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lunedì, 16 Giugno 2025
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In Tanzania per realizzare un pozzo d’acqua: HPS Charity avvia una raccolta fondi

L'iniziativa della missionaria e reporter siciliana, Sefora Motta, dopo i primi 4 pozzi e 1 scuola, realizzati già in Africa con l'associazione di cui è presidente

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università degli Studi di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione Musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, scuola, turismo e spettacoli per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" di cui è anche socia dell'impresa sociale-editrice del giornale; e ha realizzato dei reportage-inchiesta su "OrizzonteScuola" circa il fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival culturale a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone ha anche curato con diligenza l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale Santi Consolo; e per il Centro antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori onlus.
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È il quinto pozzo in Africa realizzato dalla HPS Charity di Sefora Motta. Tra tre settimane, la giovane missionaria e reporter siciliana torna in Africa, dopo i quattro pozzi e una scuola già costruiti tra i villaggi di Nammanga, Melela e Morogoro, con l’associazione umanitaria di cui è presidente.

“Si chiama ‘Lengaji’, il villaggio brullo e arido in cui opereremo questa volta”spiega Sefora sui social -. “Quella che vedete (vedi fotogallery) è la pozzanghera scavata a mano, da cui circa 4000 persone, da anni, attingono acqua piovana e stagnante piena di rane e insetti. Qualche settimana fa, la stessa acqua è stata causa di morte di una mamma e del suo bambino, caduti per una frana all’interno dello stagno nel tentativo di raccogliere l’acqua”.

“Io lo so che ognuno di noi è occupato nelle proprie faccende personali continua Seforache ci possiedono fino a perdere il contatto con ciò che accade in quel mondo lontano dai nostri occhi, ma per favore, considera anche tu di poter essere parte del prossimo miracolo che accadrà nelle prossime settimane nelle terre degli ultimi”.

Sono trascorsi sei anni dalla prima missione di HPS Charity in Tanzania. “Da 5 anni spiegava l’anno scorso, Sefora Motta, in un post Facebook durante i lavori per il pozzo a Nammanga – sono testimone vivente di quanto fare il bene, cioè riaccendere la speranza, restituire futuro, dare acqua a chi ha sete, riesca puntualmente a calmare il mio cuore e a restituirmi tenerezza, in un mondo sempre più incattivito”.

“Anche questa volta, come ogni voltaconclude la missionaria e reporter, nel suo post dove parla della nuova missione mi impegnerò in prima persona a documentare e verificare, passo dopo passo, l’avanzamento degli scavi per rendervi partecipi di quest’altra immensa gioia, che il Signore ci da l’onore di vivere, insieme ai più impoveriti del nostro pianeta”.

Per maggiori info visita: il sito di HPS Charity, le pagine Facebook di HPS Charity e di Sefora Motta.

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