PALERMO. Dopo mesi di laboratori teatrali, di mimo e di canto nati nei quartieri di Cardillo e Tommaso Natale, il progetto Rosalia. Luce di popolo debutta in scena il 25 ottobre, al Teatro della Parrocchia Santa Silvia e replica il 26 ottobre presso il bene confiscato “Elementi Creativi” a Cardillo, grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, dalla Città Metropolitana di Palermo e del Ministero della Cultura nell’ambito del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo.
Rosalia. Luce di popolo prodotto dall’associazione “Elementi” con la direzione organizzativa di Amelia Bucalo Triglia, scritto in italiano e in dialetto, con la regia di Rinaldo Clementi, è un’opera teatrale che attraversa epoche e linguaggi per raccontare otto donne di oggi — devote, disilluse, credenti, ribelli, ferite, ironiche — riunite in un luogo dimenticato, una “stanza delle candele” dove il tempo sembra sospeso.
Tra loro, un angelo o forse un pazzo, testimone e voce di un popolo che cerca ancora la propria luce. Il testo intreccia la lingua della devozione popolare con quella della cultura contemporanea, creando un dialogo teatrale che mette in relazione sacro e quotidiano, memoria e identità femminile, fede e disincanto. Rosalia diventa simbolo, eco, presenza invisibile: non più la santa da venerare, ma il riflesso della ricerca interiore di ciascuno.
Un teatro dell’ascolto e della parola, del gesto e del silenzio in cui la figura della “Santuzza” si dissolve per lasciare spazio a ciò che resta: la voce delle donne, del popolo e di Palermo.
Rosalia. Luce di popolo è interpretato dalle donne e dai bambini di Cardillo che danno voce a una coralità viva, contemporanea ed umana con Manfredi Tumminello alla chitarra e la cantante Germana Di Cara.
Rinaldo Clementi è attore, regista e formatore teatrale, con una ricerca centrata sul rapporto tra lingua, corpo e comunità. Guida laboratori multigenerazionali trasformando materiali biografici in drammaturgia condivisa. Nel suo lavoro intreccia italiano e parlata locale, sacro e quotidiano, documentario e poesia scenica.
La sua cifra è un teatro d’ascolto: corale, essenziale, orientato alla verità della presenza.
Per partecipare agli spettacoli è preferibile prenotare chiamando o inviando un messaggio nella fascia pomeridiana al numero 3296509941 ed attendere la conferma. Ingresso gratuito.
SINOSSI
In un luogo dimenticato, tra candele spente e oggetti di devozione, otto donne di oggi si incontrano. Diverse per età, provenienza e visione del mondo, condividono una stessa domanda: dov’è finita Rosalia, la santa che un tempo guariva e illuminava Palermo?
L’ex devota divenuta cinica, la guida turistica atea, la suora che ha abbandonato l’abito, la studentessa femminista, la vedova del mercato, l’influencer religiosa, la pellegrina instancabile e la dottoressa che ha perso la fede: ognuna porta una ferita, una verità, una voce.
Attraverso dialoghi, confessioni, contrasti e silenzi, le donne ricostruiscono un’immagine collettiva e frammentata della santità, che diventa metafora della ricerca di senso, di fede e di sé.
La “Santuzza” non appare mai, ma aleggia tra loro come presenza invisibile, eco di un popolo che non smette di cercare luce anche nell’assenza.
Un racconto corale, poetico e potente sulla condizione femminile, sulla spiritualità contemporanea e sulla forza delle relazioni. Rosalia. Luce di popolo è una processione senza statue, un atto di teatro civile e poetico che riporta al centro la voce delle donne come atto di fede e di libertà.