PALERMO. Clima teso all’interno dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia. Sei consiglieri del gruppo di opposizione Agire hanno abbandonato oggi i lavori del Consiglio in segno di protesta contro quella che definiscono una gestione “chiusa, opaca e antidemocratica” da parte della maggioranza, riconducibile all’area Altra Psicologia.
A motivare il gesto, spiegano in una nota, sarebbero pratiche ricorrenti che escluderebbero sistematicamente l’opposizione da ogni reale possibilità di confronto o contributo alle decisioni. “Tutte le scelte – denunciano – risultano già assunte, discusse e concordate all’interno della maggioranza, svuotando il Consiglio del suo ruolo e riducendo la nostra presenza a una mera formalità di ratifica”.
Ma al centro della protesta non c’è solo la mancanza di dialogo. I consiglieri puntano il dito anche contro modalità poco trasparenti nell’assegnazione di incarichi a soggetti esterni, in assenza di bandi o criteri chiari. “I nomi dei destinatari – si legge nella dichiarazione – vengono portati già pronti, con disponibilità all’incarico già acquisita prima ancora di qualsiasi discussione. Non ci vengono forniti né i curricula, né le motivazioni alla base delle scelte. Spesso si tratta di figure già note, che escono dalla porta per rientrare dalla finestra”.
Secondo Agire, si tratterebbe di una forma di “proselitismo politico” e di una gestione clientelare dell’ente. I consiglieri sottolineano come tutto ciò sia in contrasto con i principi di rappresentanza, trasparenza e collegialità che dovrebbero ispirare l’azione di un organo istituzionale. “La tanto sbandierata co-costruzione si è rivelata uno slogan privo di contenuti reali”, accusano.
A lasciare la seduta sono stati i consiglieri Rita Chianese, Marco M. Leonardi, Eugenia Mammana, Cettina Mezzatesta, Pino Spitale e Valentina Zarcaro. “Lo facciamo nel rispetto del mandato ricevuto da tanti colleghi che ci hanno dato fiducia – spiegano –. Continueremo a lavorare con serietà per garantire la democrazia interna e per tutelare tutti gli iscritti, non solo gli amici della maggioranza”.
La maggioranza consiliare, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito all’accaduto.