TRAPANI. Si svolgerà fino a sabato 19 luglio a San Vito Lo Capo la diciassettesima edizione del Siciliambiente Film Festival, evento internazionale dedicato al cinema indipendente, che mette al centro temi come l’Ambiente, diritti umani, conflitti e trasformazioni. Un programma fittissimo e denso di attività che animeranno il borgo marinaro in provincia di trapani, due sale attive tutte le sere, master class per gli addetti ai lavori, presentazioni di libri a cura di Navarra Editore (partner storico del festival), aperitivi, concerti, dibattiti, panel, incontri con i registi, mostre, laboratori per bambini e ragazzi e anche escursioni alla scoperta del territorio.
Il Siciliambiente Film Festival è promosso dal Comune di San Vito Lo Capo, dalla Demetra Produzioni e dall’associazione culturale Cantiere 7 e realizzato con il sostegno dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana – Sicilia Film Commission, il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – Ministero della Cultura. Si confermano le collaborazioni con partner di rilievo come Greenpeace Italia, Amnesty International, AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e Ttpixel.
Fulcro del Festival – come ogni anno – sono le quattro sezioni competitive: lungometraggi di finzione, documentari, cortometraggi e animazioni che verranno proiettati in due sale, Sala 1 al Giardino di Palazzo La Porta (sede del comune) Via Savoia 167, e Sala 2 in spiaggia, Anfiteatro via Faro (Porto Turistico), tutte le proiezioni sono gratuite. Due sono anche le giurie, una per i cortometraggi e una per i documentari. Quest’anno grazie alla collaborazione con alcune università europee si apre una sezione fuori concorso: “Scienze del mare” per cui ci saranno delle anteprime internazionale: “Presto” di Mathia Coco, Italia; “Blue kinships. Documenting Ocean Relationships” di Federico Fornaro, Italia; “Listen to the poles: Antartica” di Pepe Molina Cruz, Spagna.
Ci saranno delle anteprime internazionali anche per i cortometraggi in concorso: “Pride of the Gobi” di Will Parrinello, Stati Uniti e Mongolia; “Brujas” di Cesare Maglioni, Spagna; “Love lost. Dreaming my dreams” di Gaia Marinese, Francia. Le anteprime nazionali sempre in concorso sono, per i cortometraggi: “Il lamento degli alberi” di Gianpiero Mendini, Italia; “The wrestlers of Dakar” di Mamadou Dia, Regno Unito e Senegal; “Yarê” di Sallar Othman, Austria; “My crutch” di Ahmad Tariq Hamad, Palestina. Per la sezione documentari: “Where two oceans meet” di Lauren Scott, Francia; “Sargassum” di Claude Barnes, Canada; per i film di finzione “Jahia’s summer” di Olivier Meyes, Belgio.
Diversi i momenti organizzati insieme dai partner come il concerto di Davide Shorty, testimonial di Amnesty Internationale che aprirà il Festival. La seconda sera un evento speciale: la proiezione di “Human Lights – 50 anni di Amnesty International Italia” di Fabio Masi; Una produzione Rai 3 e Blob. Intervengono Francesca Corbo e Fabio Masi. Venerdì, sarà proiettato il doc “Il prezzo che paghiamo” di Sara Manisera prodotto da Greenpeace Italia e ReCommon e sabato alle 21.15 il panel a cura di Greenpeace Italia sull’attualissimo tema dell’ “Ecoansia” interviene la dottoressa Feride Sheshi e il direttore di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio.
Novità di quest’anno sarà la striscia proiettata ogni sera di Marco Pasquini dal titolo “San Vito Lo Capo Underwater” una serie di cortometraggi sui fondali del trapanese. Come ogni anno prima dell’inizio delle proiezioni verranno anche proposte le striscie di AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.
Venerdì 18 si potrà partecipare alla masterclass con Davide Gambino: “Dalla realtà allo schermo: tra autorialità e serialità documentaria”. Una mostra fotografica permanente dal titolo “Natura Ambiente” a cura e di Nino Pillitteri sarà allestita in sala 1 e verrà inaugurata la prima sera.
“Trattare temi come i diritti umani e l’ambiente in questo momento storico può generare rammarico e preoccupazione – dice Antonio Bellia, storico direttore artistico del Siciliambiente – ma attraverso molti film in programma viene fuori anche tanta speranza e poesia. Le nuove generazioni portano il fardello del futuro dove viene prospettato loro un mondo carico di incertezza e instabilità. E’ giusto alleggerire questo carico e noi lo facciamo proponendo un cinema che mostra anche la tanta bellezza che ci circonda”.