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lunedì, 16 Giugno 2025
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Palermo, 300 commercianti chiedono aiuto alla Caritas

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Costretti ad abbassare la saracinesche a causa della pandemia si ritrovano pieni di debiti e con pochissime entrate. E così si rivolgono alla Caritas di Palermo. Sono i commercianti tra i nuovi poveri causati dal Covid-19, in città. Chiedono un sostegno per pagare le tasse: quello statale non basta. E chiedono anche generi alimentari. A Palermo si contano 300 commercianti che hanno chiesto aiuto alla Caritas diocesana, anche negozianti di storiche botteghe. “Noi non eravamo abituati ad accogliere questo tipo di richieste e loro non erano abituati a chiedere – spiegano dalla Caritas a Tgs -. Avevamo avuto in passato casi di sostegno a commercianti o imprese che venivano per problemi legati all’usura, ma per problemi legati all’abbattimento di fatturato no. Stiamo sostenendo queste famiglie, in particolare nella zona del Centro storico, dove la totale assenza del turismo ha fatto crollare queste botteghe”.

Il report degli interventi della Caritas di Palermo

Attraverso un pieghevole in distribuzione in questi giorni nella diocesi di Palermo e un video, la voce di chi si è impegnato a favore dei più fragili, le storie, le azioni e le cifre dell’operato della Caritas diocesana di Palermo durante la prima ondata della pandemia. Un impegno che continua ancora oggi. Con il suo sostegno, articolato in varie forme, tra marzo e maggio 2020, sono state raggiunte 5.024 famiglie per un totale di oltre 13 mila persone. I dati, raccolti dall’Osservatorio Povertà e Risorse provengono da 39 centri collegati alla Caritas di Palermo e si riferiscono al periodo che compreso dal 15 marzo al 31 maggio 2020. Sono arrivate più di 400 disponibilità per attività di volontariato di cui 20 persone sono state impegnate direttamente nelle mense per la distribuzione viveri e indumenti, nel coordinamento per il ritiro e la redistribuzioni dei prodotti agroalimentari donati dai tanti supermercati.

L’accoglienza al Centro San Carlo

“Tutti noi abbiamo continuato a sostenerci perché potessimo portare avanti le attiità al Centro San Carlo, come facevamo prima ma nello stesso tempo rimodulandole alla luce di quello che stava accadendo in quel momento – spiega Nadia Sabatino, presidente della Cooperativa La Panormitana, braccio operativo della Caritas di Palermo -. Abbiamo fatto un lavoro di rete importante con le unità di strada e con le altre mense del territorio. Abbiamo potenziato il Centro di ascolto”. Soffermandosi su un’immagine dell’emergenza, la presidente indica la fila dietro il portone del Centro San Carlo, che continua anche oggi per la distribuzione. “A poco a poco siamo riusciti a farla in maniera ordinata, ma è una scena triste. Avere la mensa e non poterla utilizzare ci dispiace, ma ci siamo adeguati a questa situazione”.

Le raccolte di alimenti in favore dei più poveri

Le catene dei grandi supermercati avevano dato la disponibilità affinché i volontari potessero ritirare gli alimenti dai carrelli solidali. Due le attività disposte: lasciare il cibo in uno spazio dove ogni giorno l’associazione potesse ritirare la merce donata dai clienti. L’altra possibilità, lasciare risorse economiche aggiungendole al costo della propria spesa in cassa. “Una sorta di spesa sospesa”, spiega Giovanni Pagano di Coop Alleanza 3.0. A Palermo sono stati raccolti oltre 1.500 euro in buoni per acquistare beni di prima necessità per le persone assistite. Nei pacchi spesa per i bisognosi sono andati, invece, 35mila pezzi di beni di prima necessità raccolti nel mese di aprile nei supermercati. Aiutati anche tanti cittadini stranieri attraverso la Consulta delle Culture.

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