PALERMO. Il 20 novembre ricorrerà il 30° anniversario dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e la città di Palermo si è mobilitata attraverso un vasto calendario di iniziative che sono state avviate a partire dall’inizio del mese.
In concomitanza con questa ricorrenza, il Garante comunale per l’infanzia, Pasquale D’Andrea, ha voluto lanciare un appello agli adulti in merito alle necessità di avere cura dei giovani: “Mi rivolgo a voi genitori, nonni, zii, adulti in genere: in questi giorni cercate di ascoltare i ragazzi e le ragazze, i bambini e i bambine, di stargli vicino, di giocare con loro, di raccontargli una fiaba, una favola, di cantargli una canzone, anzi di cantare una canzone insieme, di fare una passeggiata, magari di andare al cinema, al teatro, di regalargli un sorriso, una carezza e probabilmente di disegnare con loro un futuro colorato“.
La pandemia e le difficoltà delle famiglie con minori, secondo il Garante dell’infanzia
“La necessità di trovare un nuovo canale di comunicazione costituito dal digitale rappresentava una prima difficoltà per le famiglie in termini economici, strumentali, culturali e di spazi, in particolare in quelle numerose dove non vi erano dei luoghi adeguati. Queste sono alcune delle criticità che abbiamo riscontrato“, spiega D’Andrea.
Il cambio del metodo di studio ha altresì influenzato in modo diretto l’approccio scolastico della popolazione studentesca: “I ragazzi si sono adeguati alla didattica a distanza e molti non vogliono tornare a scuola, abbiamo una percentuale abbastanza elevata e riscontriamo che molti di essi vivono questa dimensione“.
Lo status dei giovani all’interno delle famiglie con background migratorio
In merito ai soggetti minori con background migratorio, il quadro che viene proposto dal Garante dell’infanzia è abbastanza ampio e pieno di diverse prospettive di lettura. Vi sono delle famiglie con ragazzi che percepiscono le identiche problematiche dei soggetti autoctono così come vi sono coloro che sono potenzialmente sfavoriti a causa dei problemi economico-sociali vissuti in famiglia: “I ragazzi provenienti dalle famiglie migranti, in particolare quelli di seconda generazione – dice D’Andrea -, vivono le stesse problematiche dei ragazzi palermitani nei contesti in cui vi è un contesto in cui vi sono gli strumenti economici sufficienti, vi sono inoltre delle situazioni dove vi sono status di povertà o povertà educativa che incidono fortemente sul tenore di vita dei giovani con background migratorio”.
Una ulteriore problematica è costituita dal “peso” di portare con sè una doppia identità culturale che incide nella quotidianità delle seconde generazioni: “Le seconde generazioni, da un lato, vivono di fatto le condizioni dei ragazzi palermitani autoctoni sia in termini negativi che positivi – aggiunge il Garante dell’infanzia -, nel frattempo cercano di mantenere vive le tradizioni delle culture di origine, diventando una sorta di peso che effettivamente non si riesce a registrare e a percepire”.
Il ruolo del Terzo settore e il percorso verso la formazione dei Comitati educativi di Circoscrizione proposti dal Garante dell’infanzia
In un contesto inaspettato quale quello della pandemia, il Terzo settore è stato l’attore sociale più prolifico nell’attenzionare gli ultimi: “Noi dobbiamo dire un grande grazie al Terzo settore in generale perché durante la pandemia ha dato una risposta efficace ed efficiente ai territori garantendo numerosi servizi che vanno dall’assistenza psicologica a quella alimentare – riferisce D’Andrea – , io insisto da anni sulla nascita a Palermo dei Comitati educativi di circoscrizione perché dovrebbero rispondere alla funzione di coordinamento di attività e delle risorse che ci sono nel territorio, per far sì che ci siano dei luoghi di confronto, di coordinamento e di progettazione”.
Gli eventi in programma
Il territorio cittadino tramite la sinergia tra l’associazionismo, l’ufficio del Garante per l’infanzia del Comune e gli enti scolastico-formativi ha, da sette anni, consolidato la promozione delle iniziative riguardanti i diritti dei minori per tutto il mese di novembre: “Il 20 novembre sarà una giornata ricca di attività con il fine di poter far divertire i ragazzi e le ragazze presenti in città sebbene il lavoro di rete tra le realtà coinvolte abbia effettivamente creato un riconoscimento del mese di Novembre quale mese dei diritti dei minori”, dice il Garante dell’infanzia.
L’impegno e la sensibilizzazione passa attraverso iniziative promosse anche nelle scuole e non solo, come ad esempio l’iniziativa “il diritto di ascoltare e di essere ascoltati”, svoltasi giovedì 18 novembre nel territorio della quinta circoscrizione, cui ha aderito la scuola valdese. “Le scuole che saranno aperte di sabato si impegneranno a svolgere un momento di confronto sul tema dei diritti con il materiale tematico fornito dal nostro ufficio”, conclude D‘Andrea.