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giovedì, 16 Ottobre 2025
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Tratta e Prostituzione femminile: la Consulta delle Culture incontra gli studenti di Palermo

Una giornata di educazione e sensibilizzazione, con la partecipazione dei ragazzi del Liceo De Cosmi. Durante l'iniziativa, la presentazione di "Oriri", progetto fotografico di Francesco Bellina, sulla tratta e la schiavitù sessuale, realizzato tra Palermo e l'Africa

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. Una giornata dedicata all’impegno sociale e alla legalità con la Consulta delle Culture del Comune di Palermo, organo consultivo che rappresenta le 130 nazionalità presenti sul territorio e l’Istituto Pedagogico – Linguistico ed Economico Sociale “G.A. De Cosmi” di Palermo, per parlare di Tratta delle donne e Prostituzione, fenomeni diffusi tanto a Palermo quanto in Africa, in luoghi come la Nigeria e il Ghana. La scuola rinnova così il suo impegno verso i diritti umani educando e sensibilizzando i più giovani sin dai primi anni di scuola superiore.

“È importantedicono le docentiche i ragazzi si liberino di idee errate e considerazioni superficiali, che conoscano in modo approfondito e diretto attraverso l’incontro con diverse personalità questi fenomeni presenti nei nostri territori e nelle nostre strade”.

“La Consulta delle Culture è onorata di questo invito dell’Istituto De Cosmi e rinnova il suo impegno sul territorio. È importante che tutte le Istituzioni siano presenti a incontri come questo”, dichiara Dasililla De Oliveira Pecorella, coordinatrice dell’area Tratta delle Donne e Violenza sulle donne, della Consulta.

All’iniziativa partecipa il giornalista e fotorepoter Francesco Bellina, esperto di migrazioni, che con i suoi scatti nel progetto “Oriri” tra il 2016 e il 2020 denuncia “le fila della Tratta” e della schiavitù sessuale, lungo un filo rosso che collega Palermo, e il mercato di Ballarò alla Nigeria. Gonfie di dolore queste donne arrivano spesso dal mare e finiscono sulla strada.

Decine di migliaia di ragazze sono legate per sempre ai loro sfruttatori da un fantomatico “spirito” Vodoo. “Oriri”, che nella lingua Bini significa “spiriti”, “incubi”, è un viaggio che nasce dalla miseria e dall’ignoranza ma diventa malefico nel cosiddetto ‘mondo occidentalizzato’. Il lavoro di Bellina oltre che un racconto diventa qualcosa di più: è denuncia, è urlo, è una carezza. Forse è anche desiderio di rinascita.

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