ERICE. Dopo un lungo ed importante intervento di riqualificazione e valorizzazione, curato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e finanziato dalla Regione Sicilia, a partire dal 5 agosto, il sito archeologico del Tempio di Venere torna ad accogliere i visitatori, in quello che è uno dei luoghi simbolo della bellezza e della ricchezza del patrimonio storico e culturale di un luogo senza tempo come Erice.
Le origini di Erice, infatti, sono indissolubilmente legate a questo che, originariamente, fu un santuario a cielo aperto dedicato al culto dell’Afrodite greca, che attirò popolazioni provenienti da ogni parte del Mediterraneo e dove, secondo Diodoro Siculo, Erice, figlio di Bute e di Afrodite stessa, aveva eretto il tempio dedicato alla propria madre e fondato la città.
L’importanza del Santuario continuò a crescere dopo la conquista della Sicilia da parte dei Romani (III a.C.), che identificarono la dea con Venere portando il suo culto anche a Roma dove furono dedicati due templi a Venere Ericina.
Quello che resta oggi dell’antica fortezza fu opera dei Normanni, che la eressero nel 1100 recuperando i materiali lapidei preesistenti. Il castello funzionava anche da carcere ed era collegato alle Torri del Balio da un ponte levatoio, successivamente sostituito dalla gradinata che ancora oggi è possibile ammirare. Fino al XVI secolo la struttura fu presidio militare spagnolo, ma in seguito il grosso del complesso fu abbandonato all’incuria; il passaggio nelle mani del Comune avvenne intorno al 1820. Alla fine del secolo, il colto mecenate conte Agostino Pepoli concluse con l’amministrazione della città un accordo secondo il quale avrebbe bonificato a proprie spese l’intera area e ricostruito le torri, che sarebbero rimaste di sua proprietà.
Ed ecco che, tornando all’attualità, oggi il sito riapre dopo il lungo intervento di riqualificazione durato due anni e, per tutto il mese di agosto, sarà visitabile ogni giorno dalle ore 10:00 alle ore 19:00, con accesso tramite biglietto singolo, integrato ed EriceCard, in linea con gli altri siti culturali del territorio. A seguire, sarà visitabile secondo la programmazione oraria consultabile nel sito della Fondazione Erice Arte (https://www.fondazioneericearte.org/).
“La riapertura del Castello di Venere rappresenta un momento di grande importanza sia sotto il profilo turistico che culturale – afferma il sindaco Daniela Toscano -. Dopo due anni di lavori complessi, possiamo restituire alla fruizione pubblica un luogo ricco di storia e fascino, che da sempre rappresenta un punto di riferimento identitario per Erice e un’attrazione per i visitatori di tutto il mondo. La valorizzazione del Castello è parte di una più ampia strategia di tutela e promozione del patrimonio culturale ericino”.
Rossella Cosentino, assessore alla cultura e al turismo, sottolinea come “con questa riapertura, Erice si arricchisce di un ulteriore tassello per offrire ai visitatori e ai cittadini un’esperienza culturale completa e di qualità. Restituire alla collettività un luogo così ricco di stratificazioni storiche e identitarie significa poter dare la possibilità a chiunque di vivere in prima persona la conoscenza e la memoria millenaria del nostro territorio”.







