20.9 C
Palermo
domenica, 1 Giugno 2025
HomeBuone notizieDi sera per strada o tra le famiglie, dai volontari di "Per la Rosa" un aiuto ai più poveri

Di sera per strada o tra le famiglie, dai volontari di “Per la Rosa” un aiuto ai più poveri

L'organizzazione era nata per combattere la violenza contro le donne. Dopo il covid, l'impegno per i più bisognosi a causa del crescente impoverimento a Palermo

Francesco Palazzo
Francesco Palazzo
Palermitano, laureato in filosofia, giornalista. Nel blog https://www.leggendoerileggendo.com/ i suoi articoli (Repubblica, Centonove, LiveSicilia, PalermoToday, Porta di Servizio, il Mediterraneo 24, Rosalio Il Blog di Palermo, Città Nuove Corleone, Maredolce). Per Di Girolamo Editore ha scritto, "Beato fra i mafiosi", su Don Pino Puglisi, e diretto la Collana "Mafia, antimafia e dintorni". Ha fondato e diretto la Scuola di Formazione etico-politica "Giovanni Falcone". Spera di finire il romanzo che sta scrivendo da dieci anni. "Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla” (A. Baricco). francipalazzo@gmail.com
spot_img
spot_img

PALERMO. Ci sono pure la moglie del fruttivendolo che per Natale, Pasqua ed Epifania dona di tutto e il pescivendolo di famiglia a contribuire. Ma anche la persona inviata dai servizi sociali che, terminato il periodo, torna a dare una mano. Venerdì 23 maggio è la giornata mensile in cui, presso la sede dell’organizzazione di volontariato Per la Rosa, unità di strada diurna e notturna, con sede a Palermo in Via Corradino di Svevia 19, arriva il TIR di derrate alimentari provenienti dal Banco delle opere di carità, con sede a Carini. Silvia Modica è la presidente. “Il nome era stato pensato in riferimento alla violenza sulle donne. Ci siamo anche occupati di questo, ma con il Covid che ha devastato la città, ci siamo dedicati agli ultimi e alle famiglie che si sono ritrovate in povertà per mancanza di lavoro”. La sede dell’associazione è un unico vano, a partire dalle 16 si comincia a riempire. Gli apporti volontaristici sono tanti. Come il magazziniere di un supermercato che si occupa, insieme ai lavoratori di pubblica utilità inviati dal tribunale, della sistemazione di quanto arriva in un luogo non molto grande.

“Tutti i lunedì alle 20 – continua Silvia – usciamo con una squadra di 8 persone con 80/85 pasti completi e caldi, e tanto altro,  abbigliamento, coperte, scarpe”. Le tappe di questo notturno viandare sono Piazzale Ungheria, Piazza Tredici Vittime, poi dalle parti dell’Ucciardone, quindi il marciapiede adiacente il Nautico, si prosegue in zona Piazza Kalsa per finire alla Stazione. Altre realtà assicurano la stessa attività negli altri giorni della settimana. “Quando andiamo in giro – dicono Carmela Provenzano, vice presidente dell’associazione che conta 25 iscritti, e la sorella Daniela – ci rendiamo conto che queste persone, che nessuno vuole toccare, hanno bisogno non soltanto di cibo, ma di un abbraccio, una parola di conforto”. Riprende Modica: “Nonostante tutto ciò che si, fa tra il 2024 e il 2025 ne sono deceduti quattro a noi cari, perché dormire su una panchina o a terra è la fine della vita”.

Ci sono singole storie, alcune conclusesi bene, altre no. Una ragazza è riuscita a risalire, adesso ha un lavoro stabile. A un’altra persona avevano fatto avere una roulotte. Ci sono italiani e stranieri. Prima del Covid si sono dedicati all’accoglienza nel dormitorio Agape, servendo la cena due volte a settimana e concludendo con il dessert preparato da loro. Nel dormitorio San Francesco si occupavano della boutique, donando abbigliamento agli ospiti che afferivano da tutti i dormitori. Ma non c’è solo il lavoro sul territorio. Ce lo spiega la presidente: “Assistiamo 170 famiglie con i prodotti che ogni mese arrivano. Oggi immagazziniamo, nelle prossime settimane faremo la distribuzione a chi è in regola con l’ISEE”.

Le donazioni, in soldi o derrate alimentari, giungono anche dai privati. L’associazione finanzia le proprie attività pure con eventi benefici. Un concerto il 24 maggio a Bagheria. Un altro spettacolo, dal titolo “Un giallo musicale o quasi”, è previsto a Palermo il 29 maggio. La sera del 23 maggio c’è stato uno spettacolo teatrale, “Mai capitato al mondo“, in memoria del 33° anniversario della strage mafiosa, organizzato anche dalla compagnia “I senza dimora”. C’è pure l’attività di raccolta davanti ai supermercati e per ritirare i prodotti in scadenza. I panifici e i bar donano l’invenduto. Per i piccoli di due case famiglia, ai quali portano pure del cibo, stanno organizzando per il 7 giugno la visita ad un maneggio a Partanna Mondello, dove si divertiranno con i cavalli e i giochi. Silvia ricorda una giornata importante. “Il 17 novembre 2024, Giornata mondiale del povero che festeggiamo ogni anno, abbiamo fatto un pranzo alla Chiesa della Gancia con 160 persone e 20 tavoli apparecchiati, con la partecipazione del Banco delle opere di carità e dei volontari di Fra Loris”. I lavori di scarico proseguono. L’attività ferve. Appena il tempo di indicare altre storie, visi, sofferenze. Silvia Modica conclude: “Tanto altro si fa, spesso ci si interroga se potremmo fare di più. Può darsi, ma senza un valido aiuto da parte delle amministrazioni, non si può”. Mi trasferisco sotto l’Albero Falcone per il rito annuale della memoria. Anche chi pensa ai più poveri e sofferenti, rifletto mentre suona il silenzio, contribuisce a costruire dignità e giustizia a Palermo. 

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img