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lunedì, 16 Giugno 2025
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“Nessuno tocchi Rosalia”, il ricordo delle 120 vittime di femminicidio nel 2023

Flash mob a Palermo con i messaggi dei bambini di Laboratorio Zen Insieme. Tra le diverse testimonianze, ha parlato una donna che oggi ha ripreso in mano la sua vita

Serena Termini
Serena Termini
È nata il 5 marzo del’73 e ha tre figli. Dal 2005 è stata la corrispondente dell'agenzia di stampa nazionale Redattore Sociale con cui oggi collabora. Da sempre, ha avuto la passione per la lettura e la scrittura. Ha compiuto studi giuridici e sociologici che hanno affinato la sua competenza sociale, facendole scegliere di diventare una giornalista. Ciò che preferisce della sua professione è la possibilità di ascoltare la gente andando al di là delle prime apparenze: "fare giornalismo può diventare un esercizio di libertà solo se ti permettono di farlo".
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PALERMO. La speranza parte, dalle parole e dai fiori simboli di vita apposti nelle 120 sagome delle donne morte nel 2023 per femminicidio. In questo modo, lo scorso 13 luglio a piazza Politeama, si è svolto il flash mob “Nessuno tocchi Rosalia”, in occasione del 400° festino. La cittadinanza ha voluto ricordare tutte coloro che sono state strappate brutalmente alla vita.
Quest’anno, come nel 2022, me.dea di Alessandria e Le Onde di Palermo hanno portato avanti il loro gemellaggio per unire il nord al sud in un evento di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con il patrocinio di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, associazione nazionale che unisce 117 Centri antiviolenza e 66 Case rifugio in tutta Italia. L’evento si è realizzato in collaborazione con l’assessorato Attività sociali del Comune di Palermo e il Vocabolario delle donne Le Rosalie in-visibili del MediterraneoSorelle Diocesi – Diocesi di Palermo.
Al centro ci sono stati i messaggi delle bambine e dei bambini del Laboratorio Zen Insieme. “L’amore non è possessione – dice nel suo messaggio il piccolo Giulio – perchè la donna non deve essere imprigionata dalla prepotenza maschile. Tutte hanno diritto di vivere in pace senza essere sopraffatte”.

Tra le diverse testimonianze, ha parlato una donna che oggi ha ripreso in mano la sua vita sociale e professionale. “La parola che scelgo è riscatto – ha detto l’insegnante Rosalia Auteri – che ho vissuto sulla mia pelle. Ho preteso che mi fosse restituito il mio sorriso, il mio tempo ma soprattutto il mio valore. Il prezzo pagato sono stati 16 anni della mia giovinezza. Mi chiamo Rosalia ho 52 anni e sono stata violata dal mio ex marito. Grazie d una rete che si è formata intorno a me, ho compreso che avevo tanto da fare, tanti sogni da realizzare per tornare ad essere la donna forte di prima. Ci vuole tanto coraggio ma il premio di questo riscatto ha un valore inestimabile. L’amore non è possesso perchè siamo stati creatie per essere amati e non picchiati”.

“Il messaggio che lanciamo quest’anno – afferma Maria Grazia Patronaggio, past presidente de Le Onde – è l’importanza delle parole e dei messaggi attraverso il valore della cultura che affidiamo alle bambine, ai bambini e ai giovani. Purtroppo il numero delle vittime non cambia ma quello che vogliamo promuovere è la voglia di metterci insieme per prevenire e sensibilizzare sul tema della violenza alle donne”.

“Ci ritroviamo insieme – ha sottolineato inoltre Mara Mayer del centro antiviolenza me.dea – per dire a tutte le donne che in Italia ci sono dei luoghi ai quali rivolgersi se subiscono violenza. Da noi, per esempio, il numero delle donne che si rivolgono al centro sta lentamente crescendo. Questo ci fa ben sperare perchè le donne hanno acquisito maggiore consapevolezza, forza e determinazione della loro vita”.

Dopo la presenza iniziale del sindaco Roberto Lagalla che si è unito alla cittadinanza, a portare tutta la sua solidarietà, deponendo anche lui la sua rosa, è stato l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. “L’iniziativa si sposa bene con il festino della nostra città – ha affermato l’arcivescovo don Corrado Lorefice – che ci fa guardare a Rosalia come una donna meravigliosa che è stata capace, con determinazione, di esprimere la sua scelta di libertà di donna. Attorno a Rosalia, ribadiamo che la persona va sempre riconosciuta perchè è fatta per celebrare l’incontro della convivialità. Sono contento di partecipare insieme a voi per lanciare anche io il messaggio che il corpo deve essere solo un linguaggio di incontro, di riconoscimento e bellezza. I fiori sono un messaggio di vita che fa prevalere il bene, la solidarietà e la speranza contro ogni male”.

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