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venerdì, 31 Ottobre 2025
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Scuola e periferia, alleanza per i giovani: al Cep la riflessione nel giorno di don Puglisi

I dirigenti scolastici di Borgo Nuovo, Cep, Danisinni, Brancaccio e Zen insieme alla procuratrice dei minori Caramanna all'Istituto Saladino: "La scuola prima reale alternativa a disagio e devianza"

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. Inizia con una riflessione profonda su “I giovani, la scuola, i quartieri”, l’anno scolastico all’Istituto comprensivo “Giuliana Saladino” nel quartiere Cep a Palermo, alla presenza della procuratrice del Tribunale per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, nel giorno del compleanno, ma anche dell’omicidio per mano mafiosa del Beato Don Pino Puglisi, avvenuto il 15 settembre di 32 anni fa a Brancaccio.

La riflessione parte dal concetto di “periferia”: i quartieri di Palermo “ai margini” geografici e sociali della nostra città non devono essere più chiamati “periferie”. È questo l’invito dei dirigenti scolastici che scelgono piuttosto di trattare la complessità dei quartieri in cui vivono ogni giorno e quotidianamente lavorano con i loro Istituti scolastici: Cep, Borgo Nuovo, Danisinni, Zen. Quartieri che vivono una fortissima alleanza educativa con gli operatori sociali, gli enti del terzo settore, e con le famiglie, per contrastare fenomeni come la dispersione scolastica, le violenze e le devianze dei loro ragazzi.

“Sentiamo l’esigenza di fare una riflessione profonda sul ruolo della scuola nei quartieri di Palermo e per questa ragione siamo qui insieme a diversi dirigenti scolastici che agiscono in contesti socialmente complessi e fragili di Palermo”, ha spiegato il dirigente scolastico dell’Istituto Saladino, Giusto Catania, che ha preso parte all’iniziativa assieme alle sue colleghe, le dirigenti scolastiche Alessandra Benanti dell’Ics “Maneri-Ingrassia-Don Milani” a Brancaccio-Romagnolo, la dirigente Valeria Catalano dell’Ics “Colozza Bonfiglio” a Danisinni, la dirigente Stefania Cocuzza dell’Ics “Leonardo Sciascia” allo Zen 1, e la dirigente Sara Inguanta dell’Istituto superiore “Ernesto Ascione” a Borgo Nuovo.

All’iniziativa in questo giorno speciale dedicato a Don Pino Puglisi ha preso parte la procuratrice del tribunale dei minorenni Claudia Caramanna, che ha ricordato il valore del proprio lavoro sul territorio, in collaborazione con tutte le Istituzioni preposte alla cura dei più giovani.

“La finalità del processo penale minorile è sempre quella del recupero del minoredice Caramanna -, per noi è una sconfitta quando il minore viene tratto in arresto, viene processato e condannato, il nostro obiettivo è quello invece di restituire alla società un minore che abbia compreso il disvalore dei suoi agiti, si sia reso conto della gravità del reato commesso e poi ci sono tanti percorsi che sono previsti dalla legislazione minorile. Ma l’aspetto maggiormente significativo che contraddistingue l’attività del nostro ufficio è l’attività preventiva, cioè quella che riguarda la tutela e la protezione dei minori fin dalla nascita fino al conseguimento della maggior età.”

“Il grado di civiltà di una società continua Caramanna -, si misura con la capacità che ha quella società di tutelare i soggetti più fragili e indifesi e sicuramente i bambini fanno parte di questa categoria. Noi siamo messi proprio male, perché i bambini sono i soggetti che in questo momento storico e in tutte le parti del mondo subiscono le conseguenze delle atrocità commesse dagli adulti. Questo riguarda il mondo in cui viviamo e riguarda anche il nostro territorio. Nel nostro piccolo purtroppo registriamo, noi iscriviamo quotidianamente ogni giorno almeno tra le 30 e le 40 segnalazioni civili, significa che ogni giorno vengono denunciate tra le 30 e le 40 nuove situazioni di presunto disagio, o pregiudizio, che riguardano i bambini. Arriviamo quindi a superare le 10.000 segnalazioni l’anno.”

“Sul fronte penale abbiamo registrato un incremento di reati contro la persona di oltre il 30%, solo nel mese di agosto abbiamo avuto 4 casi di tentato omicidio, gli autori sono tutti minorenni continua Caramanna -. La procura per i minorenni da sola è in grado di fare ben poco, ecco perché io sono felice di essere qui oggi, perché io credo che l’alleanza con voi insegnanti sia fondamentale, perché nel momento in cui un bambino, un ragazzino vive e cresce all’interno di un contesto familiare che, per qualsivoglia ragione può essere anche solo per povertà educativa, per povertà dal punto di vista economico, ancora peggio che invece nei casi in cui sono nuclei che vivono commettendo atti illeciti, la scuola è l’unica, la prima reale alternativa per questi minori.”

La procuratrice si rivolge poi in modo convinto ai docenti e ai dirigenti scolastici in sala, invitandoli a rafforzare sempre di più una collaborazione tra le Istituzioni preposte per il bene dei più giovani.

“Una proficua collaborazione, un dialogo continuo tra tutti i soggetti che si occupano di tutela dei minori, in primis la scuola, per me è fondamentale continua Caramanna -. Nel momento in cui la segnalazione a noi arriva quando il ragazzino commette la rapina perché ha bisogno dei soldi per comprarsi la dose di crack, perché ormai a casa ha rubato tutto quello che poteva rubare e i genitori non se la sono sentiti di denunciarlo, noi arriviamo tardi; arriviamo tardi, perché poi è difficile che un ragazzino che già è entrato nel circuito penale, che consuma il crack da anni, è difficile poterlo aiutare. Ecco perché la scuola è fondamentale, perché a scuola voi insegnanti potete percepire anche quel segnale di disagio del ragazzo, potete percepire se il ragazzo a scuola si addormenta, oppure se arriva in ritardo, oppure se improvvisamente comincia a non avere più interesse per lo studio, per le materie, se comincia a diventare irrequieto, o mostra comunque dei segni di disagio. Voi ci date l’input conclude la procuratrice -, per poter approfondire situazioni che invece potenzialmente possono essere anche molto gravi.”

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