PALERMO. Dopo 17 mesi, fra pochi giorni, per i familiari delle persone detenute – spesso donne con minori e persone anziane – sarà meno faticoso e, non più in balìa degli agenti atmosferici (sole, pioggia e vento), arrivare con il bus in carcere e ritornare a casa. Superate le lentezze e i cavilli burocratici, verrà, infatti, realizzata una fermata per il bus, riparata con la tettoia, proprio nello spazio antistante all’ingresso della Casa Circondariale Pagliarelli. Per il momento, la fermata del bus di arrivo è all’inizio del carcere, lontano oltre 200 metri dall’ingresso del carcere mentre la fermata del ritorno è all’esterno nello scorrimento veloce per Agrigento. Attualmente, il Pagliarelli con le sue oltre 1300 persone detenute è tra le carceri più grandi d’Italia.
“Questa vicenda, rende l’idea di cosa sia veramente l’ingranaggio della burocrazia – ha affermato il garante comunale delle persone detenute Pino Apprendi -. Dalla prima richiesta, inoltrata lo scorso 31 maggio del 2024, finalmente, si vede la luce dopo 17 mesi, malgrado tutti gli uffici abbiano collaborato in maniera puntuale per risolvere il problema segnalato. Alla mia sono seguite anche sollecitazioni da parte del collegio regionale del garante della Sicilia. Si risponde ad un bisogno concreto di persone che, a volte, con borsoni e con figli a seguito, vengono anche dalla provincia. E’ un piccolo segno di attenzione e di civiltà perchè, quanto prima, non vedremo più i familiari delle persone detenute esposti, al caldo torrido e alle intemperie, alla fermata del bus sulla strada che adiacente allo scorrimento veloce per Agrigento. Fra pochi giorni, dopo l’inserimento della segnaletica, verrà realizzata la fermata a soli 20 metri dall’ingresso del carcere. Ne potranno usufruire pure gli agenti della polizia penitenziaria che non arrivano in auto”.
“Nella qualità di garante dei detenuti di Palermo, recandomi spesso alla Casa Circondariale di Pagliarelli – si legge nella richiesta del 31 maggio 2024 del garante Apprendi indirizzata al dott. Fabrizio Cudia (Responsabile unità Organizzativa Complessa presso AMAT Palermo) -, noto che i parenti dei detenuti, sia in inverno che in estate, attendono per molto tempo, esposti alle intemperie il passaggio del bus, sullo scorrimento veloce per Agrigento. Si potrebbe risolvere il problema facendo entrare il bus nello spazio antistante il carcere, dove le persone possono ripararsi in un luogo coperto. Sia l’ingresso che l’uscita non presentano difficoltà di manovra, ovviamente ne parleremmo con la direzione del carcere”. Dopo questa richiesta, lo scorso primo ottobre 2024, era avvenuto il primo sopralluogo congiunto tra Amat, motorizzazione e amministrazione comunale.







