PALERMO. Sì è tenuta a Palermo dal 26 settembre all’1 ottobre la manifestazione “Sano come un pesce”, con l’obiettivo di valorizzare il pescato locale. L’evento, giunto alla sua terza edizione, si è svolto alla Cala ed infatti un focus importante è stato proprio sui pescatori che in quel porto operano giornalmente, utilizzando sistemi di cattura sostenibili o a basso
impatto ambientale.
“Promozione della pesca artigianale, cura dell’ambiente ed economia del territorio sono elementi profondamente legati” – dice Franco Borgogno, responsabile dei progetti ambientali dell’European Research Institute) – “perché senza un mare in salute la pesca artigianale non può esistere ed occorre far comprendere che tutti coloro che si occupano di attività professionali in mare sono i primi custodi della sua tutela”. “Il pesce locale è un pesce non solo buono, ma che aiuta l’economia locale”, continua Giuseppe Tisci, presidente della sezione di Palermo della Lega navale italiana, evidenziando così il secondo obiettivo dell’evento.
Fittissimo è stato il programma di questa edizione: dalle attività divulgative destinate alle scuole alle degustazioni; dalle tavole rotonde alla possibilità di effettuare un giro in barca.
Quest’ultima iniziativa, svoltasi nella mattina di sabato 1, ha previsto anche la partecipazione di persone con disabilità. Tutta la manifestazione ha goduto del partenariato, tra gli altri, di Unione europea, Regione Sicilia, Lega navale italiana, European Research Institute (ERI), Università degli Studi di Palermo, Cooperativa di pesca Onda Lunga.
Ignazio Spataro, Presidente della Cooperativa di pesca Onda Lunga, pone l’accento sul punto di vista della tutela ambientale: “Il pescato è diminuito moltissimo, non ci sono più le risorse di una volta, perché c’è stato uno sforzo di pesca smisurato, oltre al cambiamento del clima, a cui non poteva che conseguire il cambiamento dell’ecosistema. Da maggio, per fortuna, un decreto consente a noi pescatori di portare a terra la plastica che rimane intrappolata nelle reti, che è moltissima, mentre prima saremmo andati incontro a pene severissime”.
“Sano come un pesce” ha voluto unire all’aspetto alimentare quello ricreativo-sportivo: “Spesso tanti che fanno sport poi si ritrovano a mangiare il salmone in busta” – ammonisce Iskender Forioso dell’ERI – “mentre invece dovrebbero imparare ad avere un’alimentazione adeguata a livello organolettico rispetto alle loro necessità fisiche, considerato che le quantità di omega 3 nel pesce derivato da pesca artigianale sono decisamente maggiori rispetto a quello derivato da pesca industriale o di allevamento”.
La settimana di eventi si è conclusa con un aperitivo di degustazione di prodotti ittici freschi pescati della Cooperativa Onda Lunga, tenutosi presso il Nautoscopio.