PALERMO. Si sono raccontati attraverso la scelta di quello che hanno voluto rappresentare nei loro fogli. Sono 20 persone senza dimora che hanno partecipato al laboratorio di stampa in cianotipia “Esperimento Luce” curato da Anna Lombardo.
Durante i mesi scorsi, infatti, le persone che vivono all’interno dei tre poli del progetto #pocdimora hanno scoperto e conosciuto l’antica tecnica fotografica, approfondendo la differenza tra la fotografia analogica e quella digitale. In particolare, attraverso questa antica tecnica fotografica, hanno sperimentato, creativamente l’osservazione e il racconto di sé, condividendo storie e vissuti con gli altri. A partecipare al laboratorio sono stati gli ospiti dei poli diurni e notturni per i senza dimora, Martin Luther King, San Carlo e San Francesco.
Ieri pomeriggio, a piazza Noce, sfidando le alte temperature estive, è avvenuta l’esposizione delle loro opere. Il laboratorio rientra tra le attività previste nell’area sociale e formativa del progetto PocDimora portato avanti da: Istituto don Calabria, Centro Diaconale “La Noce” Istituto Valdese, coop. sociale La Panormitana, Croce Rossa Italiana – Comitato di Palermo, Fondazione San Giuseppe dei Falegnami, Comune di Palermo e Pon Metro – Agenzia Coesione Territoriale.
Alcune delle persone accolte dentro i poli hanno spiegato la scelta degli oggetti che poi hanno rappresentato nei loro fogli. “Ho scelto di rappresentare, tra gli oggetti, alcune scatole di medicinali necessari alla mia salute – racconta Lorenzo, una delle persone accolte -. Dopo avere attraversato un momento molto brutto della mia vita, adesso, la situazione è migliorata. Ho ripreso, grazie a chi mi ha accolto, la mia vita in mano a partire proprio dai bisogni più importanti che riguardavano la cura della mia persona. Oggi ho il desiderio di fare tante attività insieme agli altri”.
“Mi sono appassionato a questo lavoro. Ho scelto di rappresentare tante foglie di una pianta – racconta pure Nino – che rappresentano alcune mie ferite del passato. Sono una persona rimasta sola perché da sette anni non vedo più i miei figli che lavorano fuori. Tra gli oggetti che ho rappresentato, ci sono pure le forbici perché voglio dare un taglio al mio passato e poi la penna che mi spinge oggi a scrivere alcune pagine nuove della mia vita”.
“Si tratta di un laboratorio di cianotipia – spiega Anna Lombardo – che ha avuto la partecipazione di 20 persone accolte nei tre poli. E’ una tecnica fotografica molto antica che si articola in due fasi. La prima è quella di preparazione della carta che diventando fotosensibile si colora di blu. Le parti che nel foglio rimangono bianche sono, invece, quelle rimaste in ombra. In questo caso, loro hanno scelto degli oggetti che sono stati raffigurati nella parte bianca in ombra. Dopo avere compreso la tecnica, si sono subito messi alla ricerca degli oggetti da rappresentare. Attraverso la scelta degli oggetti, sono riusciti a raccontare una parte di sé. E’ stato bello perché sono emersi diversi temi come la relazione con le loro famiglie e con la società, il rapporto con la fede e altro ancora. E’ stato per me emozionate ed arricchente potere lavorare con loro”.
“Per loro è stato molto importante sperimentarsi in questa tecnica manuale che non conoscevano – continua l’assistente sociale Floriana Madonia del Polo Martin Luther King – che li ha incuriositi molto proprio per i suoi giochi di luce. Le persone coinvolte si sono appassionate quasi subito lasciandosi guidare da Anna Lombardo. E’ bello come, ognuno di loro, sia riuscito a raccontarsi, proprio a partire dall’oggetto che ha voluto rappresentare.
C’è, per esempio, chi ha portato una corona del rosario, chi un portachiavi con la speranza un domani di riuscire a trovare una casa e chi tanti altri oggetti simbolici. Inoltre, abbiamo scelto di esporre queste opere proprio a piazza Noce sia per una prospettiva di riqualificazione della piazza che di sensibilizzazione sociale al tema delle persone senza dimora”.
“L’incontro con Anna Lombardo che ha messo a disposizione la sua competenza, ha permesso di realizzare questo laboratorio – aggiunge infine Marco Guttilla coordinatore dei poli accoglienza PocDimora -. L’idea è stata, inoltre, quella di portare questa attività fuori per fare conoscere alla città l’attività svolta dai nostri ospiti. Abbiamo infatti scelto di esporre le opere a piazza Noce proprio nell’ottica di una maggiore sensibilizzazione sociale sul tema dei senza dimora e, in questo caso di quello che sono riusciti a realizzare. L’intenzione originaria era quella di ripulire anche la piazza che, invece, è stata poi pulita grazie all’intervento del consiglio di circoscrizione. I nostri ospiti, dopo avere fatto, l’esperienza della narrazione autobiografica, oggi con questo laboratorio, hanno raccontato una piccola parte delle loro storie proprio attraverso la scelta accurata delle immagini”.