RAGUSA. Ha attraversato Nigeria, Niger, Ciad e Libia. Quindi, il Mediterraneo in un viaggio lungo e pericoloso fino ad arrivare a Pozzallo. Nella Giornata del migrante e rifugiato, la storia di Edwin Nkpume è un esempio di speranza. Il suo viaggio lo ha condotto oggi a Siena, dove vive stabilmente dal 2017 e lavora in una cooperativa sociale.
Nel tempo libero, per scelta, studia. Un viaggio il suo, come quello di tanti giovani partiti dall’Africa, affrontato per necessità e bisogno, ma anche con tanto coraggio. Fa anche volontariato e fa parte degli scout. Edwin, nel suo Paese aveva conseguito un diploma alla Obeidu Secondary School. All’Università di Siena, invece, frequenta i corsi di Scienze politiche. A breve dovrebbe laurearsi. E la tesi che ha preparato è sull’Africa.
“E’ importante – dice – che si discuta del tema dell’immigrazione. Si devono aiutare le persone che sono qui, istruendole e formandole. Saranno poi loro in grado di aiutare l’Africa. Bisogna fare in modo che le persone riescano a integrarsi ma non sempre ci riescono pur stando qui da anni. Penso che alcuni dei nostri problemi dovrebbero essere risolti qui in Europa”.