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sabato, 3 Giugno 2023
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Una fiaccolata e una veglia contro ogni discriminazione: 35 associazioni unite per dire “basta”

Tra i temi trattati, i diritti delle famiglie omogenitoriali, le discriminazioni a sfondo razziale e una legge contro l'omotransfobia

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".

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PALERMO – Continuare a camminare insieme per dire no ad ogni forma di indifferenza, discriminazione e violenza omofobica e transfobica. Con questo spirito, con oltre un centinaio di persone, ieri sera, si è svolta la XVII veglia ecumenica e fiaccolata per il superamento dell’omofobia e transfobia a Palermo.

I rappresentanti di 35 associazioni, religiose e civiche, impegnate a Palermo a vario livello su diversi temi, si sono radunate, infatti, davanti all’ufficio anagrafe del Comune. Sul luogo, dopo la condivisione di alcune forti testimonianze di persone che vivono forme diverse di discriminazioni sociali -anche sul tema di riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali -, è iniziata una fiaccolata.

Il corteo, ha poi proseguito fino la chiesa di Mater Misericordiae dove, diversi esponenti religiosi e laici della chiesa cattolica, valdese, avventista e luterana hanno condiviso alcune letture ed intenzioni di preghiera.

“Abbiamo scelto di essere davanti all’ufficio anagrafe perché manifestiamo il nostro dissenso in merito alla circolare ministeriale che vieta alcuni diritti fondamentali, non riconoscendo il genitore non biologico delle coppie omogenitoriali – ha detto Pippo Catalano, docente dell’istituto Finocchiaro Aprile e membro del Coordinamento organizzativo -.

Inoltre, c’è ancora un forte bisogno di portare avanti queste manifestazioni perché la violenza e la discriminazione omofobica e transfobica è ancora presente in violazione delle normative europee e della nostra Costituzione. Oggi, abbiamo appurato che non si può parlare solo di violenza fisica o psicologica ma anche di ‘violenza’ che nasce dal mancato riconoscimento o dalla soppressione di alcuni diritti fondamentali”.

A dare la sua testimonianza, affrontando il tema delle discriminazioni a sfondo razziale che ancora esistono è stata Silvia Buzzone dell’associazione Mamme per la Pelle, che nel 2016, ha adottato una bambina arrivata in Sicilia dalla Libia che, durante la drammatica attraversata in mare, ha perso la sua mamma biologica.

“Purtroppo. ogni giorno, apprendiamo di episodi di allontanamento, discriminazione e intolleranza nei confronti di chi ci sembra diverso da un modello precostituito che ha una parte della società. Insieme, allora, vogliamo sensibilizzare la gente a rispettare ed accogliere ogni diversità che è da considerare solo un arricchimento. La veglia di oggi, con tutte le sue diverse sigle, dimostra che si deve camminare insieme su temi diversi per portare avanti i valori più alti. Io porto il tema legato a mia figlia che porta con sé la diversità del colore della pelle”.

A partecipare, è stata anche l’Agedo, l’associazione che, da sempre, è impegnata a seguire le famiglie dei giovani. “Le problematiche maggiori le abbiamo quando arrivano da noi genitori di giovani transgender – ha spiegato Piera Martorana dell’Agedo – perché c’è tutto un percorso delicato e lungo da seguire. Le famiglie, in alcuni casi, chiedono informazioni e vogliono capire meglio cosa fare, accogliendo i nostri suggerimenti.

In passato, è capitato pure di accompagnare dei giovani che, purtroppo erano stati allontanati dalle famiglie. In questo momento storico, le cose da fare sono ancora tantissime. Quello che, più volte, insieme ad altre realtà, continuiamo a chiedere, è una legge contro l’omotransfobia perché ancora i giovani vengono aggrediti per le strade e in tanti altri ambienti.

Prossimamente, la nostra intenzione è quella di portare avanti dei progetti di sensibilizzazione sociale in alcune scuole. Ai giovani devono essere forniti gli strumenti per potere avere maggiori informazioni su questi temi specifici”.

Per l’amministrazione comunale era presente l’assessore Rosi Pennino. “Noi ci siamo come sempre per accogliere ed ascoltare tutte le organizzazioni – ha detto l’assessore alle Politiche di genere e Pari opportunità, Rosi Pennino -. L’amministrazione oggi è presente con chi è fortemente impegnato su questi temi così delicati. Per il momento, siamo nella fase in cui stiamo mettendo a sistema una serie di cose che ci permetteranno di operare meglio sul territorio.

Ben vengano, le iniziative che riportano alla civiltà, al senso di comunità e all’abbattimento di ogni differenza e violenza che devono essere mantenute nel tempo. Il fatto che si ripropongano vuol dire che c’è ancora un cammino difficile e lungo da fare sul piano dei diritti. Sono, comunque momenti che chiamano la città a diventare comunità. La diversità è ricchezza e fare insieme e fare rete è sempre un valore aggiunto”.

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