PALERMO. Dall’arte alla pavimentazione, da un giardino pieno di libri all’interno di un condominio ad uno spazio di comunità ritrovato in cui i cittadini dello Sperone e di tutta Palermo si incontrano. Nei pressi di una palazzina di edilizia popolare all’ombra delle Rosalie ribelli, dove la bellezza attrae bellezza, e la bellezza chiama cura, operatori sociali, associazioni, cittadini e istituzioni hanno portato il proprio contributo per migliorare il quartiere.
La Festa dell’Amicizia, il 30 luglio allo Sperone, organizzata dall’associazione L’Arte di Crescere, con altre associazioni della Seconda Circoscrizione, e il supporto del CeSVoP – Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo, per gli eventi di Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025, diventa l’occasione per promuovere il “Giardino delle Parole”. Uno spazio di bookcrossing inaugurato due mesi fa, nato dalla collaborazione tra volontari e residenti.
Una festa che si è rivelata l’occasione per fare il punto sullo stato delle cose. Oltre 100 libri nel book crossing dello Sperone sono la testimonianza che un quartiere può cambiare nei sogni e nelle idee, con la cultura e l’istruzione. Nella “Casetta dei Libri” al Giardino delle Parole c’è di tutto: libri fantasy e cucina, narrativa, storia e religione. Chi vuole può portare un libro e prenderne un altro in prestito.
La testimonianza di come l’impegno dal basso possa trasformare il volto di un quartiere si vede nelle due targhe in terracotta donate dall’associazione Aps Terre Buone che indicano la via per raggiungere il Giardino. C’è una pavimentazione che ti immette al book crossing, donata dall’azienda Fogazza, che residenti e maestranze del luogo hanno sistemato per rendere lo spazio più accogliente e accessibile. E, poi, il volontariato come motore di rigenerazione urbana e sociale, con l’impegno dell’Istituto comprensivo “Sperone-Pertini”, Amici dei Musei siciliani, Cooperativa sociale Al Reves, Condominio di Passaggio Petrina 1, bambini e anziani del quartiere: protagonisti dalla piantumazione di due alberi di Jacaranda e Palma Cycas, e un gelsomino notturno; due cestini portacarta e una panchina chiesti al Comune per rendere il luogo uno spazio vero di comunità.
La festa è continuata con una passeggiata nell’ambito della Festa dell’Amicizia allo Sperone per scoprire scorci urbani, luoghi della solidarietà e esperienze concrete di impegno. Il gruppo di cittadini, volontari e istituzioni ha condiviso i propri sogni e idee, le evoluzioni in corso, per ricordarsi e ricordare di come questo quartiere sia cambiato negli ultimi anni, protagonista di una trasformazione; con un museo a cielo aperto e 14 murales, con pennellate di colore, gioia e entusiasmo, strutture pubbliche, spazi e beni ritrovati, oggetto di recupero per ridare dignità e bellezza al quartiere, e alla sua gente che lo vive.
«La Festa dell’Amicizia del 30 luglio allo Sperone – dice la presidente del CeSVoP, Giuditta Petrillo – rappresenta l’essenza stessa di quello che significa essere Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025. Il Giardino delle Parole, nato dalla collaborazione virtuosa tra volontari e residenti, è la dimostrazione concreta di come l’impegno dal basso possa trasformare non solo gli spazi urbani, ma soprattutto le relazioni umane e il senso di comunità. Come CeSVoP siamo orgogliosi di aver supportato questo progetto che si inserisce in un percorso di rigenerazione più ampio, dove il volontariato diventa vero motore di cambiamento sociale. Lo Sperone, da zona di degrado, si sta trasformando in una galleria d’arte a cielo aperto e in un laboratorio di cittadinanza attiva. È questo il volontariato che vogliamo, continua la Petrillo: radicato nei territori, capace di costruire reti e di rendere protagoniste le comunità locali. Invito tutti i cittadini a partecipare: portate un libro da condividere e soprattutto portate la vostra energia per continuare a scrivere insieme questa bellissima storia di trasformazione. Perché, quando le persone si uniscono per un obiettivo comune, qualsiasi luogo può diventare spazio di bellezza e di speranza.»