La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato il 16 luglio 2025 il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2028-2034. Con un budget record di 2.000 miliardi di euro, pari all’1,26% del Reddito Nazionale Lordo dell’UE, la proposta supera l’attuale livello di spesa dell’1,13%, segnando un’importante svolta nelle politiche di bilancio europee.
Difesa e sicurezza al centro della strategia
Uno dei punti più rilevanti del piano riguarda l’aumento significativo degli investimenti in difesa, sicurezza e spazio. Su un totale di 410 miliardi destinati al Fondo per la Competitività, circa 131 miliardi saranno dedicati a questi settori strategici, consolidando l’architettura di sicurezza europea e sostenendo iniziative come il programma “ReArm Europe”, finalizzato a rafforzare la capacità militare comune.
Transizione verde, innovazione e coesione sociale
Accanto agli investimenti per la sicurezza, la proposta prevede una forte attenzione alla transizione ecologica e digitale. Il Fondo per la Competitività comprende risorse per la ricerca e l’innovazione, tra cui Horizon Europe, e finanzia programmi volti a sostenere la crescita sostenibile. Parallelamente, sono stanziati 865 miliardi per i Piani di Partenariato nazionali e regionali, che includono politiche sociali, migrazione e sicurezza interna. La Politica Agricola Comune (PAC) viene ridimensionata da 386 a circa 300 miliardi, suscitando preoccupazioni in alcuni settori.
Più flessibilità per rispondere alle crisi
Per far fronte a emergenze e crisi future, la proposta riduce il numero dei programmi da 52 a 16, semplificando la gestione e aumentando la capacità di riallocare fondi rapidamente. È previsto inoltre un fondo emergenziale da 400 miliardi di euro sotto forma di prestiti, che potrà essere attivato in caso di shock imprevisti.
Sostegno internazionale e promozione della cultura europea
Il bilancio include 200 miliardi per l’azione esterna dell’UE, con un’attenzione particolare alla ricostruzione dell’Ucraina, cui sono destinati 100 miliardi. Erasmus+ riceverà un aumento del 50%, raggiungendo una dotazione di 49 miliardi, a testimonianza dell’impegno verso mobilità e formazione. Viene inoltre istituito il programma AgoraEU, volto a promuovere democrazia, diritti, media e cultura nel continente.
Nuove risorse proprie per finanziare il bilancio
Per finanziare l’espansione del bilancio senza aumentare i contributi nazionali, la Commissione propone l’introduzione di nuove entrate proprie, tra cui imposte sulle grandi imprese, sul tabacco, sui rifiuti elettronici e sul carbon border adjustment. Queste misure dovrebbero garantire circa 58 miliardi di euro all’anno.
Condizionalità sullo Stato di diritto
L’accesso ai fondi sarà strettamente legato al rispetto delle norme democratiche e dello Stato di diritto, con la possibilità di congelare i pagamenti in caso di violazioni, una scelta che mira a tutelare i valori fondamentali dell’Unione.
Critiche e sfide aperte
La proposta ha suscitato reazioni contrastanti. Molti commissari europei hanno denunciato una gestione centralizzata e poco trasparente del processo di elaborazione del bilancio. Il taglio alla Politica Agricola Comune ha provocato proteste da parte di agricoltori e rappresentanti regionali. Inoltre, alcuni Paesi “frugali”, come Germania, Paesi Bassi e Svezia, hanno espresso riserve sull’aumento significativo del bilancio e sulle nuove imposte alle imprese.
Prossimi passi
Ora inizia un complesso negoziato con il Parlamento europeo e il Consiglio che potrebbe durare dai 12 ai 24 mesi. Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra le ambizioni strategiche della Commissione e le diverse esigenze e interessi degli Stati membri.