PALERMO. Il sindaco Roberto Lagalla, insieme all’assessore all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli, si è recato a Partanna Mondello per consegnare 4 abitazioni ad altrettante famiglie regolarmente iscritte nella lista dell’Emergenza abitativa del Comune. Si tratta di beni confiscati alla mafia che adesso diventeranno alloggi, complessivamente, per 15 persone, di cui 7 minori.
«Assegnare un’abitazione a famiglie regolarmente iscritte alla lista dell’Emergenza abitativa significa garantire il diritto di poter avere una casa. I numeri ci dicono che l’amministrazione si sta muovendo nel modo giusto e di questo devo ringraziare gli assessori all’Emergenza abitativa Ferrandelli e al Patrimonio e ai Beni confiscati Brigida Alaimo, e i loro uffici. Con le assegnazioni di oggi, infatti, siamo arrivati a più di 140 case consegnate nel giro di un anno. Numeri che sottolineano un grande sforzo organizzativo e forza di volontà, se si considera che fino a qualche anno fa la media delle assegnazioni annuali non superava la dozzina di abitazioni. Andiamo avanti su questa strada per continuare a dare risposte sempre più puntuali e tempestive», afferma il sindaco Roberto Lagalla.
«La strategia del Comune sta affrontando in modo strutturale il tema dell’emergenza abitativa, grazie al dialogo con gli enti e la valorizzazione degli immobili, ma senza dimenticare il grande lavoro svolto con passione dagli uffici e da chi, in ogni operazione, ci accompagna, affinché tutto si possa svolgere nel modo più sereno possibile per le famiglie e mi riferisco, in particolare, alla Polizia municipale. Stiamo dando finalmente soluzioni reali a soggetti che aspettavano da anni risposte e questo grazie a una politica abitativa dell’amministrazione che finalmente sta riuscendo a ripristinare legalità in questo settore e a vigilare il proprio patrimonio, in modo da tenerne il controllo e scongiurare occupazioni abusive», afferma l’assessore all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli.
«Per l’amministrazione ogni bene confiscato alla mafia che viene restituito alla comunità rappresenta una vittoria. Non sono i primi beni sottratti alla criminalità organizzata che vengono offerti per rispondere al tema dell’emergenza abitativa e dare un tetto a famiglie che hanno scelto un percorso di legalità ed è giusto che il Comune tenga sempre aperta la porta nei confronti di questi cittadini», afferma l’assessore al Patrimonio e ai Beni confiscati Brigida Alaimo.