PALERMO. Sabato 17 maggio è partita la XI° edizione dei “Classici in strada” dedicata alla partecipazione democratica e al prendere la parola in assemblea: ‘Chi ha da dire qualcosa di utile per la città?’.
Le parole delle Donne in Assemblea, Lisitrata o degli Uccelli di Aristofane o dell’assemblea de La fattoria degli animali di George Orwell e di tanti altri testi della letteratura antica e moderna, risuoneranno attraverso il racconto ad alta voce, il teatro, i linguaggi dell’arte, della musica per le strade, i cortili, le piazze e i musei della città.
Le animazioni, curate dalle scuole di ogni ordine e grado della città di Palermo, avranno luogo in varie piazze e quartieri dal 17 Maggio (Festa delle scuole in strada) al 3 Giugno. Particolare attenzione meritano i grandi spettacoli in piazza Croce dei Vespri a cura di liceo e scuole superiori il 24 e 25 Maggio.
La manifestazione si chiuderà il 3 giugno con una vera e propria assemblea cittadina, un’agorà dei bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con il sindaco Lagalla sui grandi temi della città di Palermo.
Giunto alla XI° edizione, Classici in strada è un vasto progetto di rete che dal 2013 unisce scuola, università, carcere e associazioni del territorio in un lavoro comune di studio, lettura, scambio e azione sotto il patrocinio del Comune dei Palermo e dell’USR Sicilia A-1 Palermo.
Dal primo evento realizzato, Omero a Ballarò nel maggio 2014, il progetto vanta oggi quasi 30 scuole in rete di ogni ordine e grado della città di Palermo, insieme a due licei della provincia di Agrigento da poco aggregati, ed è in continua crescita con migliaia di studenti dai 6 ai 20 anni coinvolti negli eventi realizzati nel corso degli anni.
L’azione dei Classici in strada è semplice: la parola della grande letteratura esce fuori dalle aule e dalle biblioteche per arrivare nelle strade, nei quartieri segnati da alto disagio sociale e dispersione, nel carcere. La parola crea legami tra studenti piccoli e grandi e, come un filo sotterraneo, cuce tra loro i luoghi più distanti e, talora, più emarginati della città. Piazze e cortili di Ballarò, Borgo Vecchio, Danisinni, Brancaccio o Ucciardone sono divenuti così teatri di incontro e azione cittadina.
La letteratura si studia a scuola ma anche in palestra, cucendo vestiti, montando luci e impianti, dipingendo pannelli, riscrivendo i testi, rappresentandoli in scena, raccontandoli in strada. Il testo diventa un ‘pretesto’ per incontrarsi, il filo sottile per cucire insieme realtà umane distanti.