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mercoledì, 25 Giugno 2025
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Sport, il CISS presenta il progetto “Skill4sports”

L'iniziativa prevede il coinvolgimento attivo dei giovani del Mediterraneo con il fine di incrementare le chance di lavoro nel settore sportivo

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Sport e giovani del Mediterraneo. Su questi due punti l’ONG palermitana CISS ha presentato nella Casa delle Cooperazione il progetto “Skill4sports” che prevede il coinvolgimento di 6 paesi per poter creare insieme maggiori opportunità lavorative nel settore sportivo.

Con “Skill4sports” la promozione dello sport nei paesi vulnerabili

Il presidente del CISS, Sergio Cipolla, ha voluto ricordare l’uso del termine “empowerment” applicato nel contesto della cooperazione internazionale. Un significato di forte rilevanza sociale che affida la centralità alla persona tramite la rimozione degli ostacoli: “Per noi la parola empowerment significa acquisizione di potere sulla propria vita da parte delle persone, per poter avere potere sulla propria vita e fare delle scelte e dei desideri – riferisce Cipolla –. Ci sono tanti ostacoli da rimuovere, tantissime persone del mondo non possono neanche desiderare di fare gli sportivi – prosegue Cipolla ricordando l’impegno attivo nel rendere accessibile lo sport alle donne di Gaza –. Le foto di Gaza rappresentano un esempio classico, persone che ora stanno trovando un piacere in questo sport, il pugilato, ma che non avevano alcuna possibilità di farlo. Lo sport è uno strumento utilissimo per credere in se stessi, Gaza è una esperienza bellissima, essere donna nella striscia di Gaza non è facilissimo”.

Le fasi e gli obiettivi di Skill4sports

“Skill4sports” è di respiro mediterraneo e coinvolge 6 Paesi: Italia, Spagna, Grecia, Palestina e Libano. Lo riferisce Valentina Venditti, coordinatrice del progetto. I partner sono vari, sia ONG come noi sia associazioni di calcio e vere e proprie industrie sportive o fondazioni. Un progetto supportato anche dalla UEFA  e finanziato dal programma dell’Unione europea, che si chiama ENI CBC MED – EUROPEAN NEIGHBOURHOOD INSTRUMENT CROSS BORDER COOPERATION. Venditti ricorda anche le fasi e gli obiettivi principali di Skill4sports: “Vogliamo trovare una risposta concreta alla disoccupazione giovanile, soprattutto puntando al settore sportivo ma inteso nel senso più ampio possibile. Non solo la formazione sportiva tecnica ma anche tutto l’indotto che gira attorno al mondo dello sport. Tre sono sono gli obiettivi concreti di questo progetto: il primo è quello di cercare di aumentare le opportunità lavorative dei giovani tra i 17 e 30 anni formando nuovi professionisti del settore dello sport e degli sport e cercando di ridurre la discrepanza di competenze tra domanda e offerta di lavoro; il secondo di rafforzare le capacità istituzionali di tutti gli stakeholders che lavorano sia a livello territoriale, sia a livello del Mediterraneo nel settore sportivo. Infine, con Skill4sports si intende creare una alleanza strategica per lo sport, un network che racchiuderà le federazioni, i comitati olimpici ma anche le palestre, realtà istituzionali, ong, associazioni sportive che possano portare ad un cambio di politica di supporto reale e concreto nel settore sportivo e di crescita del settore sportivo e delle opportunità e anche di mettere in rete vari paesi per costruire uno scambio tra di essi”.

Giornata mondiale dello sport: le voci di due campioni palermitani

Rachid Berradi, cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana nonché uno dei simboli dello sport palermitano, ha ribadito, in concomitanza della Giornata mondiale dello sport, quanto i valori dello sport siano di forte valenza sociale e relazionale: “Uno dei valori più importanti dello sport è il rispetto verso l’avversario e la pace – riferisce Berradi –. Sono convinto di ciò che facciamo quotidianamente con il CONI e con i miei collaboratori, ovvero di utilizzare lo sport come strumento di integrazione, inclusione e riscatto sociale”.

Verdiana Mineo, campionessa italiana senior di Powerlifting nonché simbolo di resilienza, dedizione allo sport proveniente dal basso, ha ricordato le criticità dovute allo stile di vita sedentario e alle difficoltà legate all’accessibilità alle strutture sportive alla popolazione: Lo sport purtroppo ancora è poco diffuso e sottovalutato, è uno strumento fondamentale per la salute e il benessere sia fisico che mentale di intere fasce di popolazione purtroppo rimane prerogativa di chi può sostenere i costi dell’accesso in palestra, delle competizioni per chi vuole fare agonismo e quindi vi sono purtroppo delle barriere – dichiara Mineo -. Ad esempio la Sicilia, è una delle regioni in cui si pratica meno sport, la città di Palermo è in fondo alle classifiche per dati di iscrizioni alle palestre, di frequenza sportiva per i suoi abitanti“. Mineo auspica che aumentino “i presidi sportivi”, “da un lato sia le competenze tecniche – quindi i tecnici, gli istruttori che sicuramente non mancano, purtroppo ci sono tanti laureati che non riescono a trovare applicazione con la loro laurea sul territorio -, dall’altro lato serve anche un grande impegno delle istituzioni nella possibilità di costruzione di nuove strutture sportive sul territorio, a Palermo, soprattutto nei quartieri popolari, carente di strutture sportive“.

Mineo ai mondiali in Sudafrica

Verdiana Mineo parteciperà ai mondiali di powerlifting in Sudafrica, a giugno, rappresentando la Sicilia, la città e la sua comunità sportiva: “Sicuramente se non ci fosse la mia comunità alle spalle, non avrei neanche cominciato a fare sport – riferisce Mineo -. Se non ci fosse lo sport diffuso dal basso, non sarebbe neanche possibile avere queste performance di vertice. I campioni nascono e si sviluppano in mezzo a quelli che fanno sport a livello di base. Questa è un po’ la mia storia, io sono partita dal basso, senza nessun mezzo. Tutto quello che sono riuscito a costruire è merito anche dalla realtà in cui provengo, una realtà umile che si è costruita tutto con pochi mezzi a disposizione. Da un lato è una bella responsabilità portare il carico non soltanto del mio percorso ma anche di tutta la comunità; dall’altro, mi dà tanta forza per affrontare il percorso e il viaggio che farò per il mondiale. Sarà una bellissima opportunità, ma sarà anche un carico di lavoro, sacrificio e di impegno per rappresentare la mia comunità e la mia città nel mondo”.

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