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lunedì, 30 Giugno 2025
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“Giochiamo i Diritti” a Brancaccio: quando il gioco diventa un allenamento alla vita

L'esperienza dei bambini e delle bambine della Direzione Didattica Orestano condotta dall'insegnante Pamela Vassallo

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
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PALERMO. Durante quest’anno scolastico le bambine e i bambini della Direzione Didattica Statale “F. Orestano” di Palermo – nel quartiere Brancaccio – hanno partecipato a “Giochiamo i diritti”, una nuova esperienza all’interno del Progetto Nazionale promosso dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) in collaborazione con l’Associazione “Così per gioco”.

“Giochiamo i diritti”

Al centro di quest’attività realizzata e condotta dalla docente Pamela Vassallo, con la sua Classe 5ªB, insieme ad altre sei Classi dell’Istituto, ci sono i bambini, le bambine, e i loro diritti.

“Allenando l’immaginazione, l’esplorazione, la riflessione, la curiosità, la logica e il pensiero divergente, i partecipanti sono stati coinvolti attivamente in proposte accattivanti e stimolanti, capaci di incoraggiare i più timidi, valorizzare gli esuberanti e motivare tutti quanti, in un clima giocoso e gioioso”, racconta la docente.

“Giochiamo i diritti”

“Attraverso il gioco, la creatività e la collaborazione, gli alunni e le alunne hanno ‘costruito’ un vero e proprio alfabeto dei bisogni, partendo da riflessioni profonde su ciò che li rende felici, sicuri, liberi. Hanno trasformato uno ‘strappo’ in un capolavoro di arte e fantasia, dimostrando come anche da un’imperfezione possa nascere bellezza”, continua l’insegnante.

“Giochiamo i diritti”

“Hanno inventato giochi originali, utilizzando anche il mazzo di carte Articolo e carte Esplorazione, fondendo idee, regole e cooperazione. Tra giochi conosciuti, giochi dei nonni e giochi moderni, hanno ideato, da veri game designer, ‘Diritti in mano’, seguendo tutte le fasi di sviluppo, fino alla stesura del regolamento finale, dopo numerosi play test”, continua Vassallo.

“Giochiamo i diritti”

Tutte queste attività sono state un autentico spazio di partecipazione attiva, in cui ogni bambino e ogni bambina ha potuto esprimere il proprio punto di vista, contribuire con proposte, fare scelte, ascoltare gli altri e arricchirsi dal confronto collettivo.

“Giochiamo i diritti”

“Giocando, divertendosi e allenando il cervello si sono allenati alla vita. Un allenamento che ha affinato lo spirito di squadra e l’ascolto dell’altro, sviluppato la capacità di gestire i conflitti e rispettare le regole, incentivato l’accoglienza e la valorizzazione delle unicità e delle diversità”, spiega la docente.

“Giochiamo i diritti”

“Abbiamo vissuto appieno il significato dello Ius Ludere – il diritto al gioco – riconosciuto e garantito a ogni bambino e a ogni bambina. E abbiamo toccato con mano il valore della partecipazione e della condivisione, il senso della democrazia e della cittadinanza. Al termine di questo processo, ne siamo usciti tutti e tutte più ricchi: di consapevolezze, idee, emozioni, legami“, conclude Vassallo.

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