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giovedì, 23 Ottobre 2025
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A Messina la laurea a Sara Campanella: “Amare sé stessi è il primo passo per cambiare il mondo”

Il Cortile del Rettorato porterà il suo nome e quello di Lorena Quaranta, studentessa dell'Ateneo, anch'essa vittima di femminicidio

Lilia Ricca
Lilia Ricca
Giornalista pubblicista, laureata in "Comunicazione per le Culture e le Arti" all'Università di Palermo, con un master in "Editoria e Produzione musicale" all'Università IULM di Milano. Si occupa di sociale, cultura, spettacoli, turismo, scuola, per diverse testate online e da addetta stampa. Scrive per "Il Mediterraneo 24" ed è socia dell'impresa sociale-editrice del giornale. Ha realizzato dei reportage-inchiesta sul fenomeno della dispersione scolastica nel quartiere Sperone di Palermo per la testata "OrizzonteScuola", il giornale dedicato alla scuola più seguito in Italia. Si occupa di violenza sulle donne come addetta stampa per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" di Palermo. Ha lavorato come giornalista e addetta all'accoglienza per la Fondazione "Le Vie dei Tesori", il più grande circuito di promozione del patrimonio culturale della Sicilia, nell'ambito di varie edizioni del festival che ogni anno si svolge a Palermo, Sambuca di Sicilia e Sciacca. Nel quartiere Sperone di Palermo, periferia a forte marginalità sociale, a sud-est di Palermo, ha curato l'ufficio stampa della grande iniziativa territoriale e di comunità "Il Carro risorto delle Rosalie ribelli. Il Festino dello Sperone", con la partecipazione attiva di cittadini, scuola e associazioni. Altre importanti collaborazioni l'hanno vista impegnata come addetta stampa per l'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando, nella campagna elettorale delle Elezioni Europee 2024; per l'Ufficio speciale del "Garante regionale per i diritti dei detenuti e il loro reinserimento sociale" guidato dal dott. Santi Consolo; per il Centro Antiviolenza "Lia Pipitone" a Palermo gestito dall'associazione Millecolori APS ETS. Ultime iniziative recenti: l'ufficio stampa del XX° Premio Letterario Internazionale "G. Tomasi di Lampedusa" di Santa Margherita di Belìce; e lo show internazionale "Be like the wind - Essere come il vento" del Teatro del Fuoco a Palermo, realizzato dall'associazione Elementi di Amelia Bucalo Triglia.
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MESSINA. L’Università di Messina ha ospitato, stamane, la seconda delle due giornate dedicate alla memoria di Sara Campanella, studentessa del Corso di Laurea triennale in ‘Tecniche di Laboratorio Biomedico’, vittima di femminicidio lo scorso mese di marzo. Nell’Aula Magna del Rettorato, è stata conferita la Laurea alla memoria della ragazza originaria di Misilmeri, alla presenza dei familiari, della Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari, dei proff. Sergio Vinci (Direttore Dipartimento BIOMORF), Massimiliano Berretta (Relatore che Sara aveva scelto per la sua tesi), Pasqualina Laganà (Coordinatrice del Corso di Laurea), del dott. Fabio Corbino (Presidente Nazionale dell’Ordine dei Tecnici di Laboratorio Biomedico), di 35 colleghi di Corso, tra cui la studentessa Martina Giandinoto (che ha esposto la tesi della giovane), dei docenti del CdL, di vari esponenti della comunità accademica e di diverse autorità civili, militari e religiose riuniti per un momento di riflessione e raccoglimento.

La Rettrice consegna la pergamena alla madre di Sara Campanella (foto dal sito dell’Università di Messina)

Le parole della Rettrice

“Oggi ci troviamo in quest’Aula Magna ha affermato la Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari –, per un momento di profonda riflessione collettiva che unisce tutta la comunità accademica alla famiglia di Sara ma, soprattutto, ci consente di conferire alla nostra giovane studentessa ciò che merita, ovvero, la Laurea triennale in ‘Tecniche di Laboratorio Biomedico’. Quanto accadutole rappresenta un immenso dolore che pervade tutti noi e questo conferimento non è solo un atto simbolico ed etico, ma anche la giusta conclusione di un percorso che testimonia l’impegno, la preparazione, la dedizione e la bravura di Sara.”

“Lei era una ragazza brillante, empatica, integra, con la vocazione alla cura dell’altro, qualità che esprime l’essenza stessa delle professioni sanitarie continua Spatari -. Gli Atenei, luoghi di crescita e di incontro per eccellenza, non possono essere estranei al tema della violenza di genere, fallimento culturale capace di insinuarsi ovunque che va contrastato non solo con la formazione, ma anche con l’esempio quotidiano. La cultura non può bastare se non diviene consapevolezza e riconoscimento della dignità dell’altro, responsabilità condivisa da tradurre in gesti concreti.”

Laurea a Sara Campanella (foto dal sito dell’Università di Messina)

“In sinergia con l’Assessorato all’Istruzione della Regione Siciliana, verranno presto bandite delle borse di studio dedicate a Sara e destinate a premiare la carriera di studenti meritevoli e di laureati che abbiano affrontato nella propria tesi di Laurea i temi del femminicidio e della violenza di generecontinua la Rettrice -. In questo modo sarà possibile stimolare la ricerca scientifica sull’argomento e veicolare modelli culturali e comportamentali positivi. Quanto avvenuto a Sara si lega, indissolubilmente, a quando successo a Lorena Quaranta il cui ricordo resta impresso nelle nostre menti ed a cui la il precedente Rettore aveva programmato di intitolare il Cortile del Rettorato. Ebbene, in base a quanto deliberato nei giorni scorsi dagli organi collegiali, il Cortile porterà i nomi di Sara e di Lorena. Sarà un luogo di incontro, ma anche di memoria per ricordarci di fondare le nostre relazioni sul rispetto reciproco. Oggi Sara taglia il traguardo della Laurea, tutti noi siamo vicini ai familiari, agli amici, ai colleghi, nella speranza che politiche concrete di contrasto ci permettano di non dover più organizzare iniziative come questa”.

I genitori di Sara Campanella durante la cerimonia di Laurea (foto dal sito dell’Università di Messina)

I familiari di Sara Campanella

“Oggi possiamo finalmente dire ha dichiarato Claudio Campanella, fratello di Sara -, che sei dottoressa, cara Sara!. Il dolore per la sua assenzaha proseguito -, si mescola all’orgoglio per ciò che era. Un immenso uragano di emozioni, una grande luce, una ragazza sensibile, determinata, empatica che amava la sua vita e quella degli altri. Per questo aveva scelto il suo percorso di studi ed amava il Policlinico universitario, che definiva la sua seconda casa. Sara credeva nell’amore vero, che non significa possesso, ma libertà. Oggi, la comunità accademica riconosce il valore dei suoi studi, ma anche la sua testimonianza umana e le restituisce simbolicamente ciò che le è stato negato. Amare sé stessi è il primo passo per cambiare il mondo e mia sorella tutto questo lo sapeva bene. Il suo amore e la sua forza continueranno a guidarci, grazie a chi ha permesso tutto ciò, grazie Sara”.

La tesi di Sara è intitolata: “Il ruolo dell’epigenetica nelle mutazioni patogenetiche dei geni BRCA1 e BRCA2 come strumento per ridurre il rischio di cancro ovarico e mammario”. Sara è stata proclamata dottoressa in ‘Tecniche di Laboratorio Biomedico’ con la votazione di 110 su 110 e lode. La pergamena di Laurea ed i fiori sono stati consegnati nelle mani della madre di Sara, Maria Concetta Zaccaria.

Ambulanza della Misericordia Odv di Messina dedicata a Sara Campanella (foto dal sito dell’Università di Messina)

Altre iniziative all’Università di Messina

L’iniziativa è stata preceduta, nella serata di ieri, da un evento dedicato al tema della violenza di genere: al Cinema Apollo è stato proiettato il cortometraggio ‘Fili invisibili’, diretto da Fabio Schifilliti (presente anche oggi in Aula Magna insieme all’attore Claudio Castrogiovanni), prodotto da Gran Mirci Film e realizzato nell’ambito del progetto “Oltre le ombre” dall’Istituto “ITT-LSSA Copernico” di Barcellona Pozzo di Gotto. Il film intreccia le storie di Graziella Recupero e Sara Campanella, due giovani donne unite da un destino simile a distanza di 69 anni, e rappresenta un forte messaggio di denuncia e consapevolezza. Prodotto nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola e patrocinato anche dall’Università di Messina, ‘Fili invisibili’ è risultato vincitore del premio CIPS – sezione Visioni fuori luogo, nell’ambito delle Giornate del Cinema per la Scuola promosse a fine settembre dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Subito dopo la proiezione, è stata svelata la nuova ambulanza della Misericordia Odv che sulla fiancata riporta l’incisione del nome di Sara insieme alla sua frase “Mi amo troppo per stare con chiunque”. L’ambulanza è stata dedicata alla giovane affinché il suo ricordo possa continuare a viaggiare a servizio della comunità.

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