PALERMO. In un periodo storico particolarmente complesso ed in cui quello della pace risulta essere un tema centrale, Palermo, forte della sua posizione geopolitica all’interno dell’Area del Mediterraneo, prova a dire la sua anche attraverso l’insediamento della nuova composizione della Consulta per la Pace, la Nonviolenza, i Diritti Umani e il Disarmo del Comune di Palermo.
In una data come quella dell’11 settembre che non potrà mai essere come le altre, alla presenza del presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo e dell’Assessore all’Innovazione e con delega al Rapporto con le Consulte Fabrizio Ferrandelli, si è provveduto a rinnovare, in continuità con la precedente, l’elezione del suo portavoce Francesco Lo Cascio e del vice-portavoce Emanuele Zimmardi.
Quest’anno la Consulta compie dieci anni dalla sua istituzione nel 2015 (insediatasi poi ufficialmente il 4 aprile del 2017), ed è composta da coloro che ne hanno liberamente chiesto di farne parte a titolo gratuito, sia cittadini che rappresentanti di diverse associazioni di vario orientamento culturale.
I componenti provano a perseguire l’educazione al dialogo e alla Pace, alla nonviolenza, alla conoscenza, alla difesa e al rispetto dei diritti umani, al disarmo e al lavoro attivo contro la guerra e al suo rifiuto come mezzo di risoluzione dei conflitti, alla mondialità e all’interculturalità, al riconoscimento e al rispetto delle differenze, alla solidarietà, allo sviluppo sostenibile, alla partecipazione civile attiva, ai metodi decisionali orientati al consenso, al rispetto e alla promozione della legalità, alla convivenza civile e pacifica e all’attuazione di nuovi stili di vita.
In virtù proprio del raggiungimento di tali finalità, la Consulta esprime pareri e proposte ad altri organi del Comune (Giunta, Consiglio Comunale), promuove iniziative concrete, sulla base della propria conoscenza diretta del territorio e dei suoi problemi o sensibilizza verso tematiche di respiro più ampio che direttamente o indirettamente ci coinvolgono.
In particolare, la Consulta può chiedere la modifica di atti amministrativi, presentare istanze e mozioni di deliberazione direttamente al Consiglio e alla Giunta, acquisire dati dagli Uffici e dall’Amministrazione, raccogliere i pareri dei cittadini, organizzare Assemblee aperte e Convegni su problemi inerenti il proprio specifico.
Francesco Lo Cascio, storico esponente del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) e di Pax Christi, ha voluto sottolineare come “in un difficilissimo momento politico caratterizzato dalla conflagrazione di diversi conflitti armati nel mondo, la Consulta per la Pace vuole essere un faro di speranza a partire dalla città di Palermo, storicamente crocevia di culture al centro del Mediterraneo, avendo come per statuto un ruolo propositivo verso Amministrazione e Consiglio comunale, e collaborando con l’Intergruppo per la Pace e i Diritti umani del Consiglio Comunale”.
Data la sua composizione all’interno, la Consulta si articolerà in diverse commissioni (nonviolenza, educazione, ambiente, solidarietà, giornalismo, arte e musica), espressione dei variegati apporti culturali dei propri membri. Nelle tre consiliature dalla sua fondazione, la Consulta è stata il riferimento cittadino della Rete Italiana Pace e Disarmo (RIPD).
Riferimento cittadino a cui richiama, infine, anche l’Assessore Fabrizio Ferrandelli: “Un segnale importante oggi viene lanciato a Palermo con il fine di costruire politiche di pace e di non violenza nella nostra città. Saluto con grande speranza la costituzione della Consulta per la pace del Comune di Palermo e auguro ai propri componenti di essere “lievito” in una città che sa come poche mobilitarsi con generosità e richiamare i valori della convivenza pacifica fra i popoli. Auguro al portavoce e al vice portavoce, insieme a tutti i componenti della Consulta, un buon lavoro: sarò lieto di dar loro ascolto e collaborazione”.







