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lunedì, 29 Settembre 2025
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Social Housing Amabilina: i fondi europei trasformano un quartiere popolare di Marsala

Un ex-liceo trasformato in polo abitativo e culturale grazie ai fondi europei, con servizi aperti a tutto il quartiere

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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MARSALA. L’ex plesso scolastico di Amabilina non è più un edificio abbandonato. Tra le sue mura oggi risuona la gioia dei bambini, i passi degli anziani e le voci di giovani famiglie. Tutto grazie ai fondi europei FESR Sicilia 2014/2020, che hanno permesso di trasformare l’ex scuola in un modello di rigenerazione urbana e inclusione sociale.
Il progetto Social Housing Amabilina, sviluppato in sinergia tra il Comune di Marsala e lo IACP Trapani, ha assegnato 25 alloggi a persone in condizione di fragilità sociale ed economica. Ma il cuore del progetto non sono solo le abitazioni.

Nei nuovi spazi comuni c’è tutto ciò che serve a far crescere una comunità: un auditorium per eventi culturali, una biblioteca per favorire lo scambio di libri, riviste e materiale multimediale per iniziative didattiche, una cucina e una zona living condivisa come spazio di socializzazione per organizzare corsi di cucina e feste. E presto si attiverà anche un poliambulatorio e un centro analisi aperti ai residenti di tutto il quartiere. All’esterno, un campo sportivo, aree verdi attrezzate e un piccolo campo da bocce completano la struttura. La sala brico servirà agli inquilini per dare sfogo alla loro creatività per attività di decoupage, bricolage. Inoltre, nell’area esterna sono stati realizzati degli orti comuni che gli inquilini potranno curare coltivando ortaggi o erbe aromatiche; ogni zolla di terreno sarà di 50 mq per inquilino e se ne prevedono 8 in totale. Sarà presente, pure, un campo da bocceuna zona di verde attrezzata con giochi per bambini. Tutti questi servizi saranno gestiti tramite un bando finanziato dal Pon Metro, aperto a tutta la comunità del quartiere. Un esempio di bellezza in una periferia spesso ostaggio di droga, criminalità e rifiuti.

Il progetto ha ricevuto attenzione internazionale: è stato presentato all’International Social Housing Festival 2023 di Barcellona, riconosciuto per la sua capacità di combinare edilizia popolare e servizi innovativi. L’architetto Francesca D’Amico, RUP del progetto, sottolinea: “Qui non si tratta solo di costruire case, ma di creare comunità sostenibili e resilienti, dove la bellezza e il comfort abitativo promuovono inclusione e partecipazione”.

Case e servizi: una “cittadella inclusiva” ad Amabilina

Il sindaco Massimo Grillo, che il 29 gennaio 2024 ha consegnato alle famiglie le chiavi dei 25 nuovi alloggi, parla di una “cittadella inclusiva”, intitolata a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. L’obiettivo è chiaro: favorire inserimento socio-lavorativo, coesione sociale e partecipazione attiva, restituendo dignità a un quartiere popolare spesso trascurato. Pulizia urbana, illuminazione pubblica, manutenzione del verde e bonifica di isolati completano il quadro di una rigenerazione reale, vissuta dai cittadini ogni giorno. “La nostra amministrazione, fin dall’inizio, ha puntato l’attenzione sui quartieri popolari di Marsala. Questo progetto, è un passo importante per la rigenerazione di Amabilina dopo decenni di abbandono – ha affermato il sindaco Massimo Grillo -. E’ stato emozionante potere dare a persone, con diverse difficoltà familiari e socio-economiche, una casa in un quartiere che stiamo riqualificando“.
Non appena, con il Pon Metro, si attiveranno i servizi – assicura il sindaco – “favoriremo l‘inserimento socio-lavorativo di persone con fragilità“.Questo lavoro rientra in una importante visione complessiva di integrazione e di inclusione dei cittadini di Marsala. Amabilina, con oltre 5 mila abitanti, è un realtà che sta crescendo; nei mesi scorsi, sono stati condotti pure altri interventi significativi: pulizia urbana, rimozione di discariche abusive, potatura delle aree verdi, illuminazione pubblica e bonifica di isolati. Presto, inoltre, intitoleremo le strade di Amabilina a uomini e donne del ‘900”.

Le storie dei residenti raccontano il cambiamento

La casa, anche se non è molto grande, è tutta nuova – racconta la signora Giovanna Manzo di 85 anni –. Si deve ancora sistemare qualche piccola cosa considerando che per camminare mi muovo con il girello ma, nel complesso, sono soddisfatta. Avevamo una pasticceria. Dopo due anni dalla sua apertura, sono rimasta vedova di mio marito che aveva solo 37 anni. Uno dei miei tre figli è morto pure per malattia. La vita, però, continua perchè, oggi, sono nonna e pure bisnonna. Essendo sola, questi spazi mi bastano e mi fanno vivere bene”.
Al piano di sopra, mentre alcuni bambini piccoli giocano nell’ampio corridoio, incontriamo una giovane mamma di 40 anni. “E’ da poco che abito in questo posto assieme al mio bambino – dice la signora Maria Rita che lavora saltuariamente come parrucchiera -. Mi sento molto fortunata rispetto ad altre persone che non hanno una casa. Hanno fatto una struttura bellissima ma, considerato che ci sono molti bambini, aspettiamo che, al più presto, estendano l’illuminazione in tutti gli spazi del giardino”.
Sappiamo che dovranno aprire altri nuovi spazi comuni – aggiunge pure Antonino Bonafede di 68 anniche andranno a beneficio di tutti noi e anche del quartiere. Ad Amabilina stiamo bene e siamo tranquilli; non abbiamo avuto finora alcun problema e non possiamo lamentarci di nulla. Hanno pulito per bene tutto il giardino anche se adesso aspettiamo che lo illuminino per la sicurezza di tutti noi”.

Il Social Housing Amabilina è la prova concreta di come i fondi europei possano trasformare la vita dei cittadini, non solo con mattoni e cemento, ma creando luoghi di incontro, cultura e comunità. Dove una scuola abbandonata diventa cuore pulsante di un quartiere rigenerato, le famiglie ritrovano sicurezza, partecipazione e speranza per il futuro.

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