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giovedì, 1 Maggio 2025
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L’intelligenza artificiale a scuola: si comincia dalla formazione degli insegnanti

Il primo investimento della Regione Sicilia, per conto dell’assessorato dell’Istruzione, è di 1,8 milioni di euro. A beneficiarne le scuole superiori - gli studenti dei bienni e i docenti

Consuelo Maria Valenza
Consuelo Maria Valenza
Insegnante, laureata in Filosofia e Scienze della formazione Primaria all'Università degli Studi di Palermo. Ha lavorato per dodici anni presso l'ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana. Collabora con diverse riviste e giornali. Cura la comunicazione e la pubblicità di attività commerciali e non. Scrive di sociale per "Il Mediterraneo 24".
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PALERMO. Anche la Sicilia risponde all’appello dai banchi di scuola. Lo fa per fronteggiare la sfida lanciata dalle ultime nel campo dell’Intelligenza Artificiale che, come da 25° report “Intelligenza artificiale, lavoro e imprese e sua Appendice “Rischio automazione per territorio”, interesserà  maggiormente gli occupati della nostra Regione.

Saranno, infatti, il 23,2% dei neoassunti a dovere ripensarsi professionalmente. Maggiormente interessati da questa rivoluzione ormai in atto e, quindi, inarrestabile soprattutto quanti operano nel settore amministrativo e intellettuale: dirigenti amministrativi e commerciali, specialisti scientifici ed ingegneristici, operatori della comunicazione e tecnici dell’informazione.

Le scuole, come per ogni rivoluzione che si rispetti, sono le grandi protagoniste di questo cambio di rotta, impegnate nella formazione professionale e nell’Istruzione dei giovani e giovanissimi che nei prossimi anni saranno i “nuovi” del mondo del lavoro.

Il primo investimento della Regione Sicilia, per conto dell’Assessorato dell’Istruzione e della formazione professionale, è di 1,8 milioni di euro. A beneficiarne le scuole superiori – gli studenti dei bienni e gli insegnanti.

 “Per i nostri ragazzi, l’intelligenza artificiale è già realtà – dichiara l’assessore per l’istruzione e la formazione professionale Girolamo Turano –. La scuola deve gestire questo cambiamento, non per sostituire la didattica tradizionale con le nuove tecnologie ma per integrarla. L’elemento umano è imprescindibile, come lo è il ruolo degli insegnanti”.

E proprio per la formazione degli insegnanti ogni singolo progetto, finanziabile fino a 80 mila euro, dovrà prevedere anche la collaborazione con università o enti di ricerca italiani oltre il partenariato di enti internazionali con esperienza nel settore.

Obiettivo è, certamente, quello di formare una nuova generazione capace nell’utilizzo critico e consapevole dei nuovi strumenti a disposizione. Infatti, “l’uso dell’intelligenza artificiale – si legge nella circolare diffusa dal Dipartimento dell’istruzione, dell’università e del diritto allo studio della Regione Sicilia –  quale nuova realtà applicata in diversi ambiti,  trova anche impiego tra i giovani, per finalità diverse ma spesso anche a livello scolastico, nell’esecuzione di ricerche, nella redazione di relazioni, generando in tal senso preoccupazione circa un possibile impoverimento delle competenze ed una generale riduzione dell’efficacia dei processi di educazione/formazione a tutti i livelli”

Necessario è – si continua a leggere – “sostenere lo sviluppo e la sperimentazione di applicazioni che aiutino e supportino gli studenti, con la regia ed il controllo degli insegnanti, nell’apprendimento dei contenuti e nell’esecuzione di esercizi, riproponendo esemplificazioni e passaggi esplicativi dei diversi argomenti trattati a scuola. Tale approccio di tipo integrativo nei processi di formazione, potrebbe rappresentare una risposta ai tanti interrogativi e consentirebbe l’ingresso, dell’intelligenza artificiale, nei percorsi di formazione, in maniera produttiva e complementare. L’A.I. può essere anche di supporto per l’identificazione e la crescita delle attitudini degli studenti, delle loro espressioni e forme prevalenti di intelligenza, un supporto”

In questa fase sperimentale sarà possibile  “applicare i nuovi strumenti alle routine cognitive (esercitazioni, correzione errori, ripetizioni di lezioni con presentazione di esempi, video, grafica, etc…) in modo da poter riorganizzare contemporaneamente l’ambiente e le attività in classe. Nello stesso tempo, l’applicazione proposta dovrà comunque prevedere il continuo aggiornamento e monitoraggio degli insegnanti sui risultati degli studenti”.

Inoltre, nelle classi, nei prossimi due anni scolastici 2023/2024 e 2024/2025, smartphone e tablet sostituiranno per alcune ore penne e fogli e saranno a disposizione degli studenti che potranno beneficiare di un interlocutore virtuale  sia nel fare domande sia nella correzione degli errori.

Insomma, come da inizio, anche la Sicilia risponde all’appello. Sapremo a breve quali  le scuole che hanno detto “Presente”. La scadenza per la presentazione dei progetti, secondo il modello e i relativi allegati messi a disposizione sul portale istituzionale della Regione Siciliana, è prevista per il prossimo 30 novembre.

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