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lunedì, 16 Giugno 2025
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“La Sicilia che vorrei”, gli studenti dello Scientifico di Sciacca nei luoghi di Padre Puglisi e allo Sperone

L'iniziativa che ha coinvolto 200 studenti di primo anno

Lilia
Lilia
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
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PALERMO. Si è conclusa la sesta edizione del progetto sulla legalità “La Sicilia che vorrei”, realizzato da circa 200 tra ragazze e ragazzi di primo anno del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Sciacca. Ogni anno un tema diverso e quest’edizione è stata dedicata alla vita, alla testimonianza, all’uomo e al santo Padre Pino Puglisi.

I ragazzi hanno letto e visto un film a lui dedicati; il 21 marzo, nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie hanno piantato, grazie a Fidapa, un albero di ulivo, dedicato al parroco di Brancaccio, nel giardino della loro scuola inaugurando “Il giardino dei beati”. Il progetto si è concluso il 24 aprile a Palermo, a Brancaccio, con la visita grazie al Centro di Accoglienza Padre Nostro, alla Casa Museo di Padre Puglisi, dove visse e fu ucciso; con il dono di un piatto che la dirigente Maria Paola Raia ha fatto alla struttura.

Per finire i ragazzi e le ragazze hanno visitato i murales del quartiere Sperone, a pochi chilometri da Brancaccio, per una passeggiata con Sperone167 e con la preside dell’I.C.S. “Sperone-Pertini”, Antonella Di Bartolo, che ha animato un suo intervento spronando i ragazzi a prendersi cura soprattutto di sé stessi; e connettersi con i propri desideri.

“Oggi più che mai ci troviamo ad affrontare le tematiche della legalità – dice Maria Rita Giambalvo, della classe I°Cpenso che soffermarci e riflettere è davvero importante per tutti noi. Purtroppo la mafia è un argomento che spesso viene sottovalutato, ma con le varie ricerche fatte nelle ore scolastiche siamo riusciti a capire che è molto importante fare attenzione a parole e gesti”.

Quelle dello Sperone sono immagini che rappresentano pienamente la quotidianità di quel quartiere continua. I murales che oggi abbiamo visto hanno diversi significati, ma riescono a imprimere giornalmente un pò di colore, in una vita che sembra sempre in bianco e nero. È importante desiderare, sperare, tenere sempre un obiettivo da raggiungere nella nostra vita. Sognare non è ‘una cosa da bambini’, ma come in questo caso, la realtà che oggi abbiamo visto con i nostri occhi è la prova che sognare e perseverare sono dei valori da tenere custoditi gelosamente nell’anima”.

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