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giovedì, 13 Novembre 2025
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50 milioni di euro per le Terme di Sciacca, pubblicato il nuovo bando per il rilancio

L’avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, attraverso la formula della finanza di progetto. L’iniziativa prevede concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione dell’intero complesso termale

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PALERMO. La Regione Siciliana ha pubblicato il nuovo bando per il rilancio e la riqualificazione delle Terme di Sciacca. L’avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, attraverso la formula della finanza di progetto. L’iniziativa prevede concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione dell’intero complesso termale. Gli operatori potranno chiedere chiarimenti fino al 6 febbraio 2026 e richiedere un sopralluogo entro il 20 febbraio. Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12 del 27 febbraio 2026, esclusivamente tramite la piattaforma telematica TuttoGare (https://appalti.regionesiciliana.lavoripubblici.sicilia.it/).

«Con questo bando afferma il presidente della Regione, Renato Schifani diamo un segnale concreto di rilancio per un settore strategico come quello termale. Abbiamo recepito le indicazioni degli operatori e superato le criticità del passato, rendendo l’avviso maggiormente in linea con le dinamiche del mercato e le migliori pratiche europee. È un progetto che guarda lontano: potrà generare nuova occupazione qualificata, destagionalizzare i flussi turistici e valorizzare le straordinarie risorse naturali della Sicilia».

Tra le principali novità del bando, la durata della concessione del complesso immobiliare viene estesa fino a 99 anni – rispetto ai 30 precedenti – per garantire tempi di ammortamento adeguati. La concessione mineraria resta fissata a 30 anni, rinnovabili. Eliminata la soglia minima del 51% di co-investimento privato, pur mantenendo l’obbligo di una partecipazione significativa di risorse proprie. Introdotto, inoltre, un fatturato medio annuo minimo di 5 milioni di euro negli ultimi tre esercizi e ridotto il canone di concessione mineraria allo 0,5% del fatturato annuo, come previsto dalla norma voluta dal governo Schifani e approvata dall’Ars a inizio anno.

Infine, è prevista la possibilità di combinare le risorse Fsc con altri fondi pubblici aggiuntivi, anche nella fase di gestione. Una misura che, nelle intenzioni del governo regionale, punta a rendere il progetto ancora più competitivo e sostenibile nel lungo periodo.

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