In tanti in fila, davanti la porta del Centro San Carlo della Caritas di Palermo. Non si è fatta più mensa dal lockdown in poi per non rischiare contagi, ma alle persone che bussano per un aiuto viene offerto un sacchetto con del cibo da portare via. Sono quattro i centri in città nei quali si distribuiscono pasti quotidianamente. Nei giorni scorsi, è stato diffuso il report della Caritas sulla povertà in Italia. Anche a Palermo si confermano i trend: più indigenza, meno lavoro, donne sempre più in difficoltà, paura della malattia e vergogna di essere relegati ai margini della società: “Anche molti italiani, donne, che prima non usufruivano dei nostri servizi, oggi vengono a chiedere un aiuto, dietro questa persiana – spiegano a Tgs dalla Caritas -. Ed è triste. In alcuni casi il marito ha perso il lavoro”.
Le testimonianze degli ospiti della Caritas
La Caritas diocesana continua a dare ospitalità. Nei suoi quattro centri in città, accoglie circa 80 persone. “Sono separato, sono padre di tre figli – racconta una delle persone aiutate -. Un po’ per le difficoltà di salute, un po’ per il carcere, grazie a queste persone ho trovato di nuovo la mia serenità. Sono tranquillo, in un ambiente protetto e si va avanti”. “Trovare una casa e andare fuori da qui, ringraziando loro che ci ospitano gentilmente, è uno degli obiettivi – riferisce un’altra -. La nostra vita sarà fuori”.
Qui, non si viene solo a dormire. Si cerca riparo e ascolto. Quando si è perso tutto, si trova anche modo di ricominciare. Gli ospiti vengono aiutati a ottenere il reddito di cittadinanza, a instradarsi alla ricerca di un lavoro, di una casa, di un futuro. “Pensavamo che le persone che avessero più bisogno fossero i senza dimora – racconta un’operatrice della Caritas -, motivo per il quale sono stati aperti due dormitori anche grazie al contributo del Comune di Palermo. In realtà, ci rendiamo conto che questa è stata un’esperienza importantissima, ma come Caritas dobbiamo fare anche una riflessione verso i nuovi poveri che sono famiglie in cui il capofamiglia perde il lavoro o che hanno difficoltà economiche”.