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mercoledì, 10 Settembre 2025
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Disagio emozionale e “barbonismo domestico”: così Telefono Amico e Caritas supportano chi ha bisogno di aiuto

Nell'ultimo periodo anche a causa della pandemia anziani, giovani e coppie separate hanno perso la speranza e non hanno più la forza di volere ripartire. Ecco l'impegno di Caritas Palermo e Telefono Amico con i loro centri di ascolto

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. Si è concluso sabato 26 novembre il cinquantennale di Telefono Amico Palermo, con il convegno “I sentieri del benessere tra i molti volti del disagio emozionale” all’Hotel Eurostars di Corso Vittorio Emanuele. Quali sono i maggiori problemi di disagio che hanno attraversato la società nell’ultimo periodo di pandemia? Come abbattere quel muro di silenzio e d’incomunicabilità che molto spesso si alza nei soggetti che vivono una condizione di difficoltà?

A queste domande hanno risposto diversi professionisti, ospiti del convegno, affrontando tematiche che vanno dalla prevenzione del rischio del suicidio al disagio psicologico, dal vuoto dei valori significativi all’apertura alla speranza.

Dichiara così Don Sergio Ciresi, vicedirettore della Caritas diocesana di Palermo: “Il mio contributo qui come Caritas diocesana di Palermo è stato di sottolineare il cosiddetto ‘barbonismo domestico’. Quando sentiamo la parola ‘senza dimora’, ‘barboni’, ‘clochard’, pensiamo alle donne e agli uomini che vivono per strada o in case occupate abusivamente. Invece esiste, purtroppo, da un pò di anni anche a causa della pandemia questo ‘barbonismo domestico’: tante uomini e donne che vivono la solitudine, che contattano il Telefono Amico per avere un pò di compagnia.

Dalle persone più anziane che si sentono escluse perchè non hanno più quella forza fisica e psichica per affrontare l’ordinarietà, ma anche tantissimi giovani che si chiudono nelle loro camere e stanno giornate intere barricati davanti un telefonino o un computer. Oppure tanti uomini e donne separati o divorziati, che si, vanno a lavoro, però poi si chiudono in casa per paura di ripartire e non hanno più la speranza per andare avanti. Sia nei nostri centri di ascolto sia chiamando Telefono Amico, in un modo o in un altro, con un’identità differente e carismi diversi affrontiamo queste povertà”.

Dichiara così Maria Luisa Negri, responsabile del coordinamento nazionale dell’Email Amica di Telefono Amico: “A contattarci sono soprattutto persone con intenti suicidari. Non potendo rispondere da una segreteria con una relazione di aiuto, con l’aiuto del responsabile nazionale tedesco di Email Amica, abbiamo creato una piattaforma con l’assoluto anonimato iniziando nel 2012 il nostro servizio vero e proprio”.

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