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venerdì, 5 Settembre 2025
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Palermo ricorda Carlo Alberto Dalla Chiesa, 43 anni dopo l’agguato: “La memoria è impegno quotidiano”

Nel 43° anniversario dell’uccisione del prefetto, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, Palermo ha reso omaggio alle vittime con una cerimonia in via Isidoro Carini. Messaggio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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PALERMO – Il 3 settembre 1982 la mafia colpiva il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato in via Isidoro Carini a Palermo insieme alla giovane moglie Emanuela Setti Carraro. Nell’attentato fu gravemente ferito l’agente di scorta Domenico Russo, morto pochi giorni dopo. A 43 anni di distanza, la città ha ricordato quel sacrificio con una cerimonia ufficiale, alla presenza delle istituzioni civili e militari.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha diffuso un messaggio in cui ha definito quell’agguato: “Un costante monito alla responsabilità e al comune impegno nella lotta alla mafia”. Dalla Chiesa, ha sottolineato il Capo dello Stato: “Condusse, sino al sacrificio della vita, una coraggiosa battaglia contro l’insidiosa presenza criminale nell’isola, pur consapevole dell’altissimo rischio cui si stava esponendo”. Mattarella ha richiamato il ruolo fondamentale delle istituzioni, delle imprese, del mondo del lavoro e dei cittadini nel fare fronte comune: “Per rinsaldare legalità e democrazia”, sottolineando l’importanza di diffondere la cultura del rispetto delle regole tra le giovani generazioni.

Un richiamo forte è arrivato anche dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che ha definito Dalla Chiesa: “Una delle figure più limpide della nostra Repubblica“. “Ricordarloha detto –, non è solo un dovere civico, è un atto politico e morale. La memoria, se non è azione, è complicità. Sta a noi dimostrare ogni giorno che Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo non sono morti invano”.

Parole di riconoscenza anche dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha parlato di: “Un faro di legalità per le generazioni presenti e future”. “In un contesto difficile come quello sicilianoha aggiunto –, Dalla Chiesa lottò senza tregua contro la criminalità organizzata, pagando con la vita il suo altissimo senso di fedeltà allo Stato“. Alla cerimonia in rappresentanza del governo regionale era presente l’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato, che ha deposto una corona d’alloro in memoria delle vittime.

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