PALERMO. Hanno risposto da tutto il mondo: 500 professionisti pronti a mettersi al servizio della loro Sicilia, terra di partenza per alcuni, terra di ritorno per altri, luogo del cuore per tutti. Nell’ultimo anno Fondazione Marea ha raccolto risorse economiche e competenze da una comunità di siciliani e siciliane nel mondo, dando vita a Onda, un programma di pre-incubazione per l’innovazione sociale, che si è appena concluso. Su oltre 170 candidature sono stati selezionati 13 progetti, accompagnati per tre mesi in un percorso che li ha fatti crescere da idee a imprese sociali.
Oggi queste iniziative, attive in tutta la Sicilia – in campi come agricoltura, rigenerazione urbana, inclusione, turismo -, terminano il programma e sono pronte a vedere la luce.
La call di Fondazione Marea
Da quando, un anno fa, Fondazione Marea ha lanciato la sua chiamata all’azione, hanno risposto più di 500 persone, ciascuno ha donato del denaro ma soprattutto del tempo, alcune ore messe a disposizione per mentoring e competenze.
Il progetto ha fatto il giro della Sicilia, poi dell’Italia, poi dell’Europa e ha raggiunto New York: “Noi siciliani siamo un popolo di migranti – dice Antonio Perdichizzi presidente di Fondazione Marea – ma oggi questo stato diventa la nostra ricchezza. Il nostro intento è trasformare la diaspora siciliana in comunità, aggregando risorse filantropiche e volontariato di competenze per creare opportunità in Sicilia“. I siciliani hanno risposto da tutto il mondo, da Hong Kong come da San Francisco, da Fukuoka e da Melbourne, da Addis Abeba, Dubai, Los Angeles, Sacramento, Montreal, e naturalmente dall’Italia e da tutta Europa.

Chi sono i “pionieri” che hanno risposto
Il più giovane dei pionieri ha 22 anni (si occupa di digital marketing e lavora in giro per l’Europa), il più anziano ne ha 88 (e vive a Milano); si tratta per il 75 per cento di uomini e 25 per cento di donne. In 141 sono siciliani che vivono fuori dall’Isola, 114 hanno scelto di restare in Sicilia, 96 sono quelli che hanno deciso di tornare, 66 i siciliani che vivono tra più città, 32 i siciliani “di cuore” (che si sono innamorati dell’Isola e l’hanno scelta, anche senza avere legami o origini) e 26 quelli di seconda o terza generazione.
Una rete di più di 500 siciliani e siciliane, dunque, quella dei pionieri, o “filantropi”, esperti e mentor nei campi più disparati (avvocati, commercialisti, comunicatori, docenti universitari, imprenditori, manager) che scendono in campo mettendo a disposizione le proprie competenze in base ai bisogni specifici di ciascuna iniziativa. Finora sono state 1500 le ore di “volontariato di competenze” messe a disposizione della Fondazione, ma da gennaio saranno molte di più. Questo è un valore enorme che torna ad essere investito in Sicilia.
Grazie alle loro donazioni e al supporto della Fondazione Peppino Vismara, della Fondazione EOS e della Fondazione Snam, verranno sostenuti economicamente i migliori progetti così da poter diventare nuove imprese sociali, accompagnate per i successivi 3 anni dalle competenze donate dalla rete dei Pionieri.

I progetti sostenuti da Fondazione Marea
Fondazione Marea accompagna, dunque, i progetti selezionati lungo un percorso strutturato di pre-incubazione. Attraverso il programma Onda, la Fondazione mette a disposizione competenze, mentoring e una rete qualificata di professionisti che la sostiene.
Su 170 presi in considerazione, sono stati 13 i progetti selezionati da Onda. Compongono una geografia inedita della Sicilia contemporanea: quella che sperimenta, include, rigenera, prova a restare, ma è anche modello di “ritorno”.
Dalla provincia di Agrigento ai Monti Peloritani, dai borghi iblei alle periferie di Palermo, inclusione sociale, rigenerazione dei territori, nuove economie, diritti, comunità. C’è chi riscrive i confini di una “classe” offrendo ai piccoli un rapporto più stretto con la natura; chi lavora nei borghi delle aree interne e li dota di reti digitali, chi di contro, analizza gli effetti dell’overtourism e cerca invece di tutelare i territori; chi accoglie le famiglie disagiate, chi apre le porte a persone con disabilità e le rende parte di un progetto; chi offre un supporto logistico agli studenti Erasmus+ e li aiuta ad entrare in contatto con le aziende.








