PALERMO. “Il progetto ALI (Abitare, Lavorare, Incontrarsi) ha l’obiettivo di stimolare l’acquisizione di autonomia di giovani con background migratorio attraverso un intervento multidimensionale che risponda ai loro bisogni e con l’ausilio di life coach e facilitatori di comunità, formati su tutti gli ambiti di azione”. A dirlo è Roberta Lo Bianco, responsabile dell’area sociale di Moltivolti, impresa sociale e ristorante nel cuore di Ballarò e crocevia di culture e sapori che non conoscono confini. L’iniziativa ALI ha dato il via ad un corso di italiano su grammatica di base e conversazione di vita quotidiana ed è il terzo che viene realizzato dal locale siculo-etnico. È iniziato nei giorni scorsi e vi partecipano al momento 15 ragazzi provenienti da varie parti del mondo.
In cosa consiste il progetto ALI (Abitare, Lavorare, Incontrarsi)
IL progetto ALI è finanziato dalla Fondazione Con I Bambini e Libera Palermo è il suo capofila. Ad implementare le attività nel capoluogo siciliano è Moltivolti, con la collaborazione di Per esempio e Stravox, a Favara è la Farm Cultural Park. A Torino e Ivrea i partner sono Consorzio Sociale Abele Lavoro s.c.s. onlus, Marypoppins, Nanà Cooperativa Sociale; ALI è supportato da Global Thinking Foundation che si occupa di story telling. Correva l’anno 2021 quando il tutto ha avuto inizio e terminerà ad ottobre del 2024. Si tratta di un vero e proprio percorso rivolto a minori stranieri non accompagnati fino ai 21 anni arrivati in Italia (Palermo, Favara, Ivrea e Torino). Grazie alle innumerevoli iniziative, si agisce ad ampio raggio su più dimensioni come quella educativa che prevede corsi di italiano, informatica e studio personalizzato.
Quali dimensioni vengono curate
Una problematica riscontrata è quella dell’ottenimento di un lavoro; per tale ragione sono stati organizzati dei corsi di orientamento verso quest’ultimo e sono disponibili 40 borse di tirocinio nelle due regioni (Piemonte/Sicilia). “Abbiamo curato anche l’inserimento in appartamenti di transizione per 40 giovani, usciti dall’accoglienza ma non ancora autonomi – riferisce Roberta Lo Bianco -. Ci siamo occupati anche della dimensione sociale che prevede che le comunità giovanili coinvolte possano presentare delle idee di intervento e animazione del territorio e vengano finanziate dal progetto stesso”.
La bellezza del progetto in questione è anche quella di dedicarsi non soltanto ai bisogni, ma anche alle passioni di chi ne prende parte: dunque si attiveranno dei tirocini in diversi settori. ALI infine supporterà la start up di due realtà tra cui il bar gelateria BarConi a Favara e l’azienda agricola Blu Bit a Torino, entrambe con il coinvolgimento degli MSNA nella produzione e nella gestione.