PALERMO. La comunità ivoriana di Palermo celebra il 62° anniversario di indipendenza organizzando una iniziativa dal titolo “L’educazione e il futuro dei bambini stranieri in Italia”.
Una giornata dedicata ai bambini della città
Una grandissima atmosfera festosa con tantissimi bambini che hanno riscoperto le radici della terra dei propri genitori: è questo ciò che si è visto lo scorso 7 agosto a Villa Giulia: “Un momento di gioia e di condivisione – dichiara Ibrahima Kobena, presidente della Consulta delle Culture del Comune di Palermo e presidente dell’UNIS –. I bambini hanno avuto la grande opportunità di conoscere in modo approfondito la nostra cultura, la nostra storia collegandola al giorno della festa dell’indipendenza trasmettendo l’orgoglio di essere ivoriani – prosegue Kobena –. Le famiglie hanno potuto sentire appieno questo momento, considerando che i ritmi frenetici della vita palermitana fanno sì che le famiglie si dividono tra il lavoro dei genitori e l’impegno a scuola dei figli”.
Non solo riscoperta delle proprie radici ma anche conoscenza del patrimonio artistico culturale della città: “Abbiamo fatto fare un giro all’interno di Villa Giulia spiegandone la storia proseguendo poi con la degustazione dei nostri piatti tipici e chiedendo ai ragazzi le loro ambizioni e i loro sogni perché è fondamentale indirizzarli affinché possano realizzarsi al meglio collegando queste due identità culturali compensandole alla pari”, conclude Kobena.
L’iniziativa ha visto la partecipazione delle istituzioni comunali con la presenza dell’assessore Maurizio Carta e di diverse comunità migranti presenti in città attraverso la Consulta delle Culture e le associazioni non profit come Kala Onlus.
Il ruolo della scuola
“Il ruolo della scuola è fondamentale nel promuovere attività e progettualità interculturali che possano abbattere qualsiasi muro in termini di pregiudizi e stereotipi – sottolinea Kobena – in una società cosmopolita e plurale come la nostra ciò diventa essenziale perché gli alunni devono conoscere i tanti punti positivi delle culture extra occidentali spesso trascurare e creare una società solidale e fraterna” chiude Kobena.
Garantire la uguaglianza tra gli alunni anche a livello normativo, Kobena ricorda i tanti disagi dovuti all’attuale sistema normativo che, di fatto, colpiscono gli studenti con background migratorio talvolta costretti a rinunciare alle attività scolastiche come ad esempio le gite oltre l’Italia: “urge una attenzione ai documenti che limitano la possibilità all’alunno di potere fare una gita scolastica creando postumi non secondari sia in termini psicologici che in termini relazionali con gli altri alunni e i docenti dando una sensazione di essere studenti di serie B” dichiara kobena.
Attività future
Due sono gli auspici della comunità ivoriana, da un lato, l’impegno nel far conoscere alla propria comunità il patrimonio artistico culturale della città, dall’altro, il sogno di poter vedere un centro istituzionale che possa informare tutte le comunità indirizzandole ai servizi essenziali: “Proseguiremo il nostro impegno nel far conoscere alla comunità i monumenti che ci sono nella nostra meravigliosa città – riferisce Kobena – auspichiamo anche in una futura costituzione di un centro di informazioni comunale che possa indirizzare le persone di origine migrante ai servizi essenziali quali ad esempio il diritto allo studio e all’iscrizione nelle scuole, i servizi socio-assistenziali, eccetera attraverso la presenza di figure specializzate”, conclude Kobena.