PALERMO. Da qualche tempo Slow Food ha cambiato modus operandi sui territori, e sempre di più si occupa di cibo nelle sue implicazioni sociali e politiche che hanno – Ça va sans dire – un impatto nella vita delle persone. In Sicilia Slow Food rappresenta un movimento florido e ricchissimo, è la regione con il più alto numero di presidi, sono ben 55, l’ultimo si è aggiunto proprio a gennaio di quest’anno, ed è il torrone di Caltanissetta. Sempre in Sicilia ci sono 23 Condotte e altrettante Comunità con 1500 soci di cui 200 under 35, e proprio i giovani sono diventati traino per nuove idee e iniziative.
“I giovani di Slow food – racconta Carmelo Roccaro – si sono intestati delle battaglie molto importanti e attuali, dalla lotta al caporalato e ai cambiamenti climatici e quella contro lo spreco alimentare. Slow Food è cambiata e da semplice luogo di convivio attorno al buon cibo si è spostata sul fronte dell’attivismo. Il 5 febbraio è la giornata nazionale contro lo spreco alimentare e si è deciso di lanciare la campagna regionale #IONONTISPRECO”.

Chiunque vorrà potrà organizzare iniziative a supporto della campagna. Tutti gli eventi saranno ri-condivisi sulle pagine social di Slow Food Sicilia. La campagna, che terminerà il 29 aprile, la giornata in cui la rete mondiale di SFYN (Slow Food Youth Network Sicilia) organizzerà Disco Soup nelle varie comunità territoriali, coinvolgerà tutta la rete Slow Food siciliana tra cui condotte, comunità, produttori, cuochi dell’Alleanza e, soprattutto, le ragazze e i ragazzi della rete giovani.
Attraverso la raccolta di prodotti alimentari non più vendibili ma ancora perfettamente edibili, si organizzeranno così cene a tema, momenti conviviali di cucina e musica come le Disco Soup ma anche concorsi di ricette del recupero tra i bambini delle scuole elementari e tanto altro ancora. Nello specifico le Disco Soup saranno momenti dove gruppi di ragazzi raccoglieranno i prodotti alimentari scartati, li cucineranno per consumarli tutti insieme accompagnati da musica live e da dj set.

Il messaggio è molto chiaro e forte: fermiamo lo spreco alimentare che vede ogni anno il 30% del cibo prodotto finire tra i rifiuti, con un enorme impatto sull’economia, sulla giustizia sociale e sull’ambiente. E proprio sull’ambiente tutto questo cibo sprecato ha implicazioni drammatiche, tra l’impiego inutile di risorse naturali e l’emissione di enormi quantità di gas serra in atmosfera. Basti pensare che se lo spreco alimentare fosse un Paese, sarebbe il terzo più grande emettitore di gas serra a livello mondiale.
“Ognuno – dicono da Slow Food Sicilia – nel proprio piccolo, può innescare un cambiamento, invertendo questo trend, cominciando proprio dalla sensibilizzazione dei più piccoli e dalla consapevolezza di tutti noi. Gli eventi saranno aperti a tutti coloro i quali vorranno partecipare e contribuire alla campagna di sensibilizzazione e si potranno seguire sui profili social di Slow Food Sicilia”.
Questi i canali social di Slow Food Sicilia:
https://www.facebook.com/associazioneslowfoodsicilia
https://www.instagram.com/slow_food_sicilia/