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giovedì, 13 Novembre 2025
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Bando oratori a Palermo, ecco come partecipare

Il Comune finanzia attività per bambini e ragazzi, ma i consiglieri comunali Di Gangi (Pd) e Zacco (Lavoriamo per Palermo) contestano l’importo esiguo, l’esclusione di altre realtà educative della città, e la necessità di un piano più strutturale per minori e famiglie

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PALERMO. In occasione della Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra il 20 novembre, l’Amministrazione comunale di PalermoArea delle Politiche socio sanitarie – ha pubblicato l’Avviso pubblico per la concessione di un contributo agli Enti Ecclesiastici dotati di Oratori, finalizzato alla realizzazione di attività educative, ludico-ricreative e socio-culturali rivolte a minori di età compresa tra 6 e 16 anni residenti nel Comune di Palermo.

L’iniziativa prevede una dotazione finanziaria complessiva di 20.000 euro, destinata a sostenere progetti che si svolgeranno nel periodo novembre – dicembre 2025, per una durata massima di 10 giornate effettive.

Potranno partecipare all’Avviso gli Enti Ecclesiastici civilmente riconosciuti, che dovranno proporre attività laboratoriali e inclusive, anche con il coinvolgimento delle famiglie. Tra le tipologie di laboratori previsti figurano iniziative dedicate alla natura, al disegno e pittura, e ai giochi di illusionismo, pensate per stimolare la creatività, la socializzazione e la crescita personale dei più piccoli.

Come partecipare?

Le domande dovranno essere inviate tramite PEC all’indirizzo pianoterritorialeinfanzia@cert.comune.palermo.it a partire dalle ore 10:00 del 18 novembre 2025 ed entro le ore 18:00 del 19 novembre 2025, utilizzando la dicitura “ORATORI 2025 – Soggetto proponente [nome dell’ente]”.

Le istanze saranno valutate con procedura a sportello, in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

«La Giornata dell’infanzia e dell’adolescenzadichiara l’assessore alle Politiche sociali Mimma Calabrò rappresenta un’occasione importante per rinnovare l’impegno della città verso i suoi bambini e i suoi ragazzi. Con questo Avviso vogliamo offrire nuove opportunità di crescita e inclusione, favorendo spazi di incontro, gioco e formazione in tutti i quartieri».

«Gli oratoriprosegue l’assessore –, sono presìdi sociali di grande valore, luoghi di comunità che riescono a intercettare bisogni e fragilità. Investire su di essi significa rafforzare la rete educativa della città e contrastare il disagio giovanile, promuovendo percorsi di socialità e partecipazione».

Di Gangi (PD): “Bandi pubblici come offerte per le parrocchie”

“Con spirito forse un po’ più clericale che religioso, l’amministrazione Lagalla ha scambiato i bandi pubblici per i servizi per l’infanzia con le offerte per le parrocchie commenta la consigliera Mariangela Di Gangi, del Partito Democratico, in una nota diffusa -, non si spiega altrimenti l’incredibile avviso pubblicato ieri per contributi per gli oratori con una dotazione economica complessiva di 20.000 euro. Al netto del fatto che se vi deve essere un investimento economico, deve essere su tutte le realtà educative che si occupano di infanzia – anche e non solo gli oratori -, se proprio Lagalla vuole premiarne il valore, lo faccia con un importo che ne sia decente e non con quella che sembra una vera a propria elemosina e che suona più come un insulto ai potenziali beneficiari. Più ancora, un insulto alla città tutta se viene raccontato come un modo per celebrare la giornata internazionale per l’infanzia e l’adolescenza. La verità continua Di Gangi -, è che questa è la prova ulteriore che questa amministrazione non ha nessuna idea né volontà di intervenire seriamente sulle politiche educative e per l’infanzia e l’adolescenza, come invece alla Città servirebbe, e anche subito”.

Zacco (Lavoriamo per Palermo): “Dieci giorni non salvano un adolescente”

“Esprimo una ferma critica sull’impianto complessivo della misura, ritenuta inadeguata a rispondere al disagio sociale dilagante tra i minori dei nostri quartieri dice il consigliere comunale Ottavio Zacco, di Lavoriamo per Palermo, in una nota diffusa -. La dotazione complessiva di 20.000 euro non consente alcun impatto significativo su una platea cittadina vasta e segmentata per bisogni educativi e socio–familiari complessi. Con un massimale per progetto di 2.500 euro, l’intervento resta episodico e frammentario, privo di una reale capacità di presa sul territorio. L’obbligo di svolgere soltanto dieci giorni effettivi di attività, concentrati tra novembre e dicembre e nella fascia oraria 15:30–19:00, esclude qualsiasi forma di continuità educativa e contrasta con qualunque obiettivo di prevenzione della devianza o di sostegno alle famiglie.

Il disegno complessivo replica una logica da evento, mentre le periferie chiedono servizi stabili, tutoraggio continuativo, équipe multiprofessionali e reti educative di prossimitàcontinua Zacco -. Lo stesso preambolo dell’avviso riconosce la crescita di vandalismo, microcriminalità e disagio psico–sociale, ma la risposta amministrativa resta temporalmente e finanziariamente minimale. Palermo vive una fase acuta di povertà educativa, dispersione scolastica, fragilità familiari e carenza di servizi di accompagnamento. In questo quadro, oratori e presìdi del Terzo Settore svolgono una funzione pubblica essenziale di animazione sociale, prevenzione e costruzione di comunità educanti. Offrire loro risorse minime, per un periodo simbolico e fuori da una programmazione pluriennale, significa non incidere realmente.

Occorre un Piano triennale per minori e famiglie, con risorse dedicate, indicatori chiari e una cabina di regia territoriale; convenzioni annuali con gli oratori come presìdi educativi di prossimità, aperti nei pomeriggi e nelle ore serali, con attività di doposcuola, sport, musica, teatro, orientamento, sostegno psicologico e mediazione familiaredice il consigliere di Lavoriamo per Palermo -. Serve un rafforzamento delle équipe socio–educative di quartiere (educatori, psicologi, assistenti sociali, mediatori) e una vera integrazione con scuole, parrocchie, ASP e reti associative.

Dieci giorni non salvano un adolescente, non sostengono una famiglia, non cambiano il destino di un quartiere. Se davvero vogliamo contrastare il disagio, occorrono risposte strutturali, investimenti seri e un’alleanza stabile con oratori e Terzo Settore. La nostra città purtroppo è cambiata e ha bisogno di un’inversione di rotta”, conclude Zacco.

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