PALERMO. “Mi sono laureato in Relazioni internazionali a Palermo e sono finito in Canada per due anni e mezzo. È stato un caso che sia andato in Irlanda per la prima volta, la mia carriera ha preso tutt’altra direzione”. Dario Cascio ha 38 anni e all’età di 25 anni ha fatto i bagagli e dal capoluogo siciliano è partito verso il Canada con la spensieratezza e incoscienza che solo un ragazzo sa avere. “Mi ha veramente cambiato la vita”. È partito dalla Sicilia, ma non se n’è mai andato veramente. Grazie a Intagram e YouTube oggi continua a raccontarla.
Dopo l’università, Dario si è, dunque, trasferito in Canada per due anni e mezzo. “Avevo firmato un contratto per lavorare in Inghilterra. A Palermo cantavo in un gruppo power metal. Abbiamo realizzato tre tour europei e un dvd. Poteva essere quella la mia professione, ma in Canada ho iniziato a lavorare nel mondo dei videogiochi. Mi sono occupato sempre dell’ambito della localizzazione e ho ricordi bellissimi. I progetti più grandi sono stati Assassin’s creed e Avatar di James Cameron che ho tradotto e testato nella versione italiana”.
Un progetto di vita in Irlanda e il racconto social della Sicilia
Dario vive in Irlanda dal 2012: lavora in una multinazionale nel settore dello sviluppo commerciale. “Dal Canada avevo mandato curriculum in Irlanda. Nel frattempo sono stato un anno in Germania. Dopo tempo mi hanno contattato per un posto disponibile e la prima sosta è stata Dublino. Mi sono sposato con mia moglie che è monrealese. Sono 13 anni che siamo insieme e adesso abbiamo una figlia di 8 anni e un bimbo di 5. Ci stiamo divertendo tanto. Adesso siamo a Cork da 4 anni e mezzo”.
In questi anni l’amore per la Sicilia non è mai venuto meno. Nei weekend ci ritorna un po’ grazie al suo canale su Youtube e al suo profilo Instagram (The Sicilian Wanderer). È nato tutto un po’ per caso. Per l’azienda per cui lavora, Dario realizza video interviste e un giorno a Torretta Granitola ha girato il primo video. Aveva già un piccolo format in cui preparava ricette per i colleghi irlandesi. Durante il lockdown tantissimi blogger hanno sperimentato questo mondo, ma il suo obiettivo era quello di imparare. “Da tre mesetti circa mi occupo del canale con più costanza”. Anni prima pubblicava video con la band, ma quella piattaforma è stata inattiva fino a quando non ha deciso di volerle dare una seconda vita. Con i video mostra la sua Sicilia a chi non la conosce o a chi vuole guardarla ancora una volta prima di andare via. A volte è come se non se l’avesse mai lasciata: “Lì ci sono ancora i suoi genitori e suo fratello. Non sono mai riuscito a staccarmi e non credo che lo farò”.
Dai paesaggi alla cucina: la vita siciliana a Cork
La cucina è una delle sue passioni più grandi. “C’è un piccolo equivoco in alcuni Paesi quando si tratta di cucina italiana – racconta -. Qui l’influenza è molto americana, il cibo infatti è italo americano ed è molto diverso. Qui credono che il pane all’aglio sia una ricetta italiana che è una pizza all’aglio che da noi non si fa. Sono famosissime anche le penne Alfredo e io non so neanche chi sia Alfredo. Quando spieghi che puoi preparare un piatto di pasta con pomodorino e basilico non ci credono. La prima domanda che si pongono è ‘Ma la salsa? Non la fate cucinare 4-5 ore?’”.
A Cork c’è anche un po’ di Sicilia. “C’è anche un bar siciliano “Sicilian Delights” di un palermitano che ha adattato i suoi prodotti ai gusti locali”. “Il piatto che amo cucinare pasta al forno, con le zucchine fritte e alla norma. Spesso succede che per me preparo una teglia di sfincione e per mia moglie e per miei figli una di pizza”.
Un cuore diviso tra Cork, Palermo e Torretta Granitola
A muovere Dario verso l’estero, all’inizio, è stata la possibilità di una nuova esperienza. “Ero felicissimo quando sono partito per il Canada a 25 anni. Successivamente, l’inverno canadese, la lontananza dalla famiglia e dagli amici ha reso tutto più difficile. Ma è un’esperienza che mi ha formato tantissimo. Sono il risultato di tutto quello che mi è successo“. Dario sa che “non è mai facile andare via da un posto come la Sicilia“. Però, “ci si potrebbe anche chiedere: come fai a non andare via dalla Sicilia dal momento che ti offre così poco?“. “Cork la adoro, ormai è casa e parte di noi. I miei figli hanno un forte accento irlandese e abbiamo un posto che conserviamo nel cuore. Dun Laoghaire è dove io e mia moglie ci siamo sposati. Abbiamo organizzato un matrimonio italiano in Irlanda su uno dei moli antichi. Torretta Granitola invece è il paese che amo della Sicilia oltre Palermo. Andare lì mi riconcilia con tutto”.