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sabato, 10 Maggio 2025
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Un carnevale sui diritti umani: la grande festa dei giovani alla Noce

L'iniziativa è stata organizzata dall’associazione ‘a Strummula e dalle scuole del quartiere: rientra nell’ambito del progetto “Diritti in Maschera” che coinvolge i Poli Educanti i Condivisione

Stefano Edward Puvanendrarajah
Stefano Edward Puvanendrarajah
Laureato in Comunicazione Pubblica, d’impresa e pubblicità presso l’Università di Palermo e digital marketing specialist. Racconta le realtà associative che si occupano del sociale in Sicilia e la vita quotidiana delle comunità migranti siciliane, utilizzando i nuovi media
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PALERMO. Si è conclusa la quinta edizione del “Carnevale del RIOne Noce”, organizzata dall’associazione ‘a Strummula e le scuole del quartiere, nell’ambito del progetto “Diritti in Maschera” che coinvolge i Poli Educanti i Condivisione (PEC) del progetto di azioni integrate per il contrasto alla povertà educativa minorile. Un vero successo, secondo gli organizzatori, confermato dalla forte affluenza di gente, adulti e bambini, che ha animato le strade della Noce, accantonando gli anni bui della pandemia.
Beny Vitale ha creato la struttura del carro e ha assemblato tutti i lavori dei bambini realizzati all’interno del percorso laboratoriale “le sculture dei diritti” nell’ambito del progetto PEC (Poli Educanti in Condivisione). La sfilata, che ha attraversato le vie principali del quartiere, ha visto momenti di arte circense curati da Davide Giaquinto che ha intrattenuto i bambini tra musica e allegria.

Un “Carnevale sui diritti umani”

Un “Carnevale sui diritti umani” con una forte valenza pedagogico-educativa che coinvolge sia adulti che bambini in una ottica di costruire congiuntamente un futuro migliore per la società circostante. È questa l’unicità di questa grande manifestazione, frutto di una forte sinergia tra l’associazionismo, il territorio e le scuole. Tra i plessi coinvolti, Antonio Ugo, De Amicis – Da Vinci, Manzoni- Impastato e Capuana. Dal Provision, il diritto di nascere e crescere in modo sano e di aver assicurati tutti gli elementi base per la sopravvivenza, al Protection ovvero i diritti legati alla protezione dagli abusi, sfruttamenti e negligenze, fino alla Promotion, cioè i diritti per la promozione del bambino come cittadino come il diritto all’espressione, partecipazione, pensiero e associazione.
Sono tanti i temi riguardanti i diritti umani che le singole classi hanno affrontato durante le ore curriculari, alternando fasi teoriche e di riflessione a quelle pratiche, di realizzazione dei costumi con materiale di riciclo, ai cartelloni e tutto ciò che ha colorato un intero quartiere nella manifestazione finale.  Qui sono i bambini ad “educare” gli adulti verso la costruzione di una società di sani principi, aperta ed inclusiva e lo abbiamo potuto testimoniare attraverso le voci di alcuni genitori da noi intervistati che hanno raccontato le proprie emozioni. Sono stati gli stessi docenti a volere una forte sinergia con i genitori e familiari, che, presi da un forte entusiasmo e dalla gioia dei propri figli che non si vedeva da ben due anni a causa della pandemia, hanno collaborato dipingendo cucendo, ritagliando e reperendo tutti i materiali possibili nelle varie cartolerie del quartiere che hanno registrato una ingente presenza di acquisti da parte di essi.

Le testimonianze dei genitori

L’essenza multiculturale del quartiere Noce lo si respira dentro le aule scolastiche dove le tante diversità diventano un tutt’uno all’insegna del dialogo, del rispetto e dell’apprendimento reciproco. “Questa esperienza è bellissima perché ci fa ricordare che i tempi in cui noi andavamo a scuola il contesto era un po’ diverso, adesso abbiamo la possibilità di seguire i nostri figli e di capire come farli crescere sia a scuola che a casa”, ha detto Sade Ankamah, un genitore di origine mauriziana.

Vi sono madri, come Antonella, che hanno espresso ottimismo nel futuro del proprio quartiere, raccontato il come, i due anni di pandemia siano stati un limite alla socialità e alla interazione sia per i bambini che per gli adulti: “Cercheremo di portate l’allegria e cambiare questo quartiere in meglio  – dichiara Antonella  – dopo due anni di pandemia dove siamo stati a casa con il limite di non potere socializzare con altri bimbi e andare in classe per parlare con le maestre e realizzare dei lavoretti con i bimbi, finalmente siamo tutti qua riuniti, in collaborazione con le docenti che ci hanno dato l’opportunità di realizzare questi fantastici abiti per il Carnevale”.

“Stiamo partecipando attivamente a questo Carnevale, stiamo portando come messaggio quello che saranno i diritti fondamentali dei bambini e l’uso eccessivo e i danni che può creare la tecnologia – dichiara Giada, madre di un alunno – proteggiamo e cerchiamo di amare i nostri figli, cerchiamo di dare loro un futuro migliore, cerchiamo di dare loro la speranza di vivere serenamente”.

Le esperienze dei docenti

La forte simbiosi tra docenti e genitori nel fare squadra e lavorare in comune per degli obiettivi precisi, è confermata da alcune docenti come Munda, Pardo, Rizza, Glatz, Trupia dei vari plessi coinvolti dalla manifestazione che ci hanno dato in questi giorni il quadro delle attività fatte nelle loro rispettive classi. Forti le emozioni registrate dai docenti che hanno vissuto in pieno la gioia, la curiosità e la determinazione dei propri alunni. “La nostra classe ha lavorato sul tema dei diritti e sull’inclusione, in particolare sul diritto di avere la nazionalità, di professare la propria religione, di essere accolto, il diritto all’ istruzione per tutti i paesi del mondo. Abbiamo creato maschere colorate con le bandiere e creato cartelloni. Abbiamo decorato  uno striscione con il nostro slogan un arcobaleno di diritti – dichiara Giulia Messina, docente di una classe prima della scuola secondaria -. I ragazzi sono molto entusiasti e collaborano in tutto. Abbiamo scelto queste attività perché in classe abbiamo 3 ragazzi del Bangladesh e 2 ragazze del Ghana e spesso a lezione ci sono dei momenti di confronto”.  

Altre due docenti, infine, hanno parlato dei messaggi sociali interni a questa iniziativa. “’Maestra, questi giorni sono stati bellissimi’. Dentro questa frase c’è contenuto tutto il loro desiderio di apprendere e la voglia di portare all’esterno ciò che sanno, un messaggio così importante che passa attraverso i colori del carnevale credo sia qualcosa di importante” ha dichiarato Graziella De Gregorio. “C’è stato un vero e proprio laboratorio creativo senza la loro collaborazione che non avremmo potuto fare quello che si sta realizzando che sono dei costumi bellissimi che abbiamo scelto per la sfilata dei diritti”, ha aggiunto Erika Sichera.

La sfilata che ha attraversato le vie principali del quartiere, ha visto la partecipazione di un giocoliere che ha intrattenuto i bambini tra musica e allegria. Gli organizzatori dichiarano di voler proseguire le attività nel territorio con costanza e assiduità per rendere sempre più partecipi le famiglie, il territorio e le scuole.

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