PALERMO. Il filo conduttore del “WeCare Festival”, la due giorni (24 e 25 ottobre) promossa e organizzata dal CESVOP, insieme ad altre associazioni del territorio a Villa Trabia, nell’ambito di Palermo Capitale del Volontariato, è chiaro: “Il volontariato che non ti aspetti. Il tuo”. Ed è proprio questo, ad esempio, il senso e il compito del Progetto MutaMenti. Ragazze e ragazzi di associazioni diverse che intendono sensibilizzare loro coetanei a entrare nella rete del volontariato. I concetti di rete e di sostegno al volontariato da parte delle istituzioni, cercando di evitare duplicazioni di interventi, ci vengono espressi anche dall’assessore alle Politiche sociali, Mimma Calabrò.
Valeria Perricone ci parla della Biblioteca Sociale del CESVOP, che ha sede dalle parti di Via Malaspina a Palermo e che è anche casa del volontariato. Tiziana Raia ci descrive l’associazione GEFYRA, che in greco significa ponte. Si occupano di prevenzione del disagio in età evolutiva, di famiglie e di salute mentale. Andrea Esposito ci parla dell’ambulatorio medico del Borgo Vecchio che fa parte della Rete degli ambulatori popolari. Sono assicurate prestazioni di cardiologia, neurologia, ginecologica ed esami ecografici. La Sartoria Al Reves, società di cooperativa sociale, si occupa del riuso e riciclaggio dell’usato lavorando anche con i disabili. Fanno anche borse, ci dice Caterina Chinnici, corsi di cucito per giovani disabili e provvedono pure a stampare sui tessuti. Il mercoledì c’è il corso di uncinetto. Quanto realizzato viene anche dato ai senza tetto e ai bambini delle case famiglia. L’altissima Feva, di origini nigeriane ma nata in Italia, frequenta il quinto anno del liceo classico. Ha fatto un corso di cucito, dice di essersi affezionata all’Associazione ed è venuta a trovarli presso lo stand.


La presidente dell’Associazione Da Zero a Cento, Barbara De Sieno, con sede a Carini, ci fa vedere un tavolo dove vengono dipinte borse partendo dallo slogan della due giorni, We care, prendersi cura, preoccuparsi. Fanno sia attività per piccoli, come il Teatro Ramshi Bai, che per anziani, come il corso di approccio ai device di ultima generazione, alle banche online e alla sicurezza informatica. Ma ci sono pure laboratori scientifici e origami. L’avvocato Claudia Pilato fa parte dell’associazione L’arte di crescere, nata per veicolare l’importanza, anche in termini di prevenzione per mamma e lattante, dell’allattamento materno. Hanno commissionato il primo murale, Sangu e latti, comparso allo Sperone. Assistono sia a domicilio che in sede come mutuo soccorso le donne dopo il parto. Hanno ricevuto 100 abiti da sposa di alta sartoria. Il 23 dicembre al Teatro Biondo con questi abiti faranno un evento. Il ricavato servirà a finanziare un’area fitness allo Sperone per le donne che hanno espresso questo desiderio.


Simona Maria Prestileo, Valerio Sanchez e Frank Cottone ci presentano l’associazione Rock 10 e lode. Organizzano eventi musicali per giovani e anziani. Il 7 novembre al Teatro Jolly ci sarà la finale del Green Music Contest. Hanno pure regalato piante a dieci ville di Palermo. In occasione delle piantumazioni ci sono stati pure dei piccoli concerti. Erika Lo Sasso, Responsabile della Formazione dell’ABIO, mentre gonfia palloncini, ci chiarisce il mandato dell’Associazione per il bambino in ospedale. Gestiscono una ludoteca all’Ospedale dei bambini di Palermo. La loro missione è rendere meno traumatico possibile il passaggio dall’ospedale, per un ricovero o una visita, ai bambini.


Nel pomeriggio, il laboratorio di maieutica con Amico Dolci, esperienza di dialogo collettivo ispirata al metodo educativo di Danilo Dolci. Poi, in scena “La ricetta di Danilo”, spettacolo teatrale di Barbe à Papa Teatro, di e con Totò Galati, che racconta la storia del poeta e sociologo attraverso aneddoti, gesti quotidiani e la preparazione delle sue famose polpette, trasformando la cucina in un laboratorio di idee e memoria.
Mentre viaggio tra gli stand penso a Don Lorenzo Milani e al suo I care. Mi importa, ho a cuore. L’I Care di don Lorenzo, il We Care della due giorni del volontariato a Villa Trabia. Mi sembrano le coordinate di un mondo più umano e più giusto.








