22.5 C
Palermo
domenica, 12 Ottobre 2025
HomeCronacaPeriferie“Giochiamo i Diritti” a Brancaccio: quando il gioco diventa un allenamento alla vita

“Giochiamo i Diritti” a Brancaccio: quando il gioco diventa un allenamento alla vita

L'esperienza dei bambini e delle bambine della Direzione Didattica Orestano condotta dall'insegnante Pamela Vassallo

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
spot_img
spot_img

PALERMO. Durante quest’anno scolastico le bambine e i bambini della Direzione Didattica Statale “F. Orestano” di Palermo – nel quartiere Brancaccio – hanno partecipato a “Giochiamo i diritti”, una nuova esperienza all’interno del Progetto Nazionale promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) in collaborazione con l’Associazione “Così per gioco”.

“Giochiamo i diritti”

Al centro di quest’attività realizzata e condotta dalla docente Pamela Vassallo, con la sua Classe 5ªB, insieme ad altre sei Classi dell’Istituto, ci sono i bambini, le bambine, e i loro diritti.

“Allenando l’immaginazione, l’esplorazione, la riflessione, la curiosità, la logica e il pensiero divergente, i partecipanti sono stati coinvolti attivamente in proposte accattivanti e stimolanti, capaci di incoraggiare i più timidi, valorizzare gli esuberanti e motivare tutti quanti, in un clima giocoso e gioioso”, racconta la docente.

“Giochiamo i diritti”

“Attraverso il gioco, la creatività e la collaborazione, gli alunni e le alunne hanno ‘costruito’ un vero e proprio alfabeto dei bisogni, partendo da riflessioni profonde su ciò che li rende felici, sicuri, liberi. Hanno trasformato uno ‘strappo’ in un capolavoro di arte e fantasia, dimostrando come anche da un’imperfezione possa nascere bellezza”, continua l’insegnante.

“Giochiamo i diritti”

“Hanno inventato giochi originali, utilizzando anche il mazzo di carte Articolo e carte Esplorazione, fondendo idee, regole e cooperazione. Tra giochi conosciuti, giochi dei nonni e giochi moderni, hanno ideato, da veri game designer, ‘Diritti in mano’, seguendo tutte le fasi di sviluppo, fino alla stesura del regolamento finale, dopo numerosi play test”, continua Vassallo.

“Giochiamo i diritti”

Tutte queste attività sono state un autentico spazio di partecipazione attiva, in cui ogni bambino e ogni bambina ha potuto esprimere il proprio punto di vista, contribuire con proposte, fare scelte, ascoltare gli altri e arricchirsi dal confronto collettivo.

“Giochiamo i diritti”

“Giocando, divertendosi e allenando il cervello si sono allenati alla vita. Un allenamento che ha affinato lo spirito di squadra e l’ascolto dell’altro, sviluppato la capacità di gestire i conflitti e rispettare le regole, incentivato l’accoglienza e la valorizzazione delle unicità e delle diversità”, spiega la docente.

“Giochiamo i diritti”

“Abbiamo vissuto appieno il significato dello Ius Ludere – il diritto al gioco – riconosciuto e garantito a ogni bambino e a ogni bambina. E abbiamo toccato con mano il valore della partecipazione e della condivisione, il senso della democrazia e della cittadinanza. Al termine di questo processo, ne siamo usciti tutti e tutte più ricchi: di consapevolezze, idee, emozioni, legami“, conclude Vassallo.

spot_img

Leggi anche

spot_img
spot_img

Ultime notizie

spot_img

Twitter

spot_img