PALERMO – “Per il suo impegno nell’assistenza alle persone migranti, nel dialogo interreligioso e per la sua luminosa testimonianza di fede e di prossimità agli ultimi nel cuore martoriato del Mediterraneo” mons. George Bugeja ha ricevuto il premio San Ludovico; il vicario apostolico di Tripoli, da diversi anni, vive tutte le problematiche delicate e fragili della Libia. L’altro premio San Ludovico per la cultura e lo spettacolo è andato all’artista Teresa Mannino, da sempre invece, apprezzata “per la sua arte che racconta il Sud con ironia e leggerezza, sfidando luoghi comuni e stereotipi”. La premiazione è avvenuta, lo scorso sabato, durante il IV Meeting Francescano del Mediterraneo “Connessi. Un’eco di Pace nel Mediterraneo”.
Alla cerimonia, condotta da Chiara Ippolito, hanno partecipato l’arcivescovo mons. Corrado Lorefice e il preside della facoltà teologica di Sicilia don Vito Impellizzeri, il ministro o.f.s. Carmelo Vitello, la vice ministra o.f.s. Tiziana Frigione, il presidente Gi.fra Matteo Lanza e la vice presidente Gi.fra Francesca India.
“La Sicilia è una zattera che galleggia nel Mare Mediterraneo – ha detto l’arcivescovo Corrado Lorefice – . Chi si affaccia e ha consapevolezza di galleggiare sul Mediterraneo sente il bisogno di aprire i propri orizzonti per una vita in Cristo aperta e accogliente verso gli altri. Il Mediterraneo ci chiede di rispondere ad una vocazione umano-divina. Chi parte dal proprio Paese per la povertà o i cambiamenti climatici vuole vivere e avere un futuro migliore. Il diritto alla mobilità deve essere pienamente riconosciuto”.
“Vivo in Libia che è un Paese tutto musulmano – ha riferito mons. George Bugeja che è un francescano-. Come chiesa cattolica ci mettiamo a servizio, accogliendo i forestieri. In particolare, abbiamo accolto filippini e molti africani dall’Africa subsahariana. Tutte le nostre attività le facciamo dentro la chiesa. La pace è una bellissima parola che, però nello stesso tempo, è una parola abusata perchè è molto difficile da vivere in particolari circostanze. La pace deve essere prima di tutto nel cuore della persona, in maniera autentica. Stasera siamo una grande famiglia che sta condividendo la vera pace che nasce solo dalla vera condivisione e dall’amore di Gesù”.
“Grazie per questo premio di luce in un periodo in cui di questa luce c’è tanto bisogno – ha continuato Teresa Mannino -. Vivere in un mondo ingiusto è difficile. Chiediamoci che cosa possiamo fare. Desideriamo la Pace e speriamo che il Papa vada a Gaza”.
Il premio nasce in seno all’ordine francescano secolare con “l’intento di riconoscere e valorizzare personalità che si distinguono significativamente nei campi sociale, politico, economico, religioso o culturale, e che, attraverso la loro opera, testimoniano i valori profondi di fede, dialogo e impegno civile, specialmente in contesti complessi o in territori di confine, dove la presenza cristiana si fa segno di speranza e di riconciliazione”.
Il riconoscimento è stato conferito nell’ambito di una cerimonia in cui è stato spiegato l’alto valore simbolico e il legame con la figura ispiratrice di San Ludovico: modello di servizio, carità e dedizione al bene comune. La cerimonia è avvenuta a conclusione dell’incontro dedicato al Mediterraneo come “crocevia di fedi, cultura e di speranza”, secondo la visione di Giorgio La Pira che ha coinvolto mons. Corrado Lorefice, mons. George Bugeja, ofm, con i collegamenti online con il cardinale Matteo Zuppi e con l’eurodeputato Dario Nardella. La serata è poi proseguita con la grande Festa dei Popoli per la Pace.