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mercoledì, 25 Giugno 2025
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Con Dimora un sostegno anche per persone disabili

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Percorsi di accompagnamento all’autonomia abitativa e di inclusione attiva rivolti anche a persone con disabilità psichiche e sensoriali oltre che fisiche. Li prevede il progetto Dimora nell’ambito del progetto Pon MetroPoli per soggetti con disabilità. Le attività fanno parte di servizi aggiudicati attraverso un bando, per un periodo di 18 mesi, alla cooperativa sociale Capp per l’importo di 872.379 euro. Le azioni rientrano nelle attività coordinate dalla “cabina di regia” dell’Agenzia sociale per la casa. Un luogo che riorganizza le azioni destinate a supportare l’emergenza abitativa. Nell’ambito dell’intervento progettato dal Comune di Palermo sono previsti dieci “Punti snodo” sul territorio. Otto presso le Circoscrizioni di Decentramento della Città di Palermo dove ha sede il Servizio Sociale di Comunità. Due, invece, presso i Comuni del Distretto Socio Sanitario n°42 di cui Palermo è capofila. Le attività saranno coordinate dalla cabina di regia. L’azione rivolta ai disabili prevede un numero minimo di quaranta beneficiari. Dieci di loro, utenti dei Comuni di cintura dell’area metropolitana: Monreale, Piana degli Albanesi, Altofonte e Santa Cristina Gela, Villabate, Belmonte Mezzagno.

Accoglienza diurna e notturna in 4 centri

Il progetto Dimora offre accoglienza e azioni di recupero sociale attraverso 4 centri in attività diurna e notturna. Con una dotazione finanziaria a disposizione attraverso il Pon Metro di quasi 2,5milioni di euro, il Centro Agape, la Casa San Francesco, la Casa San Carlo e Rosalia, la Domus Carmelitana Siculorum si propongono a coloro che si trovano in una situazione di disagio socioeconomico come luoghi non solo di accoglienza, ma di recupero di una identità sociale. L’obiettivo è il reinserimento nella collettività, che parte da una presa in carico dei bisogni prioritari dell’individuo, come la cura della salute, per arrivare a percorsi formativi di inclusione socio lavorativa.

L’offerta dei poli

Ciascun polo offre accoglienza notturna o diurna ospitando attività di socializzazione, percorsi di recupero per combattere l’emarginazione. E, ancora, supporto individuale psicologico, tutela legale, accompagnamento verso un’autonomia abitativa, attività ricreative. Connesse ad i centri di accoglienza, le unità di strada, equipe di lavoratori specializzati nel primo contatto con i più fragili, si muovono per la città offrendo un primo intervento. Individuano anche situazioni di grave marginalità, fornendo informazioni sanitarie utili, come la prevenzione di malattie trasmissibili, e azioni di contrasto per la diffusione del Covid19. Facilitano anche l’accesso a servizi per favorire la fuoriuscita dalla prostituzione e dallo sfruttamento. “Il modello di intervento proposto individua nella costituzione di reti sociali un valore strategico rilevante per avvicinare le persone, coinvolgerle, recuperarle e accompagnarle verso l’ autonomia sociale”. In questo quadro si inseriscono le ultime iniziative volte ad aggregare (secondo un protocollo di sicurezza) gli ospiti accolti nei 4 poli.

Una cena per gli ospiti dei poli

Per la vigilia dell’Immacolata gli 80 ospiti accolti nei centri hanno vissuto un’occasione di solidarietà e con una cena tradizionale realizzata nell’ambito di Europe’s Kitchen. Un progetto finanziato con i fondi speciali del Ministero Federale degli Affari Esteri per la Presidenza tedesca del Consiglio dell’EU 2020. L’iniziativa si è svolta in continuità con il progetto di “Mensa Solidale”, creato dopo il lockdown di marzo-maggio 2020 e con la collaborazione per la distribuzione dei pasti dei volontari del Centro Diaconale “La Noce”.

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