CATANIA. La permanenza per le donne in carcere è più gravosa rispetto a quella degli uomini. Qui i loro diritti vengono violati. Come per la cura estetica. Non ci sono parrucchieri e l’abbigliamento può essere trascurato a discapito della privazione della loro identità in quanto donne. Perfino il rasoio non è concepito.
Per gli uomini il diritto è assicurato, per la cura della propria barba, alle donne invece non è concesso il rasoio per la depilazione. “Se è un oggetto consentito, se lo consenti agli uomini, dovresti farlo con le donne”, dichiara Micaela Tosato, vicepresidente di Sbarre di Zucchero, associazione che sensibilizza sulle tematiche inerenti la vita carceraria. “Le donne possono utilizzare una crema depilatoria scadente, con cui ti bruci, e che crea problemi”.
Per le donne detenute nelle carceri di Piazza Lanza a Catania e Pagliarelli di Palermo, Sbarre di Zucchero, ha attivato ed è in corso in questi giorni, un’iniziativa di raccolta di prodotti di make up. Tra cui struccanti, pennellini, matite e rossetti, lucidalabbra, ombretti e palette di ombretti, mascara, ciprie e ancora terre, tutto rigorosamente in confezioni con coperchio trasparente di plastica non rigida e senza specchietti.
“L’iniziativa nasce l’anno scorso a Verona, dobbiamo abbiamo sede dal 2022. Sbarre di Zucchero nasce dopo il suicidio di una nostra amica, in carcere”, racconta Tosato al nostro giornale. “Abbiamo deciso di iniziare, così, a parlare di detenzione femminile mettendoci la faccia. Facciamo convegni, ieri siamo stati all’Università Bicocca di Milano. La prossima settimana saremo ad un tavolo di lavoro all’Università di Roma. Facciamo presidi in giro per l’Italia, perché questi suicidi in carcere sono assurdi, perché la gente viene abbandonata a sé stessa, non c’è dignità, non c’è recupero“.
L’iniziativa dei cosmetici quest’anno è partita da Verona, ha coinvolto Napoli, dove un negozio ha donato quasi 14 kg di prodotti. A Catania gli studenti universitari hanno organizzato dei banchetti. E c’è un’ottima partecipazione. Si è aggiunta Acireale. Fino ad arrivare a Palermo, dove la referente di Sbarre di Zucchero è stata contattata da un gruppo di signore pronte a fare una donazione.
“Collaborazione e fattibilità, questo è il mondo che ci piace”, conclude Tosato. “Non stiamo lì a pensare cosa queste persone hanno fatto. Sono persone che vanno aiutate. La risposta degli universitari ci piace parecchio. Stiamo avendo molti contatti con le Università italiane. Il futuro sono loro, i giovani. Se il pregiudizio sparisce da loro, abbiamo vinto”.
Per dare il proprio contributo: chiamare Sbarre di Zucchero al 351 3014080.