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domenica, 28 Settembre 2025
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La devozione agatina della comunità srilankese a Catania: tra fede e tradizioni

La comunità srilankese di Catania ha concluso la 21ª celebrazione in onore di Sant’Agata. Migliaia di fedeli hanno preso parte alla processione e alla messa, rinnovando la loro devozione agatina e il profondo legame con la patrona etnea

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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Catania – Una festa che raccoglie la speranza, la gioia e la fede di una intera comunità. Così, migliaia di srilankesi, provenienti da varie località della Sicilia orientale, hanno rinnovato per il 21° anno, la propria devozione agatina, colorando le vie del centro storico cittadino con i propri costumi e tradizioni religiose.

Le origini della devozione

Una devozione “Sui Generis” che collega l’isola dello Sri Lanka alla Sicilia. Così, Sant’Agata, è diventata, da ben due decadi, un punto di riferimento per i cittadini e le cittadine dello Sri Lanka residenti nel capoluogo etneo. Gli SriLankesi, in forte segno di riconoscimento e di alterità fraterna, applicano il loro ringraziamento attraverso due momenti distinti: la partecipazione con l’intera città alle feste agatine, nel mese di Febbraio, con la consegna gratuita delle bottiglie d’acqua , in collaborazione con altri gruppi etnici presenti nella città, e con un momento specifico,nel periodo autunnale con una processione ad hoc e una messa presso il Duomo.

“La devozione agatina riguarda tutti gli srilankesi, cattolici e non – sottolinea Don Duminda Suresh, Cappellano della Comunità Srilankese a Catania -, è una usanza che nasce dai primi cittadini che erano giunti nel capoluogo e viene tramandata di generazione in generazione. Attraverso la preghiera e la fede hanno chiesto un sollievo, una grazia a Sant’Agata, la quale ha accolto le loro richieste. Così, come gesto di riconoscimento, da 21 anni, si organizza questa celebrazione con la presenza di realtà ecclesiali srilankesi della Sicilia orientale, in particolare da Caltagirone, Siracusa, Messina, Acireale e alcune città del centrosud”.

La manifestazione religiosa

Un coloratissimo corteo religioso, partito dalla chiesa di Santa Maria dell’Ogninella, punto di riferimento della comunità cattolica Srilankese del capoluogo etneo, hanno accompagnato, tra le danze tradizionali e un gruppo giovanile di tamburi, con tante bambine in festa e in preghiera, un simulacro di Sant’Agata percorrendo alcune vie del centro storico fino a raggiungere il Duomo.

A seguire, il vescovo di Chilaw, Monsignor Wimal Siri Jayasurya, ha presieduto la Santa Messa, insieme agli altri rappresentanti della chiesa tra cui Don Barbaro, Don Carlo Palazzolo, Guglielmino e sacerdoti srilankesi provenienti da altre città siciliane e del centrosud siciliano. La presenza del rappresentante della comunità buddista srilankese, Wagedoda Silanda Thera, evidenzia un forte segno di dialogo interreligioso e di armonia per la società circostante. Ancora una volta, in un periodo storico difficile, Catania e la comunità SriLankese, danno un messaggio simbolico di speranza al mondo intero.

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