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sabato, 20 Dicembre 2025
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Diritti che non fanno rumore: scuola di Partinico presidio di coscienza civile per l’infanzia

All’Auditorium dell’IT “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, il convegno nazionale “Destinazione Zinder. I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”: ha trasformato una mattinata scolastica in un’esperienza di alta responsabilità educativa e civile. Testimonianze, poesia, musica e protagonismo studentesco

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PARTINICO. Non sempre i diritti fanno rumore, e proprio per questo la scuola diventa il primo luogo in cui possono essere ascoltati, riconosciuti e difesi. È accaduto all’Auditorium dell’IT “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Partinico, che ha ospitato il convegno nazionale “Destinazione Zinder. I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, trasformando una mattinata scolastica in un’esperienza di alta responsabilità civile, educativa e culturale. L’iniziativa, organizzata e coordinata dal prof. Rosario Riccobono, ha intrecciato testimonianze autorevoli, poesia, musica e protagonismo studentesco, confermando il ruolo della scuola come presidio democratico e avamposto di tutela dei diritti umani.

Nel messaggio di apertura, il Dirigente scolastico prof. Angelo Nasca ha ribadito che la scuola non è solo luogo di istruzione, ma spazio in cui si costruiscono coscienze critiche capaci di distinguere il giusto dall’ingiusto e di assumersi responsabilità, sottolineando come educare ai diritti significhi educare alla dignità della persona. Il cuore dell’incontro è stato l’intervento del prof. Umberto Palma, presidente del Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e Presidente dell’Accademia di Sicilia, che, forte di oltre trent’anni di impegno in UNICEF e di missioni in Africa, in Niger e nei Paesi del Sahel, ha offerto una testimonianza diretta sulle violazioni dei diritti dei minori, ricordando che un bambino su cinque vive in zone di conflitto e che molti muoiono per pochi centesimi di farmaco, come Naissa, bambina scomparsa a soli cinque anni, trasformando i dati in volti e storie. Palma ha ammonito che commuoversi non basta e che senza responsabilità collettiva l’emozione resta sterile, indicando nella scuola uno degli ultimi luoghi di resistenza etica.

Hanno arricchito il confronto la prof.ssa Francesca Silvestri, Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Capo d’Orlando, che ha posto l’accento sull’autostima e sugli ambienti inclusivi, e il dott. Carlo Sapone, sociologo e Direttore della Biblioteca Comunale di Capo d’Orlando, che ha denunciato le forme silenziose di negazione dei diritti anche nel cosiddetto Occidente civilizzato. Centrale è stata la poesia come lingua dei diritti, con i testi di Vera Torrisi, Alberto Morganti, Francesco Faragone, Giovanna Fileccia, Salvatore Ciccotto, Antonino Causi, Rosario Riccobono, Sofia Capone, Salvatore Ferrante, Silvestro Corrao, Giovanni D’Asaro e Giosuè Palazzolo, fino alla poesia “Destinazione Zinder” di Antonio Fundarò, che ha trasformato il dolore in testimonianza civile.

Forte anche il contributo di Giuseppe Grasso, alunno della classe 3B IT, che ha interpretato in LIS le poesie di Willard J. Madsen e Rosario Riccobono con il supporto di Gabriella Randazzo, affermando il diritto all’inclusione, e i momenti musicali con “Imagine” e “Marco Vola”, eseguiti da Vanessa Schembri, Alessia Pezzino, Noemi Lambone e Alessandra Schembri. Come ha dichiarato il prof. Rosario Riccobono, l’obiettivo è stato dimostrare che la scuola può e deve essere luogo di coscienza attiva, capace di parlare al presente e al futuro, perché difendere l’infanzia significa difendere l’umanità intera.

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