AGRIGENTO. Parte da Bivona e Santo Stefano Quisquina la nuova stagione del progetto di valorizzazione dell’Itinerarium Rosaliae portato avanti dalla cooperativa Kòrai con l’Associazione Itinerarium Rosaliae. Disegnato nel 2014 dal Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale della Regione Siciliana, il cammino dedicato a Rosalia si snoda lungo sentieri, regie trazzere, mulattiere e strade ferrate dismesse, collegando i luoghi di eremitaggio di Santa Rosalia, il cui culto affonda le radici nel periodo prima della peste in Sicilia.
Un percorso totale di circa 187 chilometri che, connettendo l’Eremo della Quisquina con il Santuario di Santa Rosalia, sul Monte Pellegrino a Palermo, attraversa le diocesi di Palermo, Monreale, Agrigento e l’Eparchia di Piana degli Albanesi e 4 riserve naturali, solcando i territori di 15 comuni nelle province di Palermo e Agrigento: Santo Stefano Quisquina, Bivona e Castronovo di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano, Burgio e Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Bisacquino, Campofiorito e Corleone, Piana degli Albanesi, Altofonte, Monreale e Palermo.
Territori con le proprie peculiarità ridotti spesso ai margini che ritrovano in queste iniziative la valorizzazione delle proprie risorse e il senso vero di comunità. Chiese, fontane, monasteri e antichi tessuti viari. Antichi mestieri e sapori di una terra autentica legata fortemente alle sue origini. Luoghi d’arte e della memoria, incontri inusuali con gli abitanti del borgo che si intessono nel gusto della scoperta. Un viaggio accompagnato dagli speciali Narratori di Comunità, che nei borghi ci vivono e qui sono nati. Una scoperta affascinante, una ricchezza senza paragoni.
Nel primo week end di sabato 1 e domenica 2 ottobre i primi appuntamenti rivolti alla conoscenza e promozione di questo cammino che la cooperativa Kòrai dal 2018 sta valorizzando nell’ambito di un importante progetto di animazione territoriale e sviluppo locale voluto fortemente dal Progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Palermo: l’Officina Territoriale Itinerarium Rosaliae. Da allora, Kòrai ha operato per lo studio e la valorizzazione del territorio attraversato dal cammino per mettere in rete amministrazioni, operatori economici e realtà associative accanto alle istituzioni civili ed ecclesiali.
Momento chiave del progetto è stata la costituzione dell’Associazione Itinerarium Rosaliae che raggruppa al momento 13 dei 15 Comuni compresi nell’Itinerario e ha determinato un coinvolgimento dei territori come protagonisti del cammino. Il progetto di Kòrai e dell’Associazione Itinerarium Rosaliae ha coinvolto pellegrini giunti da varie parti della Sicilia in un viaggio che unisce l’aspetto religioso alla cultura del luogo fatta di natura e beni artistici e monumentali.
“Da diversi anni, come impresa cooperativa culturale e creativa, Kòrai – Territorio, Sviluppo e Cultura, raccogliendo il mandato dell’Arcidiocesi di Palermo, e mettendosi in dialogo con tutte le istituzioni civili ed ecclesiali, ha valorizzato l’Itinerarium Rosaliae, e lo ha naturalmente fatto in stretta sinergia col Dipartimento Sviluppo Rurale della Regione Sicilia, che lo ha progettato, e col Tavolo di Coordinamento interistituzionale del cammino”, dichiara Susanna Gristina, presidente di Kòrai – Territorio, Sviluppo e Cultura e dell’Associazione Itinerarium Rosaliae.
“La nostra esperienza cooperativa non poteva che chiamarci a cucire una fitta trama di collaborazioni e di relazioni sul territorio attraversato dal cammino, nell’assoluta certezza che solo dalla proficua collaborazione dei territori può giungere uno sviluppo reale e generativo della nostra Isola. Promuovere l’Associazione Itinerarium Rosaliae, che raccoglie enti locali e comunità territoriali attorno al cammino vuol essere da parte nostra il segno tangibile dell’inclusione, della partecipazione e della co-progettazione che desideravamo produrre e che, tuttavia, nei nostri contesti spesso troppo individualistici o campanilistici, non sono sempre facili da realizzare. La comunità dell’Itinerarium Rosaliae che stiamo costruendo vuol essere un segno distintivo di questa cooperazione, che siamo certi produrrà frutti buoni per i territori del cammino e per quanti si metteranno in cammino per visitarli”.
IL RACCONTO
Il primo evento sul territorio è stata un’esperienza immersiva nel borgo di Bivona, città delle pesche e scrigno di biodiversità, nel cuore dei Sicani. Qui, dove, cime tondeggianti lasciano spazio ad ampie vallate coltivate e a pascolo, gli speciali narratori di comunità ci hanno accompagnato tra numerosissime opere d’arte che si snodano nel centro storico attraversando vicoli e antichi quartieri che lasciano spazio ad opere di rigenerazione urbana e street art: tra queste, la chiesa Madre Mater Salvatoris e il quartiere ebraico, il nuovo Teatro Comunale, la chiesa di San Paolo e la Torre dell’Orologio, le chiese di Santa Rosalia e San Sebastiano, con il suo portale, la chiesa del Carmelo e il palazzo Marchese Greco ed il percorso E’ URA (Urban Regeneration Art).
Ma anche gli atelier d’artista, la scuola di musica, il parco artistico della Pace e i luoghi di produzione del vino con imprenditori tenaci che esportano all’estero, misti ad opere di grande fascino e bellezza come il portale gotico della chiesa Madre Chiaramontana, il complesso di Santa Maria di Gesù e la splendida veduta dalla piazza San Giovanni. Fil rouge del percorso, la narrazione della straordinaria festa di Santa Rosalia che unisce i cittadini nel segno della devozione e del ritrovarsi, il 4 settembre di ogni anno.
“Abbiamo creduto fortemente nell’Itinerarium Rosalie. Siamo stati l’ultimo Comune ad entrare nel percorso, ma il primo ad inaugurarlo – dichiara l’assessore alla cultura di Bivona, Angela Cannizzaro. Oggi è una giornata di festa per noi, per la nostra comunità, perché iniziamo il pellegrinaggio, il cammino, dando l’opportunità ai pellegrini non solo di affrontare le tappe dell’Itinerarium, ma anche di far parte della comunità bivonese, quindi di apprezzare la vita sociale, i beni culturali e le nostre tradizioni, di conoscere a fondo il culto che la città dedica a Santa Rosalia”.
La seconda giornata è stata dedicata al trekking: 14 chilometri sui luoghi incontaminati del feudo del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, Sinibaldo de’ Sinibaldi, padre di Rosalia, partendo dall’Eremo di Santo Stefano, nel cuore della Riserva naturale “Monte Cammarata” fino al centro abitato. Un percorso attraverso il bosco e tra panorami mozzafiato accompagnati da una guida ambientale esperta e dai narratori di comunità.
Un percorso lungo in quale antichi abbeveratoi da cui sgorga acqua fresca ci hanno garantito la giusta riserva in una giornata dalla temperatura ancora estiva. Un cammino lento, in cui non abbiamo mancato di assaporare le eccellenze della “città del formaggio”, accolti dal sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore, che ha fatto gli onori di casa, prima di raggiungere Bivona. Qui, la visita alla Chiesa Madre con il busto argenteo di Santa Rosalia e le reliquie conservate in una teca.
“L’Itinerarium Rosalie – dichiara il primo cittadino – è un veicolo importante per la promozione complessiva del territorio. Il Comune di Santo Stefano di Quisquina con l’Eremo di Santa Rosalia è il punto di partenza dell’Itinerarium e vuole essere l’asse portante di questo straordinario segmento turistico considerandolo in una valenza più ampia, con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la riqualificazione sociale e culturale dei borghi. Un itinerario naturalistico, religioso, che per noi riveste anche un’importanza economica, per i nostri prodotti, le nostre peculiarità e le nostre eccellenze agroalimentari”.
Dopo l’arrivo a Bivona abbiamo raggiunto nuovamente l’Eremo di Santo Stefano per ritornare dove tutto è cominciato. Qui, a 986 metri sul livello del mare, visita alla suggestiva grotta dove Rosalia fu eremita per 12 lunghi anni, incorporata nel Complesso a lei dedicato immerso in un fitto bosco naturale. Visita al santuario e al convento dove resistono le tracce dei frati che vissero quel luogo. L’ultimo è Fra Vicè (Vincenzo) che ha vissuto in solitudine gli ultimi anni della sua vita vivendo di elemosina e di offerte. È morto nel 1986 all’età di 98 anni. Sulla sua carta di identità, conservata al museo dell’eremo, una peculiare nota. Di professione faceva l’eremita.
Tutti gli aggiornamenti sulle prossime iniziative dell’Itinerarium Rosaliae sono consultabili sul sito web ufficiale e sulla pagina Facebook del Cammino.