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domenica, 15 Giugno 2025
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L’abuso dei social denunciato dai giovani in un rap

Il Gruppo giovani dell'unità pastorale Piano Maglio-Villaciambra dell'arcidiocesi di Monreale ha vinto il concorso "Vorrei ma non posto" con un loro brano

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MONREALE. Un rap, alcuni giovani e il desiderio di dire “vorrei ma non posto”, un atto di libertà dall’abuso dei social. Il Gruppo giovani dell’unità pastorale Piano Maglio-Villaciambra dell’arcidiocesi di Monreale ha vinto il concorso fotografico e social “Vorrei ma non posto”, in occasione del Weekend dell’Educazione, promosso dall’arcidiocesi di Monreale. Il tema della manifestazione affronta l’uso e l’abuso dei dispositivi elettronici e dei social, in un periodo in cui la pandemia ha enormemente amplificato il tempo in cui i giovani stanno davanti un computer o un telefonino. “In un mondo sempre più globalizzato le nuove tecnologie digitali rivestono un ruolo centrale nella vita quotidiana e lavorativa di tutti – dicono i ragazzi -. In particolare, le nuove tecnologie hanno profondamente cambiato il modo di comunicare e anche di interagire tra le persone. L’emergenza che stiamo vivendo legata al Covid-19 ha ulteriormente accentuato l’uso di questi strumenti per lavorare e comunicare. La scuola, per esempio, ha dovuto ricorrere al loro uso massiccio per continuare a seguire gli studenti mediante la didattica a distanza. Anche le parrocchie, i sacerdoti e i catechisti si sono dovuti adattare”.

Un messaggio etico in brano rap

In questo scenario si inserisce il Weekend dell’Educazione organizzato dall’arcidiocesi di Monreale per riflettere sul tema dell’uso consapevole dei dispositivi digitali. Per dare voce ai giovani e renderli protagonisti dell’evento è stato indetto, inoltre, il concorso dal titolo: “Vorrei ma non posto”. Il brano inedito si intitola “Social”. “Mi era stato chiesto di realizzare un testo di una canzone che riguarda due giovani innamorati dove lei è molto legata ai social togliendo molto tempo al rapporto di presenza di coppia – dice Mirko Russick, autore del testo con Cristie Sandrine Jacquin (al basso) e Stefano Liuzza – ma alla fine sono riuscito anche a lanciare il messaggio di lasciare a casa il telefonino e dedicarsi di più alla persona”.”Musicando questo testo abbiamo dato un’impronta di pop e anche qualcosa di molto orecchiabile è piacevole ai giovani, tanto che alla fine ne è uscito fuori qualcosa che neanche noi ci immaginavamo”, dicono Fabrizio Sebastien Jacquin (chitarra acustica) e Stefano Liuzza (vocalist e chitarra elettrica). Con loro anche Gabriele Mario Camiolo (alla tastiera). Mentre il videoclip è stato montato da Giusi Causa.
Molto emozionato il parroco dell’unità pastorale Piano Maglio-Villaciambra e direttore diocesano e regionale per la Pastorale giovanile, don Gaetano Gulotta.  “Mi ritengono un buon capitano – dice don Gaetano -. Ma io affermo che questi giovani sono degli ottimi marinai che hanno dimostrato una grande maturità nel realizzare questo messaggio rivolto ai loro coetanei, del quale tutta la comunità deve esserne orgogliosa”. “Noi, più grandi, abbiamo cercato di coinvolgere al massimo nella realizzazione di questo video anche i più piccoli che hanno dimostrato subito molto entusiasmo”, dice Stefania Causa, laureanda in Scienze della Formazione. “All’inizio è nato tutto quasi per gioco e non immaginavamo assolutamente di arrivare a questo ambito traguardo”.

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