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giovedì, 16 Ottobre 2025
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Centri estivi Palermo: “Esclusi metà degli enti nel 2025 rispetto allo scorso anno. Slittano le attività”

La denuncia di una parte del Terzo settore tagliata fuori dal finanziamento: "Ammessi 53 enti rispetto ai circa 100 del 2024". Contestazione sui criteri di partecipazione al Bando del Comune. La nota dell'Assessore Mimma Calabrò e della Consigliera Comunale del PD Mariangela Di Gangi

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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PALERMO. Per alcune famiglie di Palermo è l’unica opportunità di svago estiva gratuita per i propri figli. Per diverse associazioni dislocate nei quartieri della città, la soluzione per dare spazio e voce ai diritti dei minori specie nei contesti più fragili. Anche il problema sicurezza in città riemerso in questi giorni a Palermo trova spazio nelle possibilità di autonomia e socialità tra i più giovani.

All’indomani della pubblicazione del Comune di Palermo dell’elenco dei progetti ammessi a finanziamento per i Centri Estivi 2025 – con l’approvazione della Determinazione Dirigenziale n.10228 del 14 luglio 2025 – monta forte la polemica di un gruppo di associazioni del Terzo Settore, parrocchie e cooperative sull’avvio delle attività in ritardo rispetto allo scorso anno in seguito alle prime contestazioni sui criteri di partecipazione all’Avviso al momento della pubblicazione.

Le differenze sostanziali rispetto all’Avviso 2024 dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo guidato allora da Rosi Pennino, dal titolo “L’estate di Rosalia, la santa dei piccoli palermitani” finanziato con 700.000 Euro dal fondo per le attività socioeducative a favore dei minori presso lo stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, riguardano quest’anno la mancata differenziazione per fascia di età dei minori interessati, il ritardo di pubblicazione dell’Avviso quest’anno e la tempistica sull’avvio delle attività ad agosto, il mese più caldo dell’estate e in prossimità dell’inizio dell’anno scolastico, l’esclusione quest’anno delle parrocchie e la dislocazione nel 2024 nelle aree Circoscrizionali con il coinvolgimento di più associazioni per quartiere.

“La fascia stabilita di età 3-14 anni quest’anno è senza una distinzione dei progetti per specifiche fasce di età – denunciano le associazioni -. Ci si trovano progetti che coinvolgono contemporaneamente bambini di 3 anni con ragazzi di 14 anni, con tutti i rischi che ne conseguono. L’anno scorso c’erano tre fasce di età distinte: 3-6, 7-10 e 11-14 anni.”

“La Rete è stata limitata. La tipologia degli enti che hanno partecipato al Bando è stata limitata solo al Terzo settore, con esclusione delle parrocchie. Tra le associazioni ammesse alcune hanno ottenuto tre progetti approvati, mentre altre associazioni sono state tagliate fuori. Come mai?”, chiedono le associazioni.

“Non è stata prevista la presentazione dell’istanza per le Circoscrizioni. Quest’anno alcune zone della città sono rimaste fuori, mentre lo scorso anno tutte le Otto Circoscrizioni di Palermo erano coinvolte, anche con più di un’associazione per Circoscrizione. Il criterio di valutazione a Punti – continuano le associazioni -, quest’anno ha ridotto la possibilità per gli enti più piccoli, mentre nel 2024 il criterio di valutazione basato sulla qualità del progetto e sul possesso dei requisiti era affidato ai Servizi sociali territoriali, perché gli assistenti sociali hanno il polso sui territori. C’era il coinvolgimento delle Circoscrizioni nella valutazione che quest’anno è venuto meno.”

“Le associazioni che si occupano di disabilità e hanno soltanto disabili, negli anni precedenti potevano avere accesso diretto continuano le associazioni -, i minori delle comunità-alloggio avevano priorità di partecipazione anche al di fuori nel budget stabilito dal finanziamento del progetto; gli operatori delle comunità li potevano portare liberamente per farli partecipare alle attività con gli altri bambini della città.”

“Lo scorso anno a fronte di un finanziamento ministeriale di 700.000 euro sono stati ammessi quasi 100 enti (92 con esattezza) per oltre 400 minori coinvolti. Quest’anno con la stessa somma sono state ammesse 53 associazioni con un numero di minori di cui non si è a conoscenza concludono le associazioni -. L’anno scorso veniva contato l’utente, la partecipazione non era nominativa, quindi, il posto a disposizione per le attività in caso di assenza di un minore era a disposizione di un altro minore.”

AGGIORNAMENTO (AL 17.07.25) DAL SITO DEL COMUNE DI PALERMO

Concluse le procedure alla valutazione delle istanze pervenute a seguito della pubblicazione dell’Avviso sono risultati ammessi gli enti CIRCOLO MCL 2023 e Le apine Laboriose srl impresa sociale, che non erano stati inseriti nel precedente elenco.

Si precisa inoltre, che a causa di un refuso, nell’elenco delle istanze non ammissibili pubblicato precedentemente l’Ente “CIRCOLO MCL 2023” è da intendersi “CIRCOLO MCL VIA NAPOLI”.

Le attività potranno avere inizio solo dopo l’approvazione dell’impegno di spesa ed il relativo contratto firmato.

NOTA (DEL 18.07.25) DELL’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI MIMMA CALABRÒ

“L’amministrazionesottolinea l’assessore -, a conferma del proprio impegno a garanzia dell’inclusione sociale e della tutela dei minori anticiperà la somma (le risorse finanziarie individuate per la realizzazione dei servizi di centri estivi ammontano complessivamente a 600.000,00 – si legge nell’Avviso di quest’anno) attraverso risorse alternative in attesa del decreto di assegnazione ufficiale da parte del Dipartimento per le Politiche della Famiglia, giusto per garantire l’avvio delle attività senza ritardi.”

“La selezione degli enti partner si legge nella nota dell’assessorato -, è avvenuta con una procedura a sportello, cioè fondata su criteri oggettivi e trasparenti, come l’esperienza nel settore e il coinvolgimento di minori con disabilità. Sono stati selezionati 135 enti (55 capofila), tra cui enti ecclesiastici, scuole pubbliche e paritarie.”

“I minori coinvolti nel progetto dice Mimma Calabrò -, sono in totale 825 di cui 185 con disabilità, pari al 22% della platea e questo a testimonianza di un’attenzione concreta verso l’inclusione, mai registrata nei precedenti avvisi.”

“Le attività di questo progetto – rivolte a bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni, con un focus sui soggetti più vulnerabili – è una risposta concreta ai bisogni educativi e sociali dei nostri bambini e delle loro famiglie conclude l’assessora Mimma Calabrò -, perché “inclusione” non deve essere solo una parola slogan, ma una azione quotidiana fatta di interventi reali e accessibili a tutti”.

“L’iniziativa chiude la nota dell’assessorato -, prevede attività sportive, ludico-ricreative, sociali e culturali, promuovendo l’integrazione dei minori e il ruolo attivo delle comunità educanti locali.”

DICHIARAZIONE (18.07.25) DELLA CONSIGLIERA COMUNALE DEL PD MARIANGELA DI GANGI

“Appare inopportuno il tono festante con cui l’amministrazione comunale ha annunciato l’attivazione dei centri estivi. Come sempre, su un tema fondamentale come quello dell’infanzia si preferisce lo spot all’impegno strutturale.

A maggior ragione quando si sceglie di procedere con un discutibile bando a sportello, che rispetto allo scorso anno finanzia meno enti e penalizza l’esperienza dei territori, premiando invece chi riesce a presentare più in fretta un progetto. Così non solo si riduce il numero delle realtà coinvolte, ma diminuisce anche il numero di bambine e bambini che potranno accedere al servizio.

Ma il problema non è solo il bando. Il problema è la visione. O meglio, la sua assenza. Se a Palermo esistesse un sistema stabile e capillare di servizi per l’infanzia, come noi chiediamo da tempo, il tema dei centri estivi non esploderebbe ogni anno come un’urgenza da rincorrere, trattandosi peraltro di vere e proprie briciole. Ci sarebbe un tessuto educativo diffuso, attivo tutto l’anno, che accompagna bambine e bambini nella crescita, sostiene le famiglie, presidia i territori.

L’amministrazione Lagalla invece continua a trattare i diritti dell’infanzia con approcci frammentari e contingenti, che nulla hanno a che fare con una politica per l’infanzia.

Eppure, parlare di infanzia è parlare di sicurezza. Proprio di quell’emergenza che il sindaco ha scoperto nei giorni scorsi e che noi denunciamo da tempo. 

Perché costruire sicurezza vuol dire costruire città più giuste e meno fragili. Tutte cose che, finora, sono rimaste fuori dal perimetro delle priorità di questa amministrazione”.

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