PALERMO. Da un gesto di generosità è nata un’idea che intreccia arte, solidarietà e rinascita. Abiti RiBelli è il nuovo progetto socioculturale dell’associazione L’Arte di Crescere odv in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Sperone-Pertini” che, partendo dal dono silenzioso di oltre 100 abiti da sposa – da parte di un atelier palermitano che ha scelto di restare anonimo – trasforma la bellezza in azione partecipata attraverso uno spettacolo teatrale e un’asta benefica, dal cui ricavato nascerà la prima area fitness pubblica del quartiere Sperone.
Il cuore pulsante del progetto sarà l’azione teatrale collettiva in programma il 23 dicembre 2025 alle ore 19 al Teatro Biondo, diretta da Daniela Mangiacavallo dell’associazione Baccanica, con le attrici Fabiola Arculeo, Marzia Coniglio e Alba Sofia Vella. Sul palco, cento donne – di età, esperienze e percorsi diversi, alcune in carico ai servizi della giustizia – indosseranno gli Abiti RiBelli per raccontare, insieme, un’idea di libertà che non divide, ma unisce. Gli abiti, simbolo di nuove possibilità, saranno inoltre messi all’asta online dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 sul sito del progetto.
Il ricavato, insieme alla vendita dei biglietti dello spettacolo e alle donazioni libere, restituirà al quartiere Sperone un luogo dove incontrarsi, respirare, muoversi insieme. “Abiti RiBelli è un progetto ambizioso che ha preso vita nel quartiere Sperone, ma che appartiene a tutta la città e a tutti coloro che desiderano farne parte – dicono Monica Garraffa e Claudia Pilato, volontarie dell’associazione L’Arte di Crescere –. Un miraggio che sta diventando realtà grazie all’impegno corale di tutte le persone e le realtà coinvolte. Perché tutte e tutti abbiamo il diritto di sognare – e di vedere quei sogni prendere forma.”
“RiBelli sono questi meravigliosi abiti bianchi che trovano e creano a loro volta nuova bellezza, RiBelli sono tante cittadine e cittadini di ogni età, allo Sperone ma non solo, che diventano sempre più consapevoli, non si rassegnano a ciò che non va e si adoperano per contribuire al cambiamento – aggiunge Antonella Di Bartolo, dirigente dell’ICS Sperone-Pertini -. La ribellione, in questo senso, non è distruttiva, ma trasformativa, e crea spazi nuovi, intesi come luoghi ma anche come pensiero e il nostro istituto, con i suoi docenti, genitori, alunni e alunne, orgogliosamente è tra i protagonisti di questo progetto di comunità.”
“Abiti Ri-Belli è un’azione teatrale che celebra la donna nel tempo, dal mito ai giorni nostri, tra memoria e presente, per dare corpo e voce alle eroine di ogni tempo – spiega la regista Daniela Mangiacavallo -, l’azione teatrale vuole essere un dialogo tra interesse individuale e collettivo interpretato da un bianco simbolico, un rito collettivo, testimonianza reale di cosa oggi significa essere Eroine. Un atto poetico, un omaggio a tutte quelle eroine che non hanno mai avuto un altare — ma che ogni giorno trasformano l’ordinario in epico.“
“L’iniziativa di solidarietà Abiti Ribelli – dichiara l’assessore al turismo e sport del Comune di Palermo Alessandro Anello -, sarà una bella occasione per dimostrare come lo sport possa creare valore sociale”. La realizzazione di un’area fitness gratuita allo Sperone “rappresenta un investimento concreto nella salute pubblica dei palermitani, nell’inclusione, offrendo nuove opportunità di aggregazione, soprattutto ai giovani. Un passo fondamentale per la creazione di un tessuto urbano più equo e sostenibile“.
L’attribuzione degli abiti si è svolta nella sede operativa de L’Arte di Crescere, nel quartiere Guadagna, all’interno di un bene confiscato alla mafia e affidato all’associazione dal Comune di Palermo — un luogo che oggi torna a essere spazio di condivisione e rinascita. Uno spazio che con le sue diverse attività si riempie di voci, di incontri, di vita.
“L’iniziativa si inserisce nella proficua collaborazione avviata tra l’UIEPE e L’Arte di Crescere ed è in linea con la mission istituzionale, rinforza la valenza trattamentale delle persone in carico con particolare attenzione alle donne in esecuzione penale che stanno proseguendo il percorso progettuale in numero di sette alcune delle quali hanno coinvolto le loro figlie – spiega Gabriella Di Franco, direttore Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per la Sicilia -. Il progetto “pensato” nell’ambito di un quartiere periferico “Sperone” valorizza la rigenerazione urbana e culturale e consente l’avvio di pratiche virtuose utili al reinserimento delle persone che tentano di “ricucire” i legami interrotti con la commissione del reato. Il nostro intento è quello di continuare a proporre legami con la città e con la bellezza a persone che si trovano nel circuito giudiziario recuperando le rappresentazioni del bene comune e contribuendo al processo di potenzialità trasformativa della comunità”.
Alcuni dei preziosi abiti donati sono stati reinterpretati da artisti contemporanei, dando vita alla sezione “Abiti d’Arte”, un percorso diffuso che ha coinvolto diversi luoghi culturali di Palermo: Giulio Rosk, con Ros(k)alia al Museo Riso, Laura Natangelo, con Volo da Epyc, Meltem Uldes, con Noi e Domenico Pellegrino con Luce da neu [nòi], Maria Felice Vadalà, con La Sposa all’Oratorio San Mercurio e che saranno esposti presso l’Aeroporto di Palermo fino al 6 gennaio 2026. All’asta anche l’abito di scena Aura, indossato dalla piccola Rosalia durante la Seconda Edizione del Festino dello Sperone.
“In un tempo in cui le periferie rischiano di essere raccontate solo attraverso fragilità e mancanze, Abiti RiBelli dimostra che da quei margini può nascere un racconto diverso: un racconto che trasforma, che ricuce legami, che restituisce dignità agli spazi e alle persone“, afferma Giampiero Cannella, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Palermo.







