PALERMO. Custodire la memoria e trasformare il dolore in un impegno concreto, civile e collettivo. È questo il senso profondo del primo evento pubblico dell’Associazione “Sara Campanella ETS”, svoltosi oggi pomeriggio al Cinema De Seta, ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Un momento di riflessione e condivisione che segna l’avvio ufficiale di un percorso nato per ricordare Sara Campanella e per dare continuità alla sua luce attraverso azioni di responsabilità, consapevolezza e contrasto a ogni forma di violenza e indifferenza.
«L’iniziativa nasce dalla necessità di trasformare il dolore in memoria, impegno e amore, per Sara e con Sara», ha spiegato Maria Concetta Zaccaria, madre di Sara e presidente dell’Associazione. «Affinché la sua luce non venga mai spenta e rimanga ricordo vivo della persona meravigliosa che era».
La vicenda che ha portato alla nascita dell’Associazione ha profondamente segnato la comunità siciliana e l’opinione pubblica nazionale. L’uccisione di Sara Campanella, giovane studentessa universitaria, avvenuta a Messina nel marzo scorso, ha riportato con forza al centro del dibattito pubblico l’urgenza di un rinnovato impegno culturale e sociale sul tema della violenza di genere, chiamando in causa istituzioni, scuola, informazione e società civile.
Il primo appuntamento pubblico dell’Associazione è stato concepito proprio come uno spazio di analisi e confronto aperto alla cittadinanza, agli operatori culturali e al mondo dell’informazione, nella convinzione che la prevenzione passi dalla costruzione di una coscienza collettiva più matura e responsabile.
Nel suo intervento, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha espresso «un ringraziamento sincero e profondo a Cettina Campanella e a tutta la sua famiglia per il coraggio, la dignità e la straordinaria forza con cui hanno scelto di trasformare un dolore immenso in un impegno civile». La nascita dell’Associazione, ha sottolineato, «rappresenta la volontà di dare un senso a una tragedia che ha colpito l’intera comunità, facendone un segno concreto di coinvolgimento e di responsabilità collettiva».
Il primo cittadino ha ricordato anche la decisione dell’Amministrazione comunale di intitolare a Sara la scuola Franchetti, «un luogo simbolico e fondamentale, perché è proprio dalla scuola e dall’educazione dei giovani che deve partire una vera e duratura lotta ai femminicidi e alla cultura della sopraffazione». Un impegno che si traduce anche in un percorso di riqualificazione dell’edificio, destinato a diventare sempre più un presidio di legalità, rispetto e consapevolezza.
«La battaglia contro la violenza di genere non può limitarsi al momento dell’emergenza o della commemorazione – ha concluso Lagalla –. Deve diventare azione quotidiana, percorsi formativi ed esempi positivi capaci di parlare alle nuove generazioni». In questa direzione si colloca l’Associazione “Sara Campanella ETS”, che si propone come un messaggio forte e condiviso: ricordare Sara significa assumersi, tutti, la responsabilità di costruire una società più giusta e più umana.







