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martedì, 19 Agosto 2025
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Addio a Salvo Vitale, voce libera al fianco di Peppino Impastato

Si è spento a 82 anni il cofondatore di Radio Aut. Insegnante, scrittore e militante, ha trasformato il dolore in impegno civile, educando generazioni di giovani alla memoria e alla responsabilità. Il cordoglio delle istituzioni e dell'associazionismo

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di Daniele Viola
PARTINICO

Dopo una lunga malattia, all’età di 82 anni compiuti appena tre giorni fa, si spegne Salvo Vitale. Con lui se ne va un frammento essenziale della Sicilia che non ha mai accettato di piegarsi. Figura discreta ma instancabile, è stato per oltre mezzo secolo testimone, insegnante e militante, capace di trasformare il ricordo di Peppino Impastato in un impegno civile quotidiano. Non era soltanto l’amico fraterno di Peppino: accanto a lui costruì l’esperienza di Radio Aut, la piccola emittente che osò ridicolizzare e denunciare il boss di Cinisi, Gaetano Badalamenti (Tano “Seduto”).

Chi era Salvo Vitale

Dopo l’omicidio del 9 maggio 1978, quando la mafia tentò di cancellare Peppino, Vitale scelse di restare. Raccolse il dolore e il microfono, e non smise più di parlare. La sua vita è stata un intreccio di cultura e resistenza. Insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico di Partinico — oggi intitolato a Peppino e Felicia Impastato — ha formato generazioni di studenti con rigore e passione. La scuola lo ricorda con affetto e gratitudine, testimone di una pedagogia che unisce memoria, etica e coscienza critica. Credeva che la mafia non si combattesse soltanto con la repressione, ma con l’educazione e la capacità di far crescere nelle nuove generazioni il senso della responsabilità civile. Alla notizia della sua scomparsa, i territori che lo hanno visto protagonista hanno reagito con commozione. A Terrasini il sindaco Giosuè Maniaci lo ha ricordato come “educatore e promotore culturale”; a Cinisi, sua città natale, la sindaca Vera Abbate ha affermato: “Perdiamo un figlio della comunità, scrittore e storico, un uomo che ha dato forma all’impegno civile con la vita, la dedizione e una profonda sensibilità verso la giustizia e la verità”. A Partinico, anche chi non condivideva le sue posizioni politiche ne ha riconosciuto coerenza e rigore morale. Il sindaco Pietro Rao, il presidente del Consiglio comunale e l’intera assise civica lo hanno definito “voce autentica di resistenza e verità”.

Le reazioni alla notizia

Particolarmente toccante il saluto di Luisa Impastato, nipote di Peppino: “Non riesco a trovare le parole, nonostante le sue siano state tra quelle che mi hanno permesso di sentire Peppino più vicino. Ci lascia un altro pezzo grande della nostra storia, la storia di ragazzi che volevano cambiare il mondo sfidando il potere mafioso e che oggi è diventata di molti. Ciao Professore, ti voglio bene”. Sandro Ruotolo, responsabile Memoria nella segreteria nazionale ed europarlamentare Pd, lo ricorda così: “Professore, poeta, scrittore, ma soprattutto amico e compagno di Peppino Impastato. Con te ha continuato a vivere la memoria e la voce di Peppino. Che la terra ti sia lieve, caro Salvo”.
“Un altro pezzo della nostra storia se ne è andato. Compagno di tante battaglie, prima con Peppino Impastato, poi tra la gente, con i suoi articoli, nelle scuole, con me e Radio 100 passi”, lo ricorda così Danilo Sulis. Che poi, con un filo di commozione e un pizzoco di ironia, afferma: “Per stemperare e sorridere, come abbiamo fatto sempre, la notizia della sua scomparsa mi era arrivata anche tempo fa, ma chiamandolo mi rispose ridendo: “ancora non è giunta la mia ora”. Oggi invece non mi ha risposto”. Anche dal mondo dell’associazionismo e del giornalismo indipendente è arrivato un coro unanime: l’unico modo autentico di ricordarlo è proseguire la strada che ha tracciato, continuando a disturbare i silenzi e a difendere la verità.

La sua morte arriva in un tempo confuso, in cui si rischia di dimenticare che l’antimafia nasce nei territori, con le persone vere, e non nei palchi o nelle commemorazioni obbligate. Con Salvo Vitale se ne va un pezzo di quella generazione che ha saputo guardare la mafia negli occhi e sfidarla senza scudi. Il suo esempio resta: una voce limpida e coerente che continuerà a parlare a chi vorrà ascoltarla.

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